United States of Tara, la seconda stagione su Mya

Ogni lunedì sera, alle 21.00 su Mya, va in onda la seconda stagione di United states of Tara, la serie tv ideata da Steven Spielberg nel 2008 e prodotta da Diablo Cody e Steven Spielberg.

Tornano le avventure di Tara Gregson (Toni Colette), una donna affetta da un disturbo di personalità multipla, che deve convivere anche con il suo ruolo di moglie e madre di due figli, Kate (Brie Larson) e Marshall (Keir Gilchrist).

United States of Tara da questa sera su Mya

Questa sera alle 21.00 su Mya, arriva una nuova serie televisiva prodotta da Diablo Cody (premio Oscar per Juno) e dal grande Steven Spielberg: United States of Tara. La fiction, composta da dodici puntate, ha come protagonista la quasi premio Oscar, Toni Colette, nel ruolo di Tara, exterior design, casalinga, madre di due figli e moglie perfetta con un disturbo dissociativo che le fa avere tre differenti personalità.

Il marito di Tara è Max (John Corbett), un gran lavoratore, e dedito alla famiglia, poi ci sono i due figli, Kate (Brie Larson) una ragazza ribelle che lavora in un ristorante dove ha una storia con il datore di lavoro Gene Stuart (Nathan Corddry), ed infine Marshall (Keir Gilchrist), un quattordicenne, gay dichiarato ed innamorato di Jason (Andrew Lawrence). Oltre a loro, spesso c’è la sorella di Tara, Charmaine (Rosemarie DeWitt), che la rimprovera sempre di stare al centro dell’attenzione a causa della malattia.

Tornando a Tara, come già detto prima, lei ha tre differenti personalità oltre alla sua, c’è Buck, la personalità mascolina, che ama la birra e la beve come se fosse acqua, adora le due ruote, è aggressiva (ecco perché adora fare risse al bar), ha combattuto nella Guerra del Vietnam, va al poligono di Tiro ed ha una pistola.

United States of Tara, CSI Las Vegas, Medium, Lost, Heroes, Hammertime, Entourage: novità

In questi giorni sanremesi le news si fanno decisamente più interessanti, e non lo dico a caso: pensate ad esempio al fatto che Alexis Dziena, la star di Invasion, è stata scritturata per Entourage, e nel dettaglio per il ruolo di Ashley.

Sale anche il gradimento per i reality, e forse è proprio per questo che MC Hammer e la sua famiglia hanno accettato di diventare i protagonisti di Hammertime, targateo A&E, in cui il nostro rapper e il parentado saranno al centro di 11 episodi della durata di circa mezzora. Non si salva nessuno!

Heroes fa ancora parlare di sè, e il tono della discussione non è dei migliori. Gli ascolti non sono andati come sperato, e questo non è una novità. Il problema è che non faccio riferimento a ciò che è già successo qui da noi: il flop stavolta si è verificato nella madrepatria, e quindi si teme il peggio per quando il tutto verrà trasmesso qui da noi.

Lost, Grey’s Anatomy, Ugly Betty, United States of Tara, Human Target, Boardwalk Empire, Lights Out: novità

Strali di dolore per i fan più accaniti di Grey’s Anatomy, dato che James Pickens di The Chief sotiene non solo la voce ormai “solidificata” secondo cui T.R. Knight se ne andrà, ma sorte analoga toccherà anche a Katherine Heigl.

Fortunatamente al momento ABC non conferma, nè tantomeno i portavoce dei due attori. Sembra poi che in realtà Pickens non abbia fisicamente la possibilità di avere certe informazioni. Ad ogni modo, è dal Marzo dello scorso anno che si parla della potenziale uscita di scenda di Izzie.

Drammi in arrivo in casa FX; si tratta di Lights Out, prodotta da Fox TV Studios and FX Prods, storia di un pugile “smesso” che si dà da fare per andare avanti, sia per pagare i debiti contratti, sia per combattere la patologia degenerativa dei tessuti cerebrali che lo ha colpito come epilogo di una vita di scazzottate.

