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Riccardo Cresci: Un medico in famiglia dei Cesaroni

Terzo appuntamento con le riflessioni di Riccardo Cresci, volto giovane, noto al pubblico di Sky Tg 24, riguardanti la televisione italiana.

Attenzione, anche Nonno Libero si è svecchiato! Già dalla sigla di Un Medico in Famiglia 6 si respira aria nuova, la senti proprio una corrente più fresca che invade la tavola ancora imbandita con tutta la famiglia felice o non, intorno.

Si, diciamolo, ben vengano queste fiction smielate quasi all’esasperazione, improbabili quanto trovare mille euro in contati per terra, ma che sono ancora in grado di far sognare un po’ di più. Eccolo il successo servito su un vassoio d’oro, altro che d’argento.

La settimana si apre con la Famiglia Martini che ti strappa comunque un sorriso e non può che farti immaginare di vivere le loro storie a volte un po’ sopra le righe.

Questa edizione ha visto rinfrescare i personaggi, la sigla di apertura, un nuovo taglio stilistico delle storie, meno romanzate, meno soap opera e più fiction, di quelle un po’ più serie. Musiche da vero film. La regia sembra diversa, la sceneggiatura è differente, ma cogli qualcosa di positivo. Emerge la velocità.

Allora mi interrogo, perché se anche Lino Banfi aggiusta il tiro nel veloce 2010, tutto il resto della televisione viaggia ancora a dieci anni di differenza?

Riflettevo proprio su questo, Lino Banfi che riesce a svecchiare un prodotto, per quanto di svecchiare si possa parlare, mentre tante fiction insistono su temi superati e sempre meno attuali.

Il successo di Un medico in famiglia e quello de I Cesaroni rispecchiano la volontà degli Italiani: “Vogliamo svagare la mente!”. Ci pensano già i telegiornali a mietere disgrazie e a scolorire gli umori tutti i giorni. Un italiano desidera ridere, sognare, immedesimarsi nel ruolo del suo beniamino. Divertirsi!

Certo forse è più facile e comodo spremere un prodotto già consolidato dopo quasi dieci anni, ma spero che il successo di questi programmi possa non cadere nel vuoto. Fiction così familiari meritano di arricchire il palinsesto delle nostre televisioni. Non solo queste certo, ma perché no, almeno una volta tutta la famiglia, se ancora possiamo parlare di nucleo familiare, si guarda le storie di un’altra famiglia.

Tutto è irreale specifichiamolo, dalla storia della cioccolataia che apre il negozio in una via non commerciale, al professore supplente anche commesso appena uscito dalla serranda di Cento Vetrine, al ritorno del Dottor Martini, interpretato da un magistrale Giulio Scarpati, sempre felice di condividere ogni momento con i propri venti figli. Perché ormai siamo vicini ai venti no? Altre due edizioni e possiamo spedirli tutti dentro a un reality!

Però ci sta, tutto questa irrealizzabilità nutre all’interno di ogni spettatore l’aspettativa di quello che potrebbe essere la sua vita. Ecco che Un medico in famiglia diventa non solo una semplice fiction per tutti, ma anche momento di riflessione e singola seduta psicoterapeutica. Ci immaginiamo in quei personaggi così lontani dalla nostra vita quotidiana funestata dal commercialista, il dentista, la scuola, la spesa, i conti a fine mese! Siamo tutti catapultati in un mondo che ci sta assalendo dal suo correre così frettolosamente che sempre meno persone riescono a trovare il tempo di mescolare il cioccolato con calma serafica e un gran bel sorriso sempre stampato in volto. Insomma, elementi bizzarri e un po’ troppo fantasiosi ce ne sono, ma sono contento che possano trovare il loro spazio.

La famiglia Martini e Cesaroni sono i veri conquistatori di Rai e Mediaset, protagonisti di lunghe serialità capaci di incollare allo schermo milioni di spettatori e non è semplice realizzare questi successi, soprattutto in un momento dove i più giovani preferiscono trovare la loro perfetta dimensione tra Playstation, X-Box e Internet.

Ma video chiamiamoci pure guardando la nostra fiction di famiglia preferita e ringraziamo Nonno Libero che riesce a farci strappare un sorriso in un momento che di allegria se ne respira proprio poca. E allora sapete che cosa vi dico? Je t’aime mon amour, je t’aime tout le jour, je t’aime chi lo sa com’e che andrà…

E’ dall’inizio di questo post che continuo a canticchiarla!

Cresci con Riccardo continua…

8 commenti su “Riccardo Cresci: Un medico in famiglia dei Cesaroni”

  1. Pienamente d’accordo…..con questo post invito alla cancellazione di DISTRETTO DI POLIZIA che ormai è da 9 anni che c’ha rotto i c******i

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  2. Ciao Riccardo,
    ti vedo volentieri nelle mie notti insonni, quando annunci le previsioni del tempo.
    Ti preferisco come critico di televisione perchè ti ricordi dei valori che oggi i ragazzi non hanno più. continua a difenderli e a ricordare che non esiste solo gli ascolti,ma anche la qualità in tv.
    A me garba molto Un medico in famiglia, ma non trovo che i cesaroni abbiano lo stesso rispetto per i sentimenti. Sbaglio?
    Cordialmente Maurizio

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  3. Per fortuna che ci sono ancora ragazzi come te a cui piacciono i valori!
    Sono d’accordo praticamente su tutto quello che hai detto.
    BRAVO!
    E’ un piacere leggerti.

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