Il colosso dello streaming Netflix continua ad investire in Europa ed ha annunciato una nuova serie italiana, che si intitolerà Luna Nera; creata da Francesca Manieri, Laura Paolucci e Tiziana Triana, la serie racconta la storia di un gruppo di donne accusate di stregoneria nell’Italia del XVII secolo e sarà prodotta da Fandango.
Domenico Procacci
The show must go off, conferenza stampa – Foto e dichiarazioni
Si è tenuta oggi a partire dalle ore 12 la conferenza stampa di presentazione del nuovo programma condotto da Serena Dandini, The show must go off, in onda a partire da sabato prossimo in prime time su La7 (ospiti Andrea Camilleri e Tiziano Ferro). Erano presenti oltre alla conduttrice e alla sua spalla comica Dario Vergassola (mutatosi in porta microfoni durante la conferenza), Paolo Ruffini, direttore di La7, Marco Ghigliani, direttore generale Telecom, Domenico Procacci, amministratore Fandango, Andrea Salerno, direttore editoriale Fandango, Igor Skofic, regista e tutto il resto del cast, da Elio e le Storie Tese a Paola Minaccioni, da Andrea Rivera a Zoro.
Oltre all’appuntamento del sabato sera, il programma andrà in onda anche nella fascia preserale del sabato e della domenica, a partire dalle ore 19.10 circa. Dopo il salto le dichiarazioni dei protagonisti, alcune domande dei giornalisti e un ampia gallery di immagini.
Videocracy, la Rai non trasmette lo spot del documentario sul potere della Tv in Italia
Fa discutere la decisione della Rai di non mandare in onda il trailer del film Videocracy (se volete vederlo cliccate sul link), opera di Erik Gandini, presente al Festival di Venezia 2009, che parla del rapporto degli italiani con la televisione e del potere che quest’ultima ha in Italia, perché viene citato anche Berlusconi.
La denuncia arriva da Domenico Procacci. Il distributore del film spiega le motivazioni asserite dalla tv di stato (fonte La Repubblica):
Come sempre abbiamo mandato i trailer all’AnicaAgis che gestisce gli spazi che la Rai dedica alla promozione del cinema. La risposta è stata che la Rai non avrebbe mai trasmesso i nostri spot perché secondo loro, parrà surreale, si tratta di un messaggio politico, non di un film. Una delle motivazioni che mi ha colpito di più è quella in cui si dice che lo spot veicola un “inequivocabile messaggio politico di critica al governo” perché proietta alcune scritte con i dati che riguardano il paese alternate ad immagini di Berlusconi, ma quei dati sono statistiche ufficiali, che sò “l’Italia è al 67mo posto nelle pari opportunità”.