Brand-dipendenza: i segreti dei grandi marchi, la nuova docu-serie di BBC Knowledge

 Vi siete mai chiesti perché “abbiamo bisogno” di acquistare un telefono cellulare da diverse centinaia di euro quando con uno da poche decine di euro si può comunque telefonare? O perché scegliamo di mangiare una cosa piuttosto che un’altra dello stesso tipo? Magari prodotta dal medesimo stabilimento produttivo, ma con un brand diverso sulla confezione? O, ancora, perché indossiamo una marca di jeans o di scarpe invece di altre che, magari, potrebbero essere meno costose e qualitativamente migliori? Se ve lo siete chiesti, ma non siete mai riusciti a darvi una spiegazione, ogni domenica alle 21.00 potrete avere la risposta alla vostra domanda.

La tv del futuro tra il 3D e la novità Kinect

Le novità provenienti dal Consumer Electronic Show conclusosi di recente a Las Vegas, prefigurano un futuro per gli apparecchi tv sempre più all’insegna del 3D, con particolare cura nel migliorare la qualità degli occhiali necessari alla visione e innovazioni non indifferenti nel campo dei remote control destinati di fatto a sparire. Quella dei supporti visivi, ingombranti e costosi resta una spina nel fianco per gli appassionati delle tre dimensioni, a cui i principali marchi stanno lavorando alacremente nel tentativo di eliminarli quanto prima. Al momento sono già disponibili grazie a Toshiba televisori 3D di grandi dimensioni (fino a 40 pollici) che non necessitano dell’uso di occhialini, ma i costi sono ancora proibitivi e la qualità d’immagine deludente, Per ora si preferisce ancora l’uso degli occhialini passivi migliorandone la qualità e contenendone il prezzo. A primavera Lg lancerà sul mercato modelli con occhiali dal costo massimo di 20 dollari a fronte dei 100 attuali.

Della possibilità di connessione con il web, ne abbiamo già parlato ma l’innovazione si spinge fino alla totale sparizione dei comodi ma troppo numerosi telecomandi che spesso ci ritroviamo in casa accatastati in ogni dove, con la necessità di identificare di volta in volta quello necessario all’utilizzo dell’apparecchio abbinato. Per l’occasione la parola magica è Kinect, la tecnologia di casa Microsoft collegata alla console Xbox 360. Trattasi di un dispositivo che consente di tracciare i movimenti del corpo attraverso una webcam munita di un sensore a infrarossi consentendo di “sfogliare ” letteralmente i palinsesti tv con l’uso delle mani e di selezionare il programma preferito con un comando vocale.

Tv interattiva, il futuro è già qui?

Qualcuno aveva già intonato il de profundis, in molti lo davano per spacciato, ma il piccolo schermo ha trovato la forza per rinnovarsi e trovare nuova linfa vitale, divenendo autentico crocevia delle nuove tecnologie che vedono nell’interattività il loro punto di forza, permettendo all’utente di crearsi una programmazione personalizzata. Da un lato abbiamo apparecchi di dimensioni sempre maggiori in grado di collegarsi alla rete e a questo punto il gioco è fatto, con a disposizione dello spettatore una quantità illimitata di informazioni di ogni genere, dall’altro c’è chi ha interesse a fornire i contenuti, ecco spiegato il motivo per cui un colosso come Apple si è gettato a capofitto nel progetto Apple Tv con risultati più che lusinghieri. E’ di queste ore la notizia che negli Stati Uniti il dispositivo prodotto da Apple Inc in grado di riprodurre musica, video e podcast presenti nelle library di iTunes ha superato il milione di acquirenti, mentre in Italia sta prendendo piede la seconda versione che permette di guardare film in streaming al costo che varia dai 99 centesimi ai 4,99 euro.

Ovvio che la concorrenza non sta a guardare con Google che scalpita dietro a un progetto di tv per ora solo a livello sperimentale, mentre Microsoft già consente di usare la Xbox come porta d’accesso verso il noleggio di film e prossimamente dovrebbe aprire le porte alla ricezione di canali via internet, stesso discorso per Nintendo, mentre pare che anche Amazon e Yahoo e la nostra Telecom Italia (il Cubo Vision avanza a fatica) stanno affilando le unghie per progetti che vedono al centro dell’attenzione ancora lei, madama televisione che come una sorta di Araba Fenice sta risorgendo dalle sue ceneri, più tecnologica che mai.

Google tv, il web conquista la televisione


Il futuro della tv è nel web, ne sembrano convinti anche i dirigenti di Google il più importante motore di ricerca, proprietario del portale numero uno in fatto di videosharing You Tube. Durante la recente conferenza Google I/O tenutasi a San Francisco, l’amministratore delegato di Google Eric Schmindt, ha annunciato un progetto che potrebbe rivelarsi rivoluzionario per l’intero settore dei mass media: la Google Tv.

Molto presto gli utenti avranno la possibilità di coniugare la semplicità di utilizzo dell’apparecchio televisivo con l’immensa disponibilità di dati offerta dalla rete. Grazie all’accordo commerciale con Sony e Intel entro la fine dell’anno il pubblico (all’inizio solo quello americano), troverà nei negozi televisori in grado di offrire una nuova e ampia finestra sul mondo del web.

Internet sorpasserà la Tv nel 2010

Una ricerca della Microsoft, intitolata June 2010: internet to overtake traditional tv, annuncia che il web sorpasserà la televisione tra poco più di un anno, ovvero che l’uso di Internet, che supera già quello dedicato a leggere carta stampata, a guardare film offline e a giocare ai videogiochi, raggiungerà una media di 14,2 ore alla settimana (+27% dal 2004) rispetto alle 11,5 del piccolo schermo.

Quale sarà il futuro della televisione allora? Semplicemente la tv diventerà un’esperienza interattiva a cui si potrà accedere non solo con un telecomando, ma anche usando i cellulari i pc e le consolle (tutto grazie alla banda larga).

Serie tv news, fra personaggi inutili, cause e serie acquistate da Microsoft

In attesa che arrivino spoiler e nuove anticipazioni sulle serie televisive americane, parliamo di serie tv d’oltreoceano, ma da altri punti di vista: durante le vacanze ci sono stati acquisti, querele e classifiche, che hanno tenuto banco negli States.

Partiamo dall’ambito giudiziario: la Warner Bros ha fatto causa alla CBS, per 49 milioni di dollari per la sitcom Two and a Half Men, perché non ha pagato una percentuale in base al successo di pubblico, come pattuito con la WBTV. Quest’ultima nel frattempo è stata chiamata in giudizio da Gavin Polone e Judy Hofflund, perché la televisione non avrebbe dato ai creatori di Gilmore Girls una percentuale del guadagno fatto dalla serie.