Il canone Rai aumenta: nel 2010 sarà di 109 euro. Contrarie le associazioni utenti

Il Canone Rai nel 2010 aumenterà da 107,5 a 109 euro: il viceministro per le Comunicazioni Paolo Romani, nonostante i numerosi disagi causati dal passaggio del segnale da analogico a digitale e i criptaggi a scapito coloro che potevano seguire le trasmissioni della tv pubblica solo col satellite, ha firmato il decreto per la rideterminazione del Canone Rai.

La manovra, che porterà nelle casse della Rai 24 milioni di euro in più, non piace alle associazioni degli utenti: il consiglio nazionale degli utenti, organismo dell’Agocm fa sapere che la decisione è assolutamente da evitare:

Soprattutto a fine 2009, anno che ha visto il passaggio al digitale diverse aree, tra cui Roma, con notevoli difficoltà per i cittadini. Abbiamo più volte espresso la nostra contrarietà all’aumento del canone. Sarebbe, infatti, utile che i cittadini conoscessero con esattezza quali attività il canone va a finanziare e quali invece sono realizzate con la pubblicità. Una manovra inopportuna anche considerato il fatto che è stato ridimensionato il qualitel.

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Daniela Santanchè contro il Canone Rai, Il giornale e Libero l’appoggiano, Garimberti indignato

La leader del Movimento per l’Italia, Daniela Santanchè ieri a Domenica Cinque ha ribadito il no al pagamento del canone Rai (video dopo il salto) ricordando l’iniziativa “Non con i nostri soldi:

Perché il denaro del contribuente deve farsi complice e fiancheggiatore di chi opera violando sistematicamente i principi elementari di correttezza giornalistica e di rispetto delle regole? Per io chiedo di boicottare con gli strumenti che ci dà la legge per il canone perché il servizio pubblico presuppone il concetto di pluralismo ed è proprio in nome di questo pluralismo che si paga giustamente il canone. Questo purtroppo non avviene più.

L’iniziativa ha scatenuato l’ennesimo polverone politico, anche perché quotidiani come Il Giornale (promotore dell’iniziativa) e Libero hanno appoggiato la proposta di disdire il canone, in maniera del tutto legale, per dire no alla Tassa Annozero.

Rai, i conti sono in rosso a causa della raccolta pubblicitaria e di chi non paga il canone

I conti della Rai sono in rosso e già ve l’avevamo detto qualche giorno fa (-120 milioni di euro). Oggi, però, bisogna segnalare che è lo stesso Direttore Generale Mauro Masi a parlare della crisi economica della Rai e delle sue motivazioni.

Masi, che assicura che la tv pubblica è solida e sana (con questi conti?), attribuisce le colpe della situazione avversa all’evasione del canone Rai (oltre il 30% degli utenti non lo paga) e alla riduzione della raccolta pubblicitaria, in flessione di ben 27 milioni:

Se tale tendenza sarà confermata si passerà da un calo di 55 milioni di euro già previsto a una flessione che potrebbe arrivare a 150 milioni di euro. In termini assoluti, si passerà da 1143 milioni a 1048 milioni di euro. Se continua così le risorse del gruppo si avviano a una perdita tendenziale non lontano da 120 milioni di euro.

Il Codacons vuole Sky Tg 24 in chiaro per tutti, l’Unione Nazionale Consumatori si scaglia contro l’aumento del canone RAI

Il Codacons e l’Unione Nazionale Consumatori hanno intrapreso due nuove battaglie, la prima per difendere la pluralità di informazione in tv, dopo che Sky ha deciso di rendere visibile ai soli abbonati Sky Tg 24, la seconda contro l’aumento retroattivo del canone Rai.

Iniziamo dal Codacons: l’associazione chiede all’Autorità delle Comunicazioni di modificare la delibera n. 127/00/CONS che regolamente la diffusione via satellite di programmi televisivi e al Parlamento di modificare il D.Lgs. 31 luglio 2005 n. 177 che stabilisce l’obbligo della trasmissione di telegiornali per chi ha frequenze terresti, per estendere l’obbligo di informazione anche alla tv satellitari almeno a quelle monotematiche (In altre parole: anche le tv satellitare devono trasmettere in chiaro quotidianamente degli spazi informativi). Queste le motivazioni:

Una pessima scelta editoriale, ecco cosa è la decisione di Sky di oscurare Sky Tg24, il telegiornale era visibile in chiaro a tutti i possessori di un decoder satellitare e che ora è visibile solo per gli abbonati. In una situazione come quella italiana, dove Rai e Mediaset hanno la gran parte del mercato televisivo, i telegiornali in chiaro di Sky contribuivano con quelli di La7 a spezzare il duopolio dell’informazione televisiva.

CriticoTv: Rai di tutto, di più, ma non in estate

Si fa un gran parlare in questi giorni dei nuovi palinsesti autunnali di Rai e Mediaset, per dell’Azienda di Stato il “d day” sarà il prossimo 16 giugno a Saint Moritz, mentre la società del Biscione illustrerà i propri progetti da quel di Cologno Monzese il 2 luglio.

I giochi sono fatti e i pezzi di un elaborato puzzle si incastrano lentamente in maniera compiuta, mostrando un quadro in cui da una parte un gruppo televisivo forte dell’esperienza di anni, ma impanato nelle oscure acque della lottizzazione cerca finalmente di rinnovare la propria immagine in virtù di un ambizioso piano editoriale, dall’altro un’agile Azienda commerciale risponde colpo su colpo, alzando i toni di una sana e intrigante competizione.

Se si dà una mossa la Rai diventa subito un grande concorrente. Quando vogliono fare le cose per bene, con i mezzi che hanno, diventano subito grandi“. Ha affermato il presidente Mediaset, Fedele Confalonieri, fiducioso del fatto che le due strutture avranno in un futuro non troppo lontano, due ruoli ben distinti, com’è nella logica di chi al momento ha in mano tutto il patrimonio televisivo italiano.