Speciale La7 Walter Tobagi giornalista questa sera

Questa sera sul canale La7 andrà in onda in prima serata alle ore 21.10 il programma di approfondimento Speciale La 7, condotto da Antonello Piroso: Walter Tobagi. Giornalista.

Il programma intende ricordare e celebrale il trentennale della tragica morte del giornalista Tobagi, avvenuta nel 1980 per mano di un gruppo armato terroristico: l’assassinio venne rivendicato tramite un volantirno dalla Brigata 28 marzo, gruppo terroristico di estrema sinistra formato da Marco Barbone, Paolo Morandini, Mario Marano, Francesco Giordano, Daniele Laus e Manfredi De Stefano, tutti arrestati.

Alcuni degli assassini che parteciparono al tragico evento decisero di collaborare con la giustizia, di altri si persero le tracce, altri ancora vennero rilasciati per mancanza di prove: il mistero sulla morte del giornalista Walter Tobagi è ancora fitto ed i risvolti politici e sociali inquietanti.

Antonello Piroso, giornalista, direttore del Tg La7 e autore televisivo

Il giornalista e presentatore TV Antonello Piroso, nato a Como il 7 dicembre del 1960, è diventato giornalista professionista nel 1987 collaborando con riviste e quotidiani quali Prima Comunicazione, Il Foglio, Repubblica, Capital e Panorama, mentre durante gli studi ha lavorato come animatore di villaggi turistici.

Oltre all’esperienza giornalistica con la carta stampata, Piroso ha altresì collaborato in qualità di autore di diverse trasmissioni di successo quali La casa dei sogni, I Cervelloni e Iva Show, Non è la Rai, Domenica in e Quiz show.

Nel 1991 collabora alla creazione di programmi radiofonici con Radio RTL 102.5 ed iniziano le prime co-conduzioni televisive, come nel programma Primadonna con Eva Robin’s, è inviato speciale per il programma Il Guinnes dei primati e Verissimo, e realizza servizi televisivi per Target, Verissimo e Striscia la Notizia.

Niente di personale, da stasera torna Antonello Piroso con il suo approfondimento di attualità

Da questa sera e per tutti i venerdì su La7, il direttore dei telegiornali della rete, Antonello Piroso, torna con il suo consueto programma di informazione e approfondimento, Niente di personale.

Il programma, nel corso delle dodici puntate previste, cercherà di raccontare l’altra Italia, quella meno conosciuta, attraverso i ricordi dei propri ospiti, la lettura dell’attualità e alcuni approfondimenti di cronaca.

Rimangono invariati gli aspetti che hanno caratterizzato le edizioni precedenti: ad esempio ci saranno ancora le video sigle a tema, il faccia a faccia tra il conduttore e l’ospite, il momento della lettura di un brano tratto da un libro o da un film inerente al tema della serata e la rubrica sui disservizi, che ha un occhio di riguardo per i problemi del cittadino, Si attende cortese smentita.

La7, arrivano Gene Gnocchi e Victoria Cabello

La7 ha trovato i sostituti di Piero Chiambretti e Daria Bignardi: la rete di Telecom Italia Media, ha ingaggiato per l’anno prossimo Victoria Cabello e Gene Giocchi.

Il Giornale rivela i nuovi volti di La7, televisione in chiaro che ha incrementato i suoi spettatori superando il 3% di share (3,4%), anticipando la nuova strategia dell’emittente, che prevede il ritorno di Maurizio Crozza solo in Autunno, quello di Gad Lerner il 26 gennaio, quello di Ilaria D’Amico già a marzo, oltre alla riconferma di Niente di personale, condotto da Antonello Piroso, e alle partite della nazionale italiana di rugby.

Vigilanza Rai, mentre è sfida per la presidenza tra Sergio Zavoli e Riccardo Villari, scoppia il caso Latorre. Video del pizzino a Bocchino

Povera Italia: mentre chi è stato eletto presidente della vigilanza Rai senza il benestare della sua coalizione, Riccardo Villari, continua a occupare l’alta carica, che controlla la televisione di stato, vanno in onda, in diretta su La7, altre dimostrazioni di inciucio tra la maggioranza e parte dell’opposizione (dopo il salto il video di Striscia la notizia).

Andiamo con ordine e parliamo della situazione di Villari: l’onorevole visto che è stato leggitimamente eletto presidente, prende tempo pur di non lasciare la poltrona su cui è seduto. Eppure non è così difficile come situazione: o segue le decisioni del suo partito, che lo vuole dimissionario, per sostituirlo con l’autorevole e giovanissimo Sergio Zavoli, 85 anni (la famosa Italia che crede ai giovani), oppure inizia a fare il suo lavoro e vigila sullo schifo che c’è in Rai.

Il problema è che il potere fa gola a tutti e quando ti guadagni un posto al sole, magari prima di lasciarlo, anche se l’hai avuto grazie ai tuoi rivali politici, ci pensi due volte. Fra smentite e conferme oggi dovrebbero arrivare le dimissioni di Villari. Intanto Zavoli, che è un signore, ha detto:

Porta a porta, da lunedì per quattro seconde serate settimanali

1403 puntate compresi gli speciali, affrontando tematiche di cronaca, costume e politica, una telefonata storica, da parte di Papa Wojtyla e il contratto con gli italiani stipulato in diretta da Silvio Berlusconi: questo e molto altro è successo a Porta a porta, la trasmissione di Bruno Vespa al via da Lunedì 15 settembre, in seconda serata su Raiuno.

