Sanremo 2013: Antonella Ruggiero e Dan in gara?

 Continuano a susseguirsi notizie sui possibili cantanti in gara a Sanremo 2013. Pare che Antonella Ruggiero potrebbe partecipare alla prossima edizione della kermesse canora più famosa d’Italia. Direte voi “dov’è novità?” la novità sta nel fatto che l’ex cantante dei Matia Bazar farebbe coppia con il giovane cantautore Dan.

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Niccolò Fabi non andrà a Sanremo 2013

Niente Sanremo per Niccolò Fabi. Il cantautore romano ha spiegato all’Adnkronos di essere stato costretto a declinare l’invito di Fabio Fazio nel prendere parte alla manifestazione canora più famosa d’Italia. Da parte di Fabi non vi è alcun snobismo, ma un ostacolo oggettivamente difficile da superare: la mancanza di tempo nello scrivere due nuove canzoni da portare in gara. Ecco le sue dichiarazioni:

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Colapesce a Sanremo?

Fabio Fazio per la categoria giovani di Sanremo ha deciso di puntare in alto. Pare che Colapesce, l’autore di Un meraviglio declino, potrebbe salire sul prestigioso palco dell’Ariston tra le giovani promesse delle musica italiana.

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Ilary Blasi: “Le Iene? Penso di essere agli sgoccioli”

 In una lunga intervista a Tv Sorrisi & Canzoni, Ilary Blasi ha velatamente confermato l’ipotesi di un suo abbandono de Le Iene (Belen Rodriguez prenderebbe il suo posto?!) per la conduzione del Grande Fratello 13:

Io sono qui da sei anni e penso di essere agli sgoccioli un po’ per l’età, un po’ per il tempo trascorso. Questo programma si alimenta di nuove esperienze e volti nuovi. Se sarà Belen o un’altra ragazza posso dire che sarà sicuramente fortunata: è un programma che fa gola a tutti!

Alessia Marcuzzi: “Io e Geppi Cucciari vorremmo fare qualcosa insieme, oltre alla pubblicità”

 In una lunga intervista al Corriere della Sera, Alessa Marcuzzi ha rivelato i suoi prossimi impegni lavorativi dopo il Grande Fratello:

Sto per aprire un blog di moda accessibile, sarà on-line fra un mesetto (…) e sto lavorando su Extreme Makeover-Home Edition, non è stato ancora ufficializzato ma mi entusiasma l’idea di tornare a contatto con la gente. Se tutto va bene andrà in onda a breve (…). Oppure mi piacerebbe un progetto nuovo: io e Geppi Cucciari vorremmo fare qualcosa insieme, oltre alla pubblicità.

Lucio Presta: “Il comportamento della Rai è stato meschino”

Foto: AP/LaPresse

Lucio Presta ha deciso di togliersi un bel po’ di sassolini dalle scarpe. In un’intervista rilasciata ad A, infatti, l’agente che rappresenta, tra gli altri, anche Roberto Benigni, Paolo Bonolis, Antonella Clerici, Lorella Cuccarini e Paola Perego, che è anche la sua compagna di vita, denuncia alcuni comportamenti e decisioni della Rai nei suoi confronti che Presta definisce con un solo aggettivo: meschino.

Il televoto: questo sconosciuto?


Alla fine il bubbone doveva scoppiare: è di questi giorni la notizia che l’Antitrust ha avviato due istruttorie nei confronti di Rai e Rti circa la questione del televoto, ossia il meccanismo grazie al quale i telespettatori durante alcune trasmissioni sono chiamati ad esprimere il loro parere attraverso l’apparecchio telefonico:”La decisione – riporta una nota – è stata presa dopo che l’Autorità aveva tentato la via della moral suasion nei confronti delle due aziende radiotelevisive, chiedendo l’introduzione di “filtri” in grado di escludere le utenze business dal meccanismo del televoto“. Le polemiche erano fioccate numerose già durante l’ultimo Festival di Sanremo, dove concorrenti apparentemente svantaggiati dal giudizio del pubblico, proprio con il televoto, nella fase finale erano stati capaci di ribaltare il risultato a loro sfavorevole.

