Daniele Bossari, dagli esordi in radio a Mistero

Il presentatore e conduttore radiofonico Daniele Bossari nasce a Milano il primo ottobre del 1974: esordisce giovanissimo nel mondo radiofonico, prima a Radio Clusone poi a Radio Capital, sotto lo pseudonimo di funky boss. Nel 1997 Daniele decide di passare a Radio RTL dove conduce numerosi programmi di successo quali Guarda che luna, poi a Radio Deejay: negli stessi anni inizia anche a collaborare con la rete MTV con Hit List Italia, Dance Floor e Select.

Nel 1998 la prima esperienza televisiva che lo vede protagonista è su Italia 1 con il programma Fuego, cui segue Pop Star e Wozzup, tutti su Italia1 e tutti format dedicati ai giovani. Daniele, grazie soprattutto all’esperienza radiofonica e su MTV, ha sviluppato un’ottima competenza in campo musicale, per tale ragione è chiamato a condurre il Festivalbar, nel 2001 accanto a Natasha Stefanenko ed Alessia Marcuzzi mentre nel 2002 accanto a Michelle Hunziker.

Daniele Bossari è stato anche co-presentatore insieme a Maria de Filippi del format Saranno Famosi, in cui si occupava in particolar modo della striscia pomeridiana. Le esperienze televisive si susseguono: nel 2003 presenta Furore, gli Italian Music Awards con Gaia de Laurentis, Superstar, Scalo 76 e Top of the pops programma di intrattenimento musicale n onda il sabato pomeriggio: non poteva certamente mancare un’esperienza anche in un reality!

L’inchiesta: c’è cultura in televisione? Terza Parte

Riprendiamo il nostro percorso tra i programmi culturali delle reti analogiche, elencando i programmi che si occupano di approfondire il mondo dello spettacolo (televisione, cinema, moda e musica).

La prima settimana abbiamo valutato insufficiente l’apporto della televisione nei riguardi dei documentari e dei programmi storici; la seconda settimana abbiamo notato come alle trasmissioni di cultura, scienza, libri vengano dedicati pochissimi minuti.

Dai risultati di questa settimana, ho escluso programmi come Verissimo, Festa Italiana e Sipario, perché non li ho ritenuti culturali, ma di intrattenimento. Leggendo l’elenco (che riporta oltre al nome della trasmissione, la rete, la durata, il genere e l’ora di messa in onda) potrete notare come su Italia1 non ci sia nemmeno un programma di approfondimento. Povera anche la programmazione di Rete4 e Canale5, che dedicano, in due, meno di due ore a settimana allo spettacolo. Meglio la Rai, che racconta la televisione del passato con trasmissioni contenitore, il cinema attuale con Il cinematografo e la sua storia con Fuori Orario. Onesta la programmazione di La7, con un programma di moda, e due appuntamenti corposi con il cinema.

X Factor… continua

La maledizione dei reality musicali continua: dopo i cali di Music Farm, il flop di Superstar (vi ricordate Michelle Hunziker in una delle sue conduzioni più penose?) e lo scarso risultato di Operazione Trionfo (grande Miguel Bosè, scarso tutto il resto), anche X Factor rischia di finire appena cominciato.

Dopo i deludenti risultati della prima serata di Lunedì (certo che bisogna essere delle volpi a mettere un programma nuovo contro il GF, anche se in caduta libera e ad una fiction, La vita rubata, su cui in Rai si puntava tanto), dove la trasmissione non ha raggiunto nemmeno i due milioni di spettatori, si vociferava di una possibile chiusura (impossibile a mio avviso dopo mesi di lancio), poi trasformata in una più logica ricollocazione del programma.