Saving Grace

Saving Graceè una serie televisiva della Fox in onda da ieri sera, su Italia1, alle 00:15. La prima serie è andata in onda nell’estate del 2007 sul canale TNT e la protagonista è Holly Hunter, già premio Oscar (The Piano), al suo debutto in una serie televisiva.

Holly Hunter interpreta in questa serie adult-orented il controverso detective di polizia Grace Hanadarko, che vive, beve e lavora a Oklahoma City. Si tratta di un personaggio interessante, complesso e contraddittorio, ai limiti del borderline e dell’antisociale.

Grace è bella, cinica e disillusa. Non so chi riuscirà a salvarla. Ma vederla bere, fumare e ruttare dopo un amplesso selvaggio mi fa venire voglia di lasciarla così com’ è. Un personaggio forte, arrabbiato e tecnicamente preparato, mi ricorda un pò il Dottor Cox (John C. McGinley) di Scrubs.

Che fine ha fatto My Name Is Earl?

Ancora una volta Mediaset è protagonista di episodi di mal vessazione, nei confronti di una serie tv che proprio non lo merita. Stiamo parlando di My name is earl, pluridecorato telefilm in patria (negli Stati Uniti ha vinto due Emmy awards), ma che qui in Italia dove è andata in onda la prima stagione (24 episodi), ha dovuto subire gli effetti della cosiddetta dura legge dei palinsesti, con continui spostamenti di orario in fasce antelucane e cambi del giorno di programmazione.

E cosi mentre negli Stati Uniti dal 3 aprile sulla Nbc, riprenderà la terza stagione, iniziata lo scorso settembre con i primi tredici episodi, poi interrotta per lo sciopero degli sceneggiatori, qui da noi non c’è nemmeno l’ombra delle 23 puntate che compongono la season two. Ci sembra di percepire come una sorta di accanimento da parte dell’azienda di Cologno Monzese, che al momento non prevede nemmeno un’anteprima della serie sui canali del digitale terrestre.

E pensare che ci eravamo illusi, con la presentazione dei programmi Mediaset per il 2008, che la serie potesse andare in onda a gennaio ma ormai possiamo solo sperare che venga inserita nella programmazione estiva.

Recensione: Non è mai troppo tardi – un inno alla vita di fronte alla morte

Non è mai troppo tardi è un inno alla vita di fronte alla morte: il film narra di due malati terminali, il ricco Edward Cole (Jack Nicholson) e il meccanico Carter Chambers (Morgan Freeman), che da sconosciuti si ritrovano a percorrere lo stesso destino, ossia affrontare la morte imminente (dai sei mesi a un anno di speranza di vita) esaudendo tutti i loro desideri scritti su una lista (tipo quella di My name in Earl, ma più drammatica).

Rob Reiner, regista di grandi capolavori del cinema come Harry ti presento Sally e Misery non deve morire, affronta una nuova avventura conscio del fatto di avere tra le mani, come protagonisti, due attori premi Oscar, che da soli reggono tutta la baracca.

Il film tratta un argomento molto delicato come la vita dei malati terminali, con una vena ironica, affrontando l’ineluttabile senza pensarci troppo, cercando di dare un messaggio di speranza a tutti, comunicando allo spettatore un’idea precisa: non è mai troppo tardi per vivere. Nella vita bisogna dare gioia per riceverla.