Tg1, Maccari apre a Maria Luisa Busi e Tiziana Ferrario: “Proposte e riuscirò a ottenere la loro collaborazione”

 A pochi giorni dalla sua riconferma alla guida del Tg1 fino a giugno, Alberto Maccari ha spiegato al Corriere della Sera le proprie intenzioni per riportare in auge il buon nome del primo telegiornale della tv di Stato:

Non mi sfiora lontanamente l’idea di poter avere riferimenti politici. Non amo giudicare i miei colleghi. So che in questa redazione ci sono grandissime professionalità. Se ci sono state incomprensioni, bisognerà riformare una squadra più affiatata che coinvolga davvero tutti.

Alfonso Signorini in prima serata, Paolo Bonolis nel preserale di Canale 5, Tiziana Ferrario caporedattore del Tg1 del mattino

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Alfonso Signorini potrebbe condurre un programma in prima serata. A rivelarlo è Dagospia che scrive:

Si sussurra di un probabile progetto di quattro puntate in prima serata per Alfonsina la Pazza …

Tiziana Ferrario ha accettato di lavorare alla line del mattino del Tg1 in qualità di caporedattore della fascia che cura le edizioni che vanno in onda dalle 6.30 fino alle 11, ma ha già fatto sapere all’azienda che non considera l’incarico equivalente alla conduzione del Tg1 delle 20, tanto che continuerà nella sua battaglia legale. (fonte Marco Castoro per Italia Oggi)

Tg1, Tiziana Ferrario reintegrata come conduttrice

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La sezione lavoro del tribunale di Roma ha rigettato il reclamo della Rai contro l’ordinanza del 28 dicembre scorso che disponeva il reintegro della giornalista Tiziana Ferrario nelle mansioni di conduttrice del Tg1 e di inviata per la testata giornalistica di Raiuno.

Il giudice ha ravvisato, come quello prima di lui, sia la lesione della professionalità della giornalista sia la discriminazione da lei subita:

Sussistono elementi indiziari che convergono univocamente nel far ritenere che lo spostamento della lavoratrice dalle mansioni di conduttrice di telegiornale sia da addebitare più che ad effettive esigenze organizzative ad una volontà ritorsiva posta in essere dai vertici della redazione al fine di sanzionare il dissenso manifestato dalla giornalista nei confronti della linea editoriale impressa al telegiornale dal direttore.

Tg1, l’offensiva di Minzolini: “Da gennaio monitorerò le cantonate dei colleghi”

Chi la fa l’aspetti, pare dire il direttore del Tg1 Augusto Minzolini che in un’intervista pubblicata oggi su Panorama dichiara: “Sulle mie note spese non c’è alcuna inchiesta interna e comunque sono disposto a dimostrare che le mie spese sono sempre state in ordine. E contrattaccherò anche sugli altri fronti. A Minzoparade (rubrica del Fatto quotidiano in cui si critica il direttore del Tg1) e attacchi vari risponderemo con Media, una rubrica di un minuto che da metà gennaio, all’interno del tg, monitorerà cantonate e faziosità dei colleghi”. Insomma Minzolini sta preparando una controffensiva a tutti gli effetti, dopo le innumerevoli critiche piovute da ogni dove a lui e al suo Tg, accusato di faziosità e di visione parziale degli accadimenti soprattutto politici, oltre ad aver infarcito il contenitore delle 20 con tutta una serie di servizi su argomenti spesso risibili.

Sul groppone del giornalista anche la questione Tiziana Ferrario reintegrata al servizio dal giudice del lavoro, dopo essere stata “rimossa” dallo stesso Minzolini con una decisione motivata dall’esigenza di voler “svecchiare” la redazione: “‘La sentenza è il frutto di un intreccio perverso fra politica, magistratura e baronati tv”, afferma Minzolini, “Susanna Petruni e Francesco Giorgino, rimossi dalla conduzione da Giulio Borrelli e Clemente Mimun, non andarono dall’avvocato. Con questa logica un editorialista del Corriere della Sera che non convince più il direttore potrebbe imporre la sua firma in prima pagina rivolgendosi alla magistratura”. Aggiungendo poi:”Sulla vicenda di Tiziana Ferrario ovviamente faremo ricorso“.

Rai ricorrerà contro il reintegro di Tiziana Ferrario

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La Rai ricorrerà contro la sentenza del tribunale del lavoro che ha ordinato il reintegro di Tiziana Ferrario alle sue mansioni di conduttrice del Tg1 delle 20.00. Ad annunciare la decisione della tv di stato è la stessa giornalista in una lettera aperta ai colleghi affissa in bacheca nella sede del Tg1:

Nessuna lesa autonomia del direttore, nessun trionfo della gerontocrazia, nessun baronato, nessuna inamovibilità del conduttore. L’ordinanza con la quale sono stata reintegrata nei ruoli che svolgevo al Tg1 prima della mia brutale rimozione ha semplicemente stabilito che non posso stare senza lavorare e che mi devono essere assegnate mansioni adeguate alle mie professionalità di cui la conduzione è una componente molto importante.

La Ferrario, che si augurava che la Rai non facesse ricorso, precisa che in un anno di direzione di Minzolini la Rai non ha:

potuto mostrare al giudice alcun documento che provasse il mio utilizzo, nessuna trasferta tranne quella ordinatemi in fretta e furia a novembre quando la direzione – solo dopo essere venuta a conoscenza della mia causa e dell’udienza fissata per il 26 novembre scorso – mi ha chiesto di sostituire per 15 giorni il corrispondente di New York.

