Il blob dei blog: bambini salvateci voi!

Il mio professore di storia del cinema diceva:”Quando non sai come risolvere un problema e non vuoi perdere pubblico usa i bambini.”

Dopo aver visto sabato sera il programma della Clerici, Ti lascio una canzone, ho capito il senso della sua frase. I bambini, dove li metti li metti, alzano lo share a volte arrivando a livelli miracolosi:ditemi cosa c’é di così bello o innovativo in una trasmissione canora in diretta da Sanremo, che fra parentesi è originale quanto come pensare ad un esibizione di palleggi allo stadio San Siro, a tal punto da battere il nazionalpopolare Gerry Scotti e l’amatissima Corrida. Assolutamente niente!

Allora il merito è realmente dei piccoli nanerottoli? Ebbene si: i bambini hanno la capacità di piacere a tutti, grandi e piccini; non sono criticabili a livello artistico perché sono piccoli; a livello di qualità televisiva; chi ha bambini in trasmissione non può essere accusato di trash (anche se la performance di Gigi D’Alessio di sabato su Rai1 è stata ad un passo dall’esserlo); spesso i giovani si dimostrano molto più capaci di certi cani di personaggi del mondo dello spettacolo a cantare, a recitare e a ballare.

Raiuno in crisi, Del Noce lascia

Se per Raiuno non è crisi, poco ci manca. I dati auditel parlano chiaro, l’ammiraglia Rai, sta attraversando un periodo difficile in cui la concorrenza, soprattutto nel prime time, riesce quasi sempre a spuntarla. Anche quelle che una volta risultavano certezze assolute su cui fare affidamento nei periodi di maggiore difficoltà, leggi Sanremo, oggi pare stiano li ad indicare che i bei tempi sono finiti e che tocca voltare pagina.

Una trend negativo che parte da lontano, le cui avvisaglie erano già percettibili alla fine dell’anno scorso, quando il direttore Fabrizio Del Noce, per dare uno scossone agli ascolti anemici della rete, fu costretto a mettere in campo due pezzi da novanta come Celentano e Benigni, con i rispettivi show, l’uno per promuovere il proprio disco, l’altro per decantare i versi danteschi.

Il bilancio finale per il 2007 fu comunque in rosso: Raiuno rimase l’emittente più seguita, con il 22,3% nelle ventiquattro ore e il 23,3% nella fascia di maggior pregio, ma il confronto con l’anno precedente segnava un saldo negativo di 0,7 punti nell’intero giorno e di 1 punto netto nelle ore serali.

Tv generalista: a corto d’idee, in nome del profitto

La crisi della tv generalista, è sotto gli occhi di tutti, programmi che una volta avrebbero richiamato di fronte al piccolo schermo milioni di persone come il recente Festival di Sanremo, si sono dovute accontentare di percentuali ben al di sotto della media.

La televisione ordinaria, come la chiamiamo noi, è stretta dalle logiche di mercato, che le impongono di proporre trasmissioni gradite al pubblico per tenere alti i consensi; se da un lato seguiamo una programmazione che di anno in anno rimane sempre la stessa, per paura di eventuali catastrofici flop, allo stesso tempo nasce l’esigenza di sperimentare per dare nuova linfa vitale a dei palinsesti che i telespettatori mostrano di apprezzare sempre meno.

In più c’è da segnalare la fuga costante del pubblico giovane, da un offerta televisiva che non sente più sua, preferendo fonti alternative come internet o il digitale.

Ascolti Tv: Sabato 15 Marzo – Vince la Corrida. Male il Trio su Rai1

Anche oggi, vi racconteremo la televisione in numeri, attraverso i dati sugli ascolti ricavati dai comunicati stampa ufficiali Rai e Mediaset, dati che possono aiutarci a capire il gusto del pubblico (anche se ho i miei dubbi) e a valutare l’evoluzione dei palinsesti televisivi.

