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Il Primo Maggio a San Giovanni tra pioggia, controconcerti e tanta musica

Che spirito è quello del Primo maggio? Per le settecento mila persone che ieri affollavano la piazza di San Giovanni, E’ uno spirito orientato all’ecologia, al no alla Tav, all’ambientalismo, e al saper affrontare anche le disgrazie che colpiscono il Belpaese con ironia, cosa che ieri Geppi Cucciari con  nove ore di diretta e battute sferzanti  ha fatto al suo meglio.

 

 

Niente effetti speciali (i tagli ammonterebbero a circa 200 mila euro) ma tante battute dunque, per il concertone segnato dal tempo a detta della Camusso, leader della Cgil, che smentisce le polemiche sulla sua frase specificando che il concerto è  un evento datato, nel senso che l’anno prossimo compie 25 anni. La sindacalista inoltre a chiarito alla  Cucciari che questo non sarà l’ultimo concerto del Primo Maggio e che rimarrà a Roma nonostante il sindaco. Geppi non si è lasciata intimidire dalle solite polemiche e ha comunque portato avanti  il compito di dirigere gli artisti e le emozioni.

Bellissime le sue battute, Avete trovato sale per terra? – dice rivolta alla folla -. E’ stato Alemanno: lo ha fatto buttare perché il tempo era incerto. Geppi Trova anche il modo di portare sul palco la voce di Martina, la 23enne figlia di Giuseppe Giangrande, il carabiniere ferito davanti a Palazzo Chigi. Questa è la festa dei lavoratori, anche la sua festa. Ed è la festa di suo padre, che si è preso una pallottola al collo per 1.600 euro al mese.  Piove, governo di larghe intese ha poi aggiunto la conduttrice nella prima parte del concerto, mentre si esibivano gli  artisti emergenti come Crifiu, Aeguana Way, Almamediterranea, Enzo Avitabile e gli Africa Unite, i Marta sui Tubi e i Subsonica che hanno fatto ballare tutta la piazza.

La scaletta è stato un crescendo concluso intorno alla mezzanotte, dove sul palco si alternati  Max Gazzé e Niccolò Fabi, Federico Zampaglione, Nicola Piovani, Eugenio Finardi e Vittorio Cosma con il bel progetto della Grande Orchestra Rock. A seguire Daniele Silvestri, che ha cantato  a bocca chiusa in duetto con i ragazzi sordomuti di Radio Kaos Italy. infine  Elio e le Storie Tese, dissacranti come sempre,  introdotti da  Geppi come La boyband che tutte le teenager aspettavano. E poi Vinicio Capossela che, accompagnato dai sorprendenti vecchietti della Banda della Posta, ha trasformato  il suo classico Al veglione nel Veglione della grande coalizione.  Per lui, come per Daniele Silvestri, San Giovanni è un prolungamento della grande piazza di Taranto. Non bisogna dimenticare quella città, siamo gli stessi popoli.  Intanto l’attore Michele Riondino a Taranto  registrava un successo radunando 20mila persone e a Napoli il live act organizzato dai sindacati per la ricostruzione di Città della Scienza veniva oscurato da quindici facinorosi del gruppo Bros.

 

 

 

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