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I telefilm sono didattici?

 La televisione o meglio i telefilm fanno scuola? A questa conclusione si potrebbe arrivare, dopo aver consultato i dati di un recente sondaggio della BBC secondo cui guardare alla tv le cosiddette serie mediche come Er, renderebbe le persone meglio predisposte alle manovre di primo soccorso e quindi più pronte a farle in caso di necessità. L’indagine condotta su 2000 telespettatori ha rivelato che uno su cinque si cimenterebbe nella respirazione bocca e bocca o nel massaggio cardiaco, anche se il 77% non sa come farlo.

Semplice spirito d’emulazione o reale desiderio di impare? Probabilmente entrambi, è fuor di luogo che dopo cinque stagioni di Dr House e tonnellate di termini medici riversate su un pubblico di affezionati sempre crescente, alle fine qualcosa sia rimasto nelle loro menti, a difesa di quello che possiamo definire l’elemento didattico delle serie tv.

Pur non dimenticando che i telefilm non rappresentano mai in toto una determinata reltà, per ovvi motivi di sceneggiatura e di tempi televisivi, bisogna altresi convenire che in nome non tanto del reale, quanto del verosimile su cui si basano, la maggior parte delle serie tv a sfondo medico ma anche quelle dal profilo investigativo come CSI ad esempio, vengono realizzate con grande accuratezza e la supervisione di professionisti del settore. La stessa Sarah Goldfinger sceneggiatrice di CSI realizza i propri scritti avvalendosi della colaborazione di reali poliziotti della scientifica, rendendo cosi il proprio pubblico sempre più avvezzo a termini come luminol, sostanza che una volta spruzzata su una superficie rivela le tracce di sostanze organiche, o “ematoma subdurale” ovvero un travaso di sangue nel cranio a seguito di un violento colpo ricevuto.

In breve tempo tra una moltitudine di definizioni medico scientifiche, la tv ha partorito schiere intere di aspiranti medici o investigatori ma da qui a dire che lo siano davvero ne passa eccome, un conto è vedere in tv come si fa un massaggio cardiaco un altro è doverlo fare nel reale.

Poi, come nel caso di CSI, esistono anche le controindicazioni, tempo fa gli scienziati britannici pubblicarono sulla rivista New Scientist uno studio secondo cui: “La serie è fatta molto bene, e mostra tecniche che sono utilizzate veramente dalla polizia scientifica, e quindi i criminali si regolano: i ladri usano guanti di lattice, e gli stupratori usano preservativi per non lasciare tracce di materiale genetico. Addirittura è stato scoperto che molti ladri d’auto in Inghilterra hanno lasciato false tracce di tabacco nei cestini lungo le strade, per sviare le indagini“. Ma la serie non influenza solo i fuorilegge: anche i testimoni dei processi e perfino i giurati si sono fatti un’idea eccessivamente fiduciosa sulle tecniche investigative della polizia scientifica. Peter Bull, dell’Università di Oxford, osserva che: “i membri della giuria che guardano abitualmente CSI credono che gli esperti abbiano sempre ragione, e che quello che dicono è sempre quello che è successo in realtà“.

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