Vi voglio ricordare che la percentuale è riferita alla quota di mercato (share) riferita al target commerciale 15-64 anni, mentre il numero di spettatori è il numero riferito all’intera totalità dei telespettatori.

Ieri vince giornata e serata La Corrida, che viene seguita da quasi sei milioni e mezzo di spettatori. Male, e lo dico con dispiacere, il Trio su Rai1 che non arriva nemmeno a quattro milioni di spettatori. Striscia la notizia, come ogni sabato fa ascolti più normali (5 milioni 738 mila telespettatori), lasciando alcune perplessità in chi, come me, deve valutare i dati auditel (possibile che ogni sabato Striscia cali di 2 milioni di spettatori? Non è che le famiglie selezionate dall’auditel, il sabato sera vanno sempre a mangiare la pizza e influenzano il risultato?). Anche oggi non è pervenuto, dal comunicato stampa Mediaset, il risultato di Rete4.

Ascolti Tv: Sabato 8 Marzo – primo round a Gerry Scotti

Anche oggi, vi racconteremo la televisione in numeri, attraverso i dati sugli ascolti ricavati dai comunicati stampa ufficiali Rai e Mediaset, dati che possono aiutarci a capire il gusto del pubblico (anche se ho i miei dubbi) e a valutare l’evoluzione dei palinsesti televisivi.

Vi voglio ricordare che la percentuale è riferita alla quota di mercato (share) riferita al target commerciale 15-64 anni, mentre il numero di spettatori è il numero riferito all’intera totalità dei telespettatori.

Oggi, vorrei annotare l’interessante nuovo stile, molto più snello (ed ermetico) del comunicato stampa Rai, che ci ricorda l’ottimo risultato del Trio, Marchesini – Lopez – Solenghi, che però, non vincono la serata con 4 milioni 876 mila telespettatori e il 22,15% di share, perché a trionfare ieri è Gerry Scotti con La Corrida che raggiunge il 31,12% (6 milioni 696 mila telespettatori e programma più visto della giornata). Striscia la notizia si ferma a 6 milioni 557 mila telespettatori e il 29,69% di share. Vorrei segnalare, infine, che la Rai si dimentica di dare il risultato della prima serata di Rai3 e Mediaset quella di Rete4 …come mai?

Trio vs Scotti: è questa la tv del futuro?

La tv generalista, si arrovella le meningi, si dimena alla disperata ricerca di nuove idee per porre rimedio all’emorragia di pubblico che l’ha inesorabilmente colpita in questi ultimi anni. Nonostante i favori di cui ancora gode, ma solo perché è il mezzo più a buon mercato nell’offrire programmi di vario genere, gli stessi dirigenti sanno che il vantaggio nei confronti degli agguerriti concorrenti del digitale, si va sempre più assottigliando.

Con il passare del tempo ci siamo accorti che le prime televisive di film e telefilm sono ormai appannaggio dei canali alternativi a pagamento, alla tv ordinaria sono destinati i prodotti di seconda scelta o comunque già visti, a fare da padroni sono ancora i programmi d’intrattenimento e informazione, mentre anche la fiction per uscire dai soliti schemi mostra di cominciare a prediligere il satellite.

E il sabato sera cosa ci offre? Scampoli di passato, dopo i “Migliori Anni” di Carlo Conti, contro cui niente hanno potuto le desolanti macchiette del Bagaglino con “Gabbia di Matti”, ecco dopo la deludente parentesi sanremese, arrivare la nuova sfida del sabato sera: il Trio contro Gerry Scotti, che non si può certo definire un inno all’innovazione. Esaminiamo i due prodotti.
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A marzo torna il Trio su Raiuno

Dopo il ritorno di Fiorello, che ha spopolato per due settimane nel cosiddetto access prime time con W Radio 2…Minuti, Raiuno si prepara ad un altro grande evento, che il pubblico non potrà che apprezzare. A 14 anni dalla loro ultima esibizione, Massimo Lopez, Tullio Solenghi e Anna Marchesini, meglio conosciuti come Il Trio, si apprestano a calcare di nuovo le scene insieme. Il programma, andrà in onda sull’ammiraglia Rai l’8, il 15 e il 22 marzo. L’idea del ritorno è nata dopo il ritrovamento di alcune rare registrazioni del Trio, tratte dall’edizione ’85 di Domenica In, condotta da Elisabetta Gardini e Mino D’Amato.

