
Finisce oggi la storia raccontata da André Rigaud in un articolo del 1936. Da domani la descrizione di ogni ruolo e ogni fase del doppiaggio. Gustatevi la conclusione e le riflessioni finali:
Intanto, nella gabbia di vetro, guidati dal miracolo di un gesto dell’ingegnere, tutti questi rumori confusi vengono ordinati e prendono il loro posto preciso. Una musica lontana. I rumori della strada che salgono verso una finestra aperta. Due innamorati che si mormorano i soliti giuramenti eterni.
Poveri innamorati! Li sto guardando attraverso i vetri. Fanno tutti e due dei gesti pieni di passionalità, ma poveretti non si vedono neppure. Sono l’uno vicino all’altro, ma non si vedono e per giunta non si sentono neppure, tanto è il fracasso riunito dell’orchestra e dei rumoristi. Ma i microfoni trasportano ogni rumore sul piano della sonorità esatta: trasformano il tumulto in una armonia.