Pushing Daisies, Jericho, NCIS, 90210, The Office, Gossip Girl: novità

Oggi iniziamo con una novità id casting “in positivo”: Idris Elba apparirà nei nuovi episodi di The Office, per un totale di sei; tutto questo mentre i gli autori della serie interpretata da Steve Carell, Greg Daniels e Mike Schur, sono impegnati giorno e notte con una nuova serie che vede Amy Poehler e Aubrey Plaza come protagoniste.

CW partorisce invece lo spinoff di Gossip Girl, attualmente ancora anonimo; al centro della narrazione la figura di Lily van der Woodsen (Kelly Rutherford), ma nei suoi scatenati anni ottanta, quando era noto come Lily Rhodes. L’11 maggio la serie cerrà lanciata direttamente da Gossip Girl .

L’ex stripper Diablo Cody comparirà invece per breve tempo in 90210; i suoi ammiratori possono quindi gustarsela nella serie, in attesa di vedere il suo nuovo film, Jennifer’s Body, horror che ha come protagonista Megan Fox, e aspettando l’atteso inizio di United States of Tara.

Recensione: Juno

Juno (Ellen Page) è una teenager, amante di musica Rock anni settanta/ottanta e della sua chitarra, che un giorno decide di fare il grande passo con il suo fidanzatino Bleeker (Michael Cera) e perdere la sua verginità. Purtroppo per la piccola sedicenne dalla battuta pronta e una insospettabile maturità, al primo rapporto rimane incinta.
Decisa ad abortire, cambia idea e decide di concepire il bimbo per darlo in adozione a qualche persona che lo desidera realmente (come “una donna con l’ovaia fottuta o una coppia di lesbiche”) e magari essere fatta santa per la sua generosità. Con l’aiuto della sua amica Leah (Olivia Thirlby) e l’appoggio degli sbigottiti genitori, il padre manutentore di caldaie Mac (J.K. Simmons), e la matrigna Bren (Allison Janney) estetista, Juno cerca di concepire il figlio con tutte le attenzioni del caso per darlo ad una coppia ricca e felice (Mark e Vanessa Loring, che non si riveleranno così uniti) e tornare a vivere la sua adolescenza.
Juno, il film diretto dal trentenne regista canadese, Jason Reitman, conosciuto per Thank You For Smoking e già candidato agli Oscar per la miglior regia nonostante la sua giovane età, è un film crudo su una sempre più presente realtà, quella delle teenager incinta.

Il blob dei blog: Europa + Coen = Oscar

La consueta rubrica settimanale Blob dei Blog quest’anno vola per voi nel fatato mondo di Hollywood per raccontarvi quanto è accaduto stanotte alla notte degli Oscar, quando, mentre voi beatamente dormivate (me lo auguro per voi), io mi seguivo la cerimonia, scoprendomi veggente e gustandomi la vittoria europea (tutti gli attori premiati) sul cinema americano.

A bocce ferme è chiaro che a festeggiare veramente sono in tre: i fratelli Coen, dominatori assoluti della manifestazione (4 premi, di cui tre, tra i più importanti), The Bourne Ultimatum, vincitore di ben tre statuette e l’Italia che si porta a casa due premi, Miglior Colonna Sonora (Marianelli) e Miglior Scenografia(i coniugi Ferretti – Lo Schiavo), alla faccia di chi si dimentica del cinema italiano e dei suoi grandi maestri.

Tra gli sconfitti più eccellenti citerei, e lo faccio senza problemi, Johnny Depp, Cate Blanchett, Espiazione e Michael Clayton (per entrambi un solo riconoscimento) e soprattutto Lo scafandro e la farfalla, che rimane a bocca asciutta (come previsto) rimanendo quattro volte nominato e quattro volte deluso.