Il loro esordio fu a Radiodue nel 1982 con la trasmissione Helzapoppin: ironici, dissacranti ma soprattutto divertenti non potevano certo passare inosservati alla tv, che li lanciò nel 1985 con la trasmissione Tastomatto, fra i vari sketch quello del telegiornale entrò nella storia della comicità televisiva. Dopo di allora la presenza del Trio venne richiesta in tutti i programmi di punta della Rai: da Domenica In (’84-’85), a Sanremo (’86), fino ad arrivare all’indimenticabile Fantastico (’87). La loro specialità erano le caricature dei personaggi celebri: chi non ricorda le imitazioni delle sorelle Carlucci ma anche di Papa Vojtyla, Sandro Pertini e Giulio Andreotti? Nel 1986 causarono un incidente diplomatico con l’Iran per l’imitazione dell’ayatollah Khomeini.

Autentico tormentone divenne il personaggio della Marchesini nei panni della signorina “un pò cecata” e in quelli della sessuologa. Nessuno si salvava dalla verve comica del Trio neanche I Promessi Sposi, celebre fu la parodia andata in onda nel ’90 su Raiuno. Poi la decisione di rompere le righe nel ’93 dopo i successi teatrali di Allacciate le cinture di sicurezza e In principio era il trio. Da allora i tre si sono dedicati ad apparizioni sporadiche in tv o con esiti non proprio fortunati come l’avventura di Max e Tux con Solenghi-Lopez nel 2002, al posto del Fatto di Enzo Biagi, vittima del cosiddetto editto bulgaro.
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Febbraio 2008 Serie TV in DVD: continua Star Trek Voyager. Arriva l’ultima stagione di Ally McBeal

Febbraio si annuncia essere un mese ricco serie televisive, in particolare di fantascienza, che escono in DVD, con alcuni titoli di qualità.

Nel secondo mese dell’anno potrete trovare nei negozi la quinta stagione di Ally McBeal, la seconda di Battlestar Galactica, la quinta stagione di 24 (versione restage) e il primo e il secondo volume della quarta serie di Star Trek Voyager. Non solo: per gli amanti delle serie televisive italiane esce Orgoglio 3 e Compagni di scuola. Per ultimo, ma non per importanza voglio ricordare la prima stagione di Hogan Knows Best, la serie basata su Hulk Hogan e la sua famiglia.

Vediamo nel dettaglio i titoli a disposizione e le corrispondenti date di uscita:

Pubblicità – 3 – Gli spot di una volta erano meglio?

Malinconia. In questi giorni guardavo su youtube le pubblicità del passato per trovare uno spunto per la qui presente rubrica settimanale.

Voi potreste pensare ad una totale assenza di creatività, se mi sono dovuto rifugiare su internet per cercare pubblicità, quando la televisione ne è piena, ma non è così: proprio osservando Mediashopping e le televendite di Raffaello Tonon e Giorgio Mastrota, mi sono reso conto che in televisione neanche le pubblicità hanno più la genuinità di una volta.

Chiariamo subito che impazzisco per i cali di voce di Tonon, che gli trasformano la voce quasi in quella di un riposseduto e che stravedo per Mastrota e le sue descrizioni così ammiccanti per il prodotto sponsorizzato, quasi parlasse di belle donne pronte ad esaudire ogni tuo qualsiasi desiderio, e che ammiro le paresi alla bocca dei conduttori di Mediashopping (non capisco veramente come facciano a tenere sempre il sorriso a 50 denti anche se parlano dello spolverino rotante o del rullo per dipingere), ma, non so voi, io non riesco a fidarmi.