Tiziana Ferrario reintegrata al Tg1 dal giudice

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La sezione lavoro del tribunale di Roma ha accolto il ricorso Tiziana Ferrario e ha ordinato che la giornalista sia reintegrata nelle mansioni di conduttrice del telegiornale serale del Tg1 e di inviata speciale per grandi eventi. Secondo il giudice Maria Gabriella Marrocco, la rimozione è stata:

Una grave lesione della sua professionalità per motivi di discriminazione politica a seguito dell’opposizione della stessa giornalista alla linea editoriale del direttore Augusto Minzolini.

La Ferrario si dice soddisfatta:

Perché è stata riconosciuta un’ingiustizia professionale. E’ stata una sentenza importante perché afferma il principio fondamentale che i poteri del direttore di una testata giornalistica sono limitati dalla legge: non ha infatti il diritto di emarginare o mettere i giornalisti della sua redazione in condizione di non lavorare… Dunque una sentenza ancora più importante in quanto può rivelarsi utile a tutti coloro che hanno subito il mio stesso trattamento, da Paolo Di Giannantonio a Massimo De Strobel, da Raffaele Genah a Bruno Mobrici, alla stessa Maria Luisa Busi che con grande coraggio ha deciso di rinunciare alla conduzione del Tg1 perché non riteneva di essere più nelle condizioni di svolgere con serenità la propria professione.

Tg1: Tiziana Ferrario attacca:”Perdiamo Credibilità”, Augusto Minzolini replica

Ci sono nuove polemiche intorno al Tg1: sulla bacheca del telegiornale di Raiuno compare una dura lettera/testimonianza scritta dalla giornalista Tiziana Ferrario, estromessa dalla conduzione dell’edizione delle 20 da una decina di giorni (fonte Repubblica.it):

Quello che sta accadendo da mesi in questo giornale, le emarginazioni di molti colleghi, i doppi e tripli incarichi di altri, le ripetute promozioni e le ricompense elargite sotto forma di conduzioni e rubriche sono il frutto di una deregulation che viene da lontano ma che si è ulteriormente inasprita e che a mio parere non promette nulla di buono per il futuro e ci sta portando ad una perdita di credibilità del Tg1.

La giornalista sottolinea come il telegiornale stia perdendo non solo ascolti, ma anche e soprattutto la credibilità agli occhi del proprio pubblico:

Tg1: Minzolini rimuove Tiziana Ferrario, Paolo Di Giannantonio e Piero Damosso. E’ bufera!

Il direttore del Tg1 Augusto Minzolini, per dare un segnale di cambiamento al telegiornale di Raiuno, ha rimosso dalla conduzione Tiziana Ferrario, Paolo Di Giannantonio e Piero Damosso. Al loro posto da settimana prossima ci saranno Francesco Giorgino alle 20.00, Laura Chimenti alle 13.30 e Francesca Grimaldi al mattino.

La decisione ha subito suscitato polemiche, tanto che alcuni hanno parlato di epurazione. Minzolini non ci sta e spiega (fonte Agi):

C’era bisogno di rinnovamento e chi e’ stato spostato dalla conduzione è indirizzato ad altri ruoli di primo piano all’interno del Tg1. Quanto alle reazioni e ai documenti, sono banalità. Io non ragiono per documenti o per colori… Alla conduzione c’era gente da anni e anni, qualcuno si avvicina a quasi tre decenni in quel ruolo. E’ anche una questione d’immagine. A differenza di qualche consigliere, io ho il problema di rinnovare la platea, di avere un pubblico più giovane. L’ho già fatto con la scelta degli argomenti e nel mese di marzo gli ascolti del Tg1 sono cresciuti del 2 per cento nella fascia 30-40 anni. La mia è, tra virgolette, una logica squisitamente industriale che punta a rafforzare la nostra presenza tra l’intera platea di telespettatori, al nord come altrove.

Appunti su Sanremo 2008: serata finale

E cosi termina il 58mo Festival di Sanremo, quello che verrà ricordato più per gli ascolti mediocri (a confronto con le altre edizioni), che per le canzoni. Venerdì si è sfiorata la tragedia, con la famiglia Cesaroni, che per un soffio non ha superato la kermesse canora ed ora è giunto il tempo delle riflessioni come ha annunciato il direttore generale Rai, Claudio Cappon: “Da lunedì rifletteremo su cosa il Festival vuole dire, con calma e serenita’“.

Che sia tempo di pensarci su non ci sono dubbi, la serenità auspicata da Cappon ci sembra un pò meno probabile. Di cose da sistemare ce ne sono molte, a partire dalla formula, l’estensione del festival sia in fatto di giorni, che la durata di ciascuna serata e infine la conduzione. Come ha detto Gianni Boncompagni: “Il Festival è troppo lungo, lo farei di un quarto d’ora”. In un epoca dove siamo abituati a consumare tutto in un nanosecondo, Sanremo è apparso come un ingombrante soprammobile, difficile da collocare ed apprezzare, in qualsiasi ambiente.

Tempo di consuntivi quindi: vincono come da pronostico Giò Di Tonno e Lola Ponce con Colpo di Fulmine.