Domenica prossima il Golden Globe boicottato

A meno di una settimana dall’assegnazione dei Golden Globe, non si è ancora risolta la querelle che vede impegnate l’una contro l’altra la WGA ( Writer Guild of America, il sindacato degli sceneggiatori americani) e l’AMPTP (Alliance of Motion Picture and Television Producers, il potente sindacato dei produttori).

Nonostante le numerose defezioni da parte di attori e registi, l’annuale consegna dei premi dovrebbe comunque svolgersi regolarmente, a dispetto delle voci che meno di un mese fa la vedevano cancellata dal calendario delle premiazioni.

Ma facciamo un passo indietro e torniamo ad inizio novembre, quando alla scadenza del contratto di lavoro, gli sceneggiatori decisero di mettere giù le penne e di entrare in sciopero. Il motivo della disputa risiede nella richiesta di più alti profitti derivanti dalla vendita di DVD e dei prodotti cinematografici via internet.
Attualmente la WGA riceve 4 cent per ogni DVD venduto, ma è una cifra stabilita nel 1985, quando la diffusione era limitata e gli introiti ottenuti erano utilizzati per garantire la sopravvivenza del mercato home video.

The 4400 – Un’altra serie chiude

E’ finita! Il creatore della serie The 4400, Scott Peters, ha detto basta, liquidando con poche parole di circostanza, una tra le serie TV più riuscite ed innovative.

Per riassumere il Peters-pensiero (ci siamo voluti bene, è stato bello, eravamo una grande famiglia, tutto prima o poi finisce) ci vuole ben poco, molto più difficile è spiegare lo sconforto dei fans, che avevano sempre creduto, non solo nel programma, ma anche nella serietà della USA Network.

Facciamo un passo indietro e riassumiamo la storia per chi non la conoscesse, promettendo di approfondirla come merita nei post futuri: un gruppo numeroso di persone, per l’esattezza 4400, prelevate in epoche differenti da terrestri del futuro, vengono rimandate sulla Terra tutte insieme appassionatamente, ognuna con un potere speciale in più. Il loro compito è quello di evitare la rovina del pianeta.

Sleeper Cell

Los Angeles: un gruppo di giovani e meno giovani islamici decide di sacrificarsi per la causa, facendo strage di civili infedeli e non (un rischio da correre per la causa, no?).

Sarebbe troppo riduttivo raccontarvi di Sleeper Cell in questo modo, in quanto la qui presente serie Tv, appena conclusasi sulla rete satellitare AXN, non racconta la classica storia del tremendo pericolo dell’uomo nero, bensì del pericolo dell’uomo nero che tanto nero non è. Intendiamoci, i cattivi sono sempre gli estremisti mussulmani, ma la loro fisionomia non è esattamente quella che ci aspetteremmo, niente barboni e vestiti di arabico ricordo, ma giovani occidentali convertiti alla fede del profeta, guidati ottimamente dalla perfida e geniale mente di Faris Al-Farik (Oded Fehr), l’unico mediorientale D.O.C.. A rompere le uova del paniere il classico infiltrato dell’FBI, che poi tanto classico non è neanche lui, Darwin Al-Sayeed (Michael Ealy): niente pallottole facili o superpoteri, ma tanto acume e intelligenza per il protagonista buono della serie, che, infiltratosi nella cellula dormiente, cerca, da buon islamico, di mandare a monte ogni progetto del cattivo islamico, mantenendo una faccia di bronzo quasi da Oscar per non farsi scoprire dal boss e i suoi 3 compagni, lo slavo Llija Korjenic (Henri Lubatti), il francese Christian Aumont (Alex Nesic) e l’ex soldato americano Tommy Allen Emerson (Blake Shields).