Chef per un giorno: vip ai fornelli

E’ arrivato alla quinta edizione il programma di Discovery Real Time, in onda anche su La7, Chef per un giorno. Un format originale, un docu-reality che unisce sfida e racconto in un connubio divertente e accattivante.

Il programma si svolge interamente nel ristorante Durlindana di Roma, un luogo elegante ma allo stesso tempo semplice, adatto ad un format come Chef per un giorno. In ogni puntata vengono messe alla prova le capacità culinarie di un personaggio famoso nostrano.

Il vip giunge al ristorante nel primo pomeriggio perchè dovrà preparare un pasto completo per i suoi commensali: due primi, due secondi, due dolci. “Gli assaggiatori” avranno, in questo modo, la possibilità di scegliere quello che più si avvicina ai loro gusti o di sperimentare qualcosa dal gusto inaspettato e nuovo. Spesso il vip cucina piatti della tradizione culinaria del suo paese di origine, permettendosi di rivisitare le ricette della nonna in chiave moderna e personalizzata.

Iron Chef – sfida all’ultimo colpo di coltello

 La tendenza della televisione odierna è quella di acquistare format all’estero e mandarli in onda nei nostri palinsesti. Questo vale anche per i programmi di cucina. I nostri broadcaster non sono stati in grado di sfruttare le grosse potenzialità della nostra tradizione culinaria, per questo hanno acquistato e acquistano prodotti dagli altri Paesi.

I maggiori produttori di programmi di cucina sono l’Inghilterra e gli Stati Uniti, Paese dalle dubbie tradizioni culinarie! Il Giappone propone dei concept innovativi, originali, soprattutto per quello che riguarda i game show. Vi proponiamo uno dei format di punta del Paese del Sol Levante: Iron Chef.

Iron Chef viene prodotto nel 1998, i protagonisti sono quattro grandi cuochi, ciascuno specializzato nella cucina di un Paese: Giappone, Francia, Cina e Italia. In ogni puntata uno sfidante affronta uno dei quattro Iron Chef nella preparazione di piatti originali e sofisticati. Prima di iniziare la gara viene rivelato l’ingradiente che dovrà essere alla base di tutti i piatti preparati; ciascun cuoco sfrutterà a suo modo questo ingrediente.

Cucina in tv, la storia: Ave Ninchi, la prima donna alla conduzione

Se Mario Soldati è stato il precursore del genere, Ave Ninchi è senza dubbio la prima donna che ha condotto un programma di cucina. Il suo programma Colazione allo Studio 7 va in onda a partire dal 1973 e diventa subito un fiore all’occhiello della Rai.

Una sigla accattivante apre la puntata. La cucina è la vera protagonista: si susseguono una serie di animazioni – che oggi, ai tempi di flash, fanno un pò sorridere – con cuochi che suonano come se fossero degli strumenti musicali, i più comuni utensili della cucina ( pentole, mestoli, grattugie ). I colori non ci sono ancora ma l’animazione stilizzata rende l’idea di quello che si andà a vedere, un programma fresco e leggero che vuole istruire ma anche divertire, un po’ come descrive Alessandro Borghese i suoi programmi nell’intervista che ha rilasciato a Cinetivù.

Lo studio è “apparecchiato come una trattoria” con tavolini in legno e tovaglie a quadri. Il programma è un cosiddetto game show, ci sono due concorrenti che si sfidano a colpi di ricette. Ave Ninchi, con l’aiuto di Luigi Veronelli, segue tutti i passaggi delle ricette, chiedendo consigli sulle preparazioni delle pietanze.

Il Cuoco Gentiluomo, Cinetivu intervista Alessandro Borghese – seconda parte

Come promesso Alessandro Borghese, chef televisivo, volto di Discorvery Real Time, è ancora con noi per raccontarci come sono nati i programmi che lo hanno portato al successo. I segreti e le cose che più lo divertono quando conduce Cuoco Gentiluomo e Cortesi per gli Ospiti. Nella prima parte dell’intervista ci aveva raccontato come naque la sua passione per la cucina e quanto oggi influiscano le sue idee, nella realizzazione dei programmi che conduce.

Come nasce Cortesie per gli Ospiti?

Nasce nel 2004, da un libro di Mc Evan dal titolo “Comfort for Strangers”. La storia si chiude con un omicidio… per fortuna il mio programma non va a finire così! L’idea è di mettere a confronto due coppie di persone, con i loro stili di vita, le loro abitudini. Tre critici che vengono invitati a cena, completano il quadro. Io in qualità di critico grastronomico, Chiara Tonelli in qualità di interior designer e Roberto Ruspoli in qualità di esperto di bon ton. in sostanza è il gioco dell’ospitare condito con l’attenzione alla confezione: come si apparecchia la tavola, come viene cucinato il cibo e come viene presentato. E’ un programma leggero, divertente e veloce che raccoglie i consensi positivi sia della critica che del pubblico.

Qual’è la missione di un Cuoco Gentiluomo?

Il cuoco gentiluomo, Cinetivu intervista Alessandro Borghese

Alessandro Borghese, chef televisivo e volto di Discovery Real Time, lo abbiamo incontrato per farci raccontare di tutto un pò sulle sue passioni: la cucina e la televisione.

Quanto ha influito l’ammirata tradizione culinaria del nostro Paese nella tua scelta di diventare uno chef?

Tutto è nato dal desiderio di fare un mestiere che ti porta continuità e manualità, mi è sempre piaciuto usare la testa per creare cose con le mani. Non sono una persona che riesce a starsene seduta a far niente. Mi sono affacciato al mondo della cucina per gioco ma sicuramente la tradizione della mia famiglia e la tradizione del nostro Paese hanno influito notevolmente. Ad un certo punto mi sono reso conto che tutti all’estero, volevano imitare la cucina italiana ed io facevo quel mestiere nel posto giusto.

Cucina in tv, la storia: Mario Soldati il precursore

La cucina è una delle cose che noi italiani amiamo di più soprattutto amiamo mangiare ma non ditelo a nessuno! E allora perchè non parlare di tutti quei programmi che di cucina si occupano? Qui non troverete le ricette del risotto alla milanese o dei cannoli siciliani ma tutto quello che avreste voluto sapere sulla cucina in tv e non avete mai osato chiedere!

Andremo alla scoperta dei programmi che hanno fatto la nostra tv e scopriremo i suoi personaggi, un percorso storico e analitico del genere.  Il primo fu Mario Soldati,  con il suo programma Viaggio nella Valle del Po – Alla ricerca dei cibi genuini. Il viaggio fu filmato in un lasso di tempo brevissimo se si considera che era suddiviso in 12 puntate da un’ora l’una e ne mandavano in onda una alla settimana. Soldati, da buon italiano andava alla ricerca delle migliori tradizioni culinarie ma quando gli capitava di incontrare sul suo cammino qualcuno pronto a guardare al progresso e al futuro lo bacchettava, sostenendo perentorio: “non c’è niente di meglio della tradizione!”