Il programma, che svaria dalla politica, al racconto di eventi particolari, dai fatti di cronaca a quelli sportivi, dall’avvenimento canoro alle puntate monografiche di personaggi popolari, comincia la tredicesima edizione del programma con un ospite d’eccezione: il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

L’inchiesta: chi sono i direttori dei maggiori telegiornali italiani

Uno dei nostri lettori giorni fa, mi ha scritto polemizzando sull’informazione televisiva, trovata troppo faziosa e poco informativa. Abbiamo parlato mesi addietro di Infotaiment, ovvero della fusione dell’informazione con l’intrattenimento, e spesso abbiamo contestato anche noi, con i post de L’inchiesta la scelta delle notizie e le modalità di trattarle.

Oggi, però, la nostra rubrica vuole colmare una lacuna, descrivendo il bagaglio culturale dei direttori dei principali telegiornali italiani: Gianni Riotta (Tg1), Mauro Mazza ( Tg2), Antonio Di Bella (Tg3), Emilio Fede (Tg4), Clemente Mimun (Tg5), (Giorgio Mulè) Studio Aperto, Emilio Carelli (Sky Tg24) e Antonello Piroso (TGLa7).

Gianni Riotta: palermitano, laureato a Palermo in filosofia e negli Stati Uniti, alla Columbia University in Giornalismo. Inizia come corrispondente prima de Il Manifesto, poi collaboratore de La Stampa e de Il Corriere della Sera, di cui diventa il corrispondente da New York (incarico ricoperto anche per L’espresso e La stampa). Ha collaborato con il New York Times, il Washington Post, Le Monde. Direttore del Tg1 dal 20 settembre 2006.

Tetris – il “surreality”

Tetris arriva dopo la mezzanotte su La7, un canale di cui ormai ci fidiamo. E’ condotto da un giornalista in gamba, Luca Telese, e si presenta come un programma di approfondimento molto ricco, sia dal punto di vista della quantità di informazione trasmessa, sia per quello che riguarda il numero di persone ospitate.

Tetris è un programma di Alessandro Garramone, David Bellini, Valdo Gamberutti, Paolo Palmarocchi, Luca Telese e Vittorio Zincone, ed è sostenuto da una nutrita schiera di redattori che lavorano intensamente alla creazione del programma e al mantenimento elevato della sua qualità.

Le questioni che vengono dibattute in modo acceso riguardano fondamentalmente temi come la politica e l’attualità, spaziando dal commento e analisi di alcune leggi controverse e argomenti vastissimi nella loro generalità come l’omosessualità.

Niente di Personale

Niente di Personale. O tutto, in realtà? In questa trasmissione, in onda su La7 alle 21.00, condotta da Antonello Piroso si sviscera il personale, a volte l’intimo. Il formato del magazine non è esattamente quello che definiremmo elaborato.

Si tratta di un’intervista. Si cerca di parlare e di far parlare le persone. Si cerca di cercare di fare di un “talk” un “listen”. Si manifesta un approccio metanarrativo, dove si parla di altri mondi, che nel cosmo della tv vuol dire altre trasmissioni.

Sentiamo parlare di storie altrui, il nostro perverso istinto voyeuristico ci porta a gustare avidamente le parole e la vita degli altri, ritagliata sull’esperire e sul vivere stesso. C’è chi ha inseguito una vita di sogni e di sacrifici, e che si è poi trovato a sorridere rassegnato su sconfitte amare.

Niente di Personale: a La7 si parla di terrorismo

In un suo recente articolo, Aldo Grasso, il feroce critico televisivo del Corriere della Sera, lo ha definito “un megalomane” ma bisogna ammettere che pur avendo una spiccata tendenza al presenzialismo di fronte le telecamere, Antonello Piroso sa il fatto suo. Il direttore del tg de La7 nonché dell’informazione sportiva, è uno che non la lascia a dire, riuscendo a imporre nelle sue trasmissioni quel giusto profilo giornalistico che altri programmi del genere hanno smarrito da tempo (leggi Porta a Porta).

Ogni lunedì sera nello spazio che una volta era di Aldo Biscardi e del suo Processo del Lunedì, va in onda per tre ore, Niente di Personale, l’approfondimento settimanale de La7 dove Piroso affronta gli argomenti più scottanti del momento, non ultimo la guerra in Iraq e nella fattispecie la recrudescenza del terrorismo da essa causata. Non c’è niente di meglio che interloquire con i diretti interessati quando si affronta un argomento del genere e ieri sera, ospite della serata è stato un Bin Laden, non Osama è ovvio, ma Omar, uno dei suoi figli.

Trovarsi davanti al diretto discendente del terrorista più temuto al mondo non deve essere cosa facile, ma è proprio in questi momenti che il direttore news de La7, con la sua aria da supponente e quel pizzico di antipatia che lo contraddistingue, sa tirar fuori il meglio di se, mostrando padronanza e totale controllo della situazione.