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Pubblicità – 3 – Gli spot di una volta erano meglio?

Malinconia. In questi giorni guardavo su youtube le pubblicità del passato per trovare uno spunto per la qui presente rubrica settimanale.

Voi potreste pensare ad una totale assenza di creatività, se mi sono dovuto rifugiare su internet per cercare pubblicità, quando la televisione ne è piena, ma non è così: proprio osservando Mediashopping e le televendite di Raffaello Tonon e Giorgio Mastrota, mi sono reso conto che in televisione neanche le pubblicità hanno più la genuinità di una volta.

Chiariamo subito che impazzisco per i cali di voce di Tonon, che gli trasformano la voce quasi in quella di un riposseduto e che stravedo per Mastrota e le sue descrizioni così ammiccanti per il prodotto sponsorizzato, quasi parlasse di belle donne pronte ad esaudire ogni tuo qualsiasi desiderio, e che ammiro le paresi alla bocca dei conduttori di Mediashopping (non capisco veramente come facciano a tenere sempre il sorriso a 50 denti anche se parlano dello spolverino rotante o del rullo per dipingere), ma, non so voi, io non riesco a fidarmi.


Per questo mi sono rifugiato su youtube, per scoprire se anche in passato avessi avuto la stessa sensazione di fronte ad un venditore televisivo (ora che ci penso uno dei prossimi post sarà sui venditori d’arte! Li adoro!) e con mia amara sorpresa ho scoperto che quelle di una volta erano proprio delle pubblicità con la P maiuscola a confronto di quelle odierne.

Cosa avevano di più? Credo che il termine più consono sia: vita. Le pubblicità di una volta avevano vita: mentre oggi ogni pubblicità sembra artefatta, falsa, una gag e non un messaggio promozionale, una volta i cosiddetti consigli per gli acquisti erano veramente consigli o per lo meno, a me davano l’idea di avere nell’animo il messaggio informativo. Dietro alle nuove, di contro, non vedo nulla.

E’ vero che i tempi sono cambiati e che oggi siamo tutti informati su ciò che è in vendita nei negozi e che molte marche sono affermate e non hanno bisogno della pubblicità se non per proclamare indirettamente la loro leadership, però, come nei film, non mi accontento del nome famoso, ma voglio una storia.

Dicendo così, molti mi ricorderanno degli spot delle compagnie telefoniche, che hanno una trama dietro che si portano avanti negli anni, ma chiedo a voi: vedete lo stesso spessore in Christian De Sica quando sta al telefono, che avreste potuto vedere in Massimo Lopez quando ci diceva che una telefonata allunga la vita?

Riesce una pubblicità ancora oggi a farsi raccontare dalla gente e tra la gente, oppure sono diventate qualcosa che rimangono nel televisore, legate solo all’istante della messa in onda?

Concludendo: capisco che uno spot di una nuova automobile debba essere ultratecnologico o molto particolare (e in effetti molte sono spettacolari), perché non ha l’obbligo di convincere una persona a comperare un auto solo con il suo messaggio, ma è mai possibile che tutte le altre non riescano più a creare i tormentoni di una volta che ancora oggi molti ricordano?

Che fine hanno fatto Kaori o il francese del Tartufone? Dove son finiti i jingle che rendono una canzone famosa, come la canzone di Shaggy per una nota marca di Jeans o la canzone che nel periodo natalizio diceva: “Vorrei cantare insieme a voi, una magica armonia, magica armonia…”?

Per questo motivo la rubrica Pubblicità nelle prossime settimane darà spazio anche alle vecchie reclame che voi lettori ci segnalerete, quelle che hanno segnato un epoca quasi o come Carosello.

3 commenti su “Pubblicità – 3 – Gli spot di una volta erano meglio?”

  1. Io sono un’amante degli spot anni ’80.Ricordate Clementina ed il piccolo mugnaio i personaggi di una nota marca di biscotti e merendine, o la pubblicità di quella marca (del chi va con lo Zoppo impara a zoppicare),quella del frigo con il cuscino dentro l’uomo superfigo e la musica in sottofondo(domenica d’agosto che caldo fà),quelle si che erano spot!

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  2. Devo spiegarvi una cosa. Avete presente il libro di scienze alle medie??? (uno qualunque). bene, ricordo la foto di un cane che sentendo il suono del campanello, cominciava a salivare. Ora prendete mediashopping, lo sentite ogni tanto il campanello??? e quando (italia uno in particolare) parte la pubblicità, notate l’improvviso aumento di volume??? Bene, questi segnali, stimolano il corpo umano all’acquisto, e pertanto sono vietati dalla normativa vigente, ma a quanto pare a nessuno gliene frega un c….

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