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Concerto Primo Maggio, Aldo Grasso lo stronca: “Ha fatto il suo tempo”

CONCERTO PRIMO MAGGIO BOCCIATO DA ALDO GRASSO – Il Concerto del Primo Maggio di quest’anno non passerà di certo inosservato: lo ricorderemo per la censura ai Management del dolore post operatorio, la conduzione di Geppi Cucciari e le ottime performance di Max Gazzè e di Elio e le Storie Tese. Poteva mancare il parere di Aldo Grasso? Certo che no.Ecco cosa ha scritto Aldo Grasso, critico televisivo del Corriere della Sera, nella sua rubrica A fil di rete:

Il Concertone del Primo Maggio ha da tempo esaurito la sua funzione comunicativa, se mai ne ha avuta una. La festa è solo per chi è lì, presente in piazza San Giovanni a Roma, per qualche cantante, per qualche esibizionista, per pochi altri. Il Concertone del Primo Maggio non è più un evento e la sua resa televisiva (su Rai3) è sconfortante, la conduzione di Geppi Cucciari (come in passato altri suoi colleghi) non può che conformarsi a questo spirito di orfani in movimento“.

Per la verità la conduzione di Geppi Cucciari non ci è sembrata definibile in questo senso: la comica sarda ha presentato con il suo consueto brìo la manifestazione, ma va detto che a causa della sua durata oceanica qualche momento di difficoltà non è mancato. Aldo Grasso, che già aveva attaccato Geppi alla vigilia della kermesse, si mette così alla ricerca di sostenitori della sua tesi.

Lo ha capito persino il segretario della Cgil Susanna Camusso (vestita per l’occasione come una giovane militante dell’Associazione Pionieri d’Italia del Pci, camicia bianca e fazzoletto rosso), quando ha accusato la kermesse di essere «segnata dal tempo». Più che segnata dal tempo, la manifestazione è un corpo estraneo all’interno della retorica con cui di norma si esprime il sindacato (per Bonanni «le famiglie sono caricate come muli», come se un giovane avesse mai visto un mulo in vita sua)”.

Una lettura politica in questa chiave mi sembra francamente inutile ai fini del piccolo schermo – ma non era un critico televisivo? – ma Aldo Grasso continua imperterrito, non risparmiando un noto regista televisivo come Stefano Vicario:

Lo hanno capito Elio e le Storie Tese che hanno partecipato al concerto per prendere in giro il concerto, magari con una raffinatezza che è scivolata via, come la pioggia che raffreddava gli animi del pubblico. La cosa più incredibile che ho letto sul Concertone è che diventerà un «social movie». Attraverso un’applicazione gratuita per smartphone, ogni utente ha potuto «creare, taggare e inviare video» di durata massima 15 sec. I migliori contenuti diventeranno parte del progetto «One Million Eyes, Baby» un ambizioso lungometraggio che avrà in cabina di regia Stefano Vicario. Stefano Vicario, il regista di «Il pranzo è servito», «La sai l’ultima?», «La corrida», «Lo show dei record», «I migliori anni», «Il gatto e la volpe», Festival di Sanremo e altri.  Ecco, se il Concertone deve finire nella mani di «La sai l’ultima?», allora è meglio chiuderlo.

Non sarà un attacco eccessivo in modo da dimostrare che il critico aveva ragione già alla vigilia della manifestazione?

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