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Cucina in tv, la storia: Mario Soldati il precursore

La cucina è una delle cose che noi italiani amiamo di più soprattutto amiamo mangiare ma non ditelo a nessuno! E allora perchè non parlare di tutti quei programmi che di cucina si occupano? Qui non troverete le ricette del risotto alla milanese o dei cannoli siciliani ma tutto quello che avreste voluto sapere sulla cucina in tv e non avete mai osato chiedere!

Andremo alla scoperta dei programmi che hanno fatto la nostra tv e scopriremo i suoi personaggi, un percorso storico e analitico del genere.  Il primo fu Mario Soldati,  con il suo programma Viaggio nella Valle del Po – Alla ricerca dei cibi genuini. Il viaggio fu filmato in un lasso di tempo brevissimo se si considera che era suddiviso in 12 puntate da un’ora l’una e ne mandavano in onda una alla settimana. Soldati, da buon italiano andava alla ricerca delle migliori tradizioni culinarie ma quando gli capitava di incontrare sul suo cammino qualcuno pronto a guardare al progresso e al futuro lo bacchettava, sostenendo perentorio: “non c’è niente di meglio della tradizione!”

Ogni puntata del viaggio ha inizio con Soldati che spiega ai telespettatori, attraverso l’uso di una cartina, quale paese andrà a visitare. In quella dedicata a Canelli in Piemonte, lo spettatore viene portato alla scoperta di due aziende vinicole. Nella prima, a conduzione familiare, Soldati intervista padre e figlio cercando di capire come mai alcune fasi della lavorazione sono state affidate alle macchine, eliminando la manodopera. Quello che vuole sottolineare è quanto siano più importanti la naturalezza e l’attaccamento alla tradizione a dispetto dell’industrializzazione e dell’innovazione.

La seconda azienda agricola, invece è stata fondata da Vittorio Emanuele II. Il conduttore tende ad enfatizzare come qui la tradizione la faccia da padrona. Botti in rovere, imbottigliamento a mano, invecchiamento pluriennale fanno del prodotto un’eccellenza. Ci guida poi, alla scoperta del territorio piemontese finchè la fame non si fa sentire e decidee che è ora di assaporare i cibi della tradizione. La trattoria nella quale lui e la troupe di fermano a bivaccare è spartana e informale. Lì le loro papille gustative vengono soddisfatte dalle leccornie preparate dalla padrona di casa. Alla fine del pranzo Soldati cerca di carpire i segreti della cuoca ma lei con fare misterioso non si lascia scappare niente. Non gli permette di entrare in cucina, fà un elenco degli ingredienti usati per preparare il loro pranzo e dispensa consigli culinari ma niente di più.

La puntata si chiude con una festa nella quale i protagonisti sono i cittadini di Canelli, vini e cibi tradizionali e con Soldati che melanconicamente dice: “addio dolcezze perdute, memorie. E’ giusto che ci commuovano ma è anche giusto che restino delle memorie e niente più”.

Soldati ha aperto la strada ad un genere poco conosciuto ma molto apprezzato che dal 1972 non ha mai smesso di solcare la nostra tv.

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