Miriam Leone, Sara Varone, Vincenzo Salemme, Fiorello, Paolo Bonolis: novità

Televisione del futuro prossimo e anteriore all’interno del nostro consueto spazio dedicato ai programmi e ai personaggi che vedremo o potremo vedere prossimamente in tv.

Fiction Raiuno. Nel 2010 andrà in onda Paura di amare, la serie tv in sei puntate, che si sta girando a Torino e che si registrerà anche a Belgrado fino a dicembre. La fiction, un mix di conflitto, denaro e passione, con tanto di intreccio melodrammatico, è girata da Vincenzo Terracciano, prodottoda dalla Titania di Ida di Benedetto e interpretata da Giorgio Lupano, Erica Bianchi, Dario Fiorica, Rosabell Laurenti Sellers, Ida di Benedetto, Barbara Livi e Marco Falaguasta.

Gianfranco D’Angelo vorrebbe tornare in televisione. Il comico e attore avrebbe in ballo due progetti con Giancarlo Nicotra da sviluppare in Rai. Si vocifera, ma per ora siamo nel mondo delle ipotesi, anche di una possibile riproposizione di Drive In.

Miriam Leone e la fiction. La Miss Italia in carica, nonché conduttrice di Unomattina, potrebbe diventare attrice: pare che ci siano offerte sia dal cinema che dalla tv. La proposta più concreta sarebbe quella di entrare nel cast della prossima serie tv di Canale 5, Il ritmo della vita (Fonte Diva e Donna).

Fashion tv da oggi propone i backstage dei calendari più belli del 2009

Da questa sera sino all’11 gennaio, su Fashion TV (canale 491 di Sky) alle 18, ci sarà lo speciale dei calendari più belli del 2009, da Adriana Lima, Julia Stegner, Sara Varone, Kemp Muhl, Jessica White, Laura Barriales e lo speciale Making of con Anna Wang.

Fashion TV ha seguito le bellissime modelle su e giù per i set fotografici, immortalando attimi di vita personale delle modelle e anche quella di Francesco Coco sotto gli scatti di Enrico Ricciardi.

Vedremo il dietro le quinte del calendario Lavazza, realizzato da Annie Leibovitz, con modelle d’eccezione in giro per l’Italia, Eva RIccobono, Kate Ballo, Gilda Sansone, Marco De Concilis, Elettra Wiedemann e Brooke and Alison Kowalski.

Il ritorno de Il Pranzo è servito: favola o realtà?

Domenica pomeriggio tra Rosanna Lambertucci a Domenica in, alle prese con una paziente e i suoi problemi alle articolazioni e l’imbarazzata Sara Varone a Buona Domenica, per avere detto a Cochi e Renato che si erano separati nel ’47 invece che nel ’74, mentre l’anno giusto era il ’76, il nostro zapping selvaggio ci propina uno spettacolo che mai ci saremmo aspettati: Il Pranzo è servito.

Simona Ventura, o chi per lei, aveva avuto la brillante idea di riproporre all’interno di Quelli che il calcio, un breve assaggio dal vivo in chiave goliardica della storica trasmissione di Corrado Mantoni, andata in onda per più di un decennio, nelle diverse fasi, su Canale 5.

Protagonista dell’insolita riproposta televisiva Claudio Lippi, transfuga delle reti Mediaset, già conduttore de Il Pranzo tra il ’90 e il ’92 e i due finti concorrenti Simona Ventura da una parte e Massimo Ghini dall’altra, più un Cristiano Malgioglio, nel ruolo del maggiordomo che nella edizione originale era stato di Vittorio Marsiglia.

L’inchiesta: i conduttori televisivi sono vecchi?

Settimana scorsa vi abbiamo chiesto se secondo voi la televisione italiana è vecchia e vi abbiamo riportato le età delle trasmissioni più seguite della televisione italiana.

Oggi, L’inchiesta, riprendendo l’argomento, vi dice (non me ne vogliano le signore che compariranno nell’elenco), l’età dei conduttori delle trasmissioni più viste, per farvi notare come, se la televisione è vecchia, buona parte dipenda anche da chi la fa (con le dovute eccezioni).

La lista che vedrete riportata qua sotto, non vuole essere una nota di merito o di demerito nei confronti di nessuno, ma l’annotazione di un semplice dato oggettivo. Specifico subito, che quando parlo di personaggio più anziano o più giovane mi riferisco a quelli che conducono le trasmissioni più seguite.

Il blob dei blog: Cara Paola, per l’ultima volta: non ce la si fa più… della tua ipocrisia!

Cara Paola,

ormai grazie a te, questa rubrica ha guadagnato lettori e credibilità, ma io che la scrivo, inizio a perderla, perché ribadisco sempre che non voglio parlare solo di te e invece puntualmente il soggetto della critica sei sempre tu.

Questa settimana ho provato a guardare L’Arena di Domenica In, ma quando ho visto il tema del televoto, “Le donne italiane si riconoscono in Carla Bruni?”, (sarebbe più interessante sapere se gli uomini italiani si riconoscono in Massimo Giletti e se la risposta fosse affermativa, fuggire dal Paese) non sapevo se sbattere la testa oppure tornare su Canale5 dove aveva da poco finito di cantare quel poeta di Mariano Apicella (è ironico, non fraintendere). Dio mio, ma si può avere qualcosa di decente la domenica? Comunque, siccome alla mia testa ci tengo, scelgo di ritornare su Canale5.

Tema del giorno: prezzi alti e stipendi bassi. Appena l’ho sentito son saltato sulla sedia e mi son detto:”Ecco che Paola ci ricasca e infrange qualche regola. Non è che in periodo di par condicio si sbaglia e parla di politica?”

Il blob dei blog: Paola Perego, tu sei contro i raccomandati! Ma la Varone?

Ieri pomeriggio son tornato tardi a casa e temevo di non trovare un argomento valido per la nostra consueta rubrica e corretto nei vostri confronti: parlare della differenza di trattamento che hanno alcuni programmi e alcuni personaggi televisivi poteva creare interessanti riflessioni, quelle che danno a me il piacere di scrivere e a voi lettori di commentare, ma non mi convinceva.

Non volendo darmi per vinto mi sono sintonizzato su Canale 5 e ho guardato la mia fonte d’ispirazione, Buona Domenica, e come tutte le muse ispiratrici che si rispettino anche la mia, Paola Perego, ha svolto egregiamente il suo compito indicandomi l’argomento di cui discuterò con voi oggi: i conduttori televisivi soffrono di amnesia o hanno una gran faccia di bronzo? (sottotitolato: Paola tu sei contro i raccomandati! Ma la Varone?)

Domenica 28 Gennaio 2008: Paola Perego nell’ultima parte di trasmissione parla con Alessandra Mussolini, che sostiene l’ingiustizia del fenomeno della raccomandazione a difesa del giusto metodo meritocratico. Mi ricordo che ha detto qualcosa del tipo:”Non è giusto che una persona fatichi tutta una vita e poi arrivi un altro, raccomandato, che gli ruba il posto”. Il senso era questo anche se le parole non sono testuali, fatto sta che un messaggio così bello non poteva che essere condiviso da tutti, compresa Paola che ha annuito più di una volta.