Il sospetto che dietro ci fosse una qualche macchinazione ordita da società di call center in grado di veicolare il consenso del pubblico, con l’apporto di numerose telefonate a favore di determinati soggetti, era balenato grazie anche alle denuncie del Codacons. Quest’ultimo aveva chiesto la sospensione dei risultati finali e, assieme all’Associazione utenti radiotelevisivi, il sequestro dei televoti alla Guardia di Finanza di Sanremo e all’autorità delle Tlc. Il fatto che Rai e Rti si siano guardate bene dall’assecondare le richieste di collaborazione rivolte loro dall’Antitrust, fa pensare che molti dei sospetti finora emersi non siano privi di fondamento.

Tv sprecona, chi paga?

Ma cos’è questa crisi?”, recita un simpatico motivetto degli anni ’30 frutto della propaganda imperante di quel periodo non proprio roseo del nostro passato, la canzoncina aleggia nell’ineluttabile gioco di corsi e ricorsi storici fino a condurci nell’Italia del 21mo secolo dove la crisi economica c’è, eccome, a cui va ad aggiungersi quella dei valori, delle istituzioni, dei media, di fronte cui l’opinione pubblica rimane inspiegabilmente inerte. Il buon senso dovrebbe indicare la logica del risparmio, del tirare la cinghia, da cui niente e nessuno dovrebbe venir esentato, quando invece in certi ambienti si continua a scialacquare, a scapito di altri: rimaniamo esterrefatti di fronte a certe scelte di mamma Rai.

Non è la prima volta che torniamo su l’argomento, ma lo riteniamo doveroso proprio nella settimana che celebra il sessantesimo compleanno del Festival di Sanremo, in onda da stasera, trasformato in una sorta di singolare baraccone, senza tenere conto delle più elementari esigenze di badget che imporrebbero un minimo di rigore. Diciamola tutta: non si può certo dire che la Tv di Stato navighi nell’oro oppressa com’è da un debito che a oggi è di 700 milioni ripianabili in due anni secondo un pretenzioso piano industriale.

Sanremo 60, Antonella Clerici non basta

 Festival di Sanremo fermata numero 60, un’importante genetliaco che dovrebbe indicare a tutti gli effetti lo stato di salute della kermesse canora più famosa d’Italia, dall’incedere incerto negli ultimi tempi e pericolosamente a rischio caduta. Lo sanno bene i vertici Rai, in primis il direttore di rete Mauro Mazza che di recente si è affrettato a commentare, esorcizzando ogni possibile timore:” Constatiamo con piacere di essere in vantaggio rispetto al concorrente più diretto (Canale 5), che mi risulta essere già in periodo di garanzia”, consapevole Antonella Clerici su cui Mazza afferma di “non avere alcun dubbio. Non c’era una rosa di nomi da cui scegliere ma solo uno: Antonella Clerici”, forse perché non si è trovato nessun altro disposto a sobbarcarsi la responsabilità di un disastro tanto temuto quanto annunciato.

A due settimane dall’esordio la tensione è palpabile, il timore della debacle concreto. Nelle ultime edizioni, ancora ben chiara abbiamo la fallimentare 2008 con Pippo Baudo, il fantasma del Festival si aggirava sempre più cupo nei palinsesti Rai, situazione impensabile fino a pochi anni prima quando in occasione della settimana sanremese cinema e teatri facevano la fame per mancanza di pubblico. Poi è arrivato un certo Paolo Bonolis il quale con una robusta iniezione ricostituente ha fatto si più volte (nel 2005 proprio con la Clerici e l’anno scorso) che il malato terminale venisse miracolato.

Enrico Ruggeri dalla musica alla televisione


Il cantante e presentatore TV Enrico Ruggeri, nato a Milano il 5 giugno del 1957, inizia la sua carriera canora da giovanissimo, già durante la frequentazione del blasonato liceo Berchet: ha solo 15 anni, quando fonda nel 1972 il suo primo gruppo, gli Josafat poi trasformati in Champagne Molotov. Dopo diversi cambiamenti di nome e componenti, nel 1978 Enrico e la sua band partecipano al Festival di Sanremo.

Dopo le esperienza musicali con il gruppo, Enrico Ruggeri decide di intraprendere la carriera solista e si dedica, oltre all’interpretazione musicale, anche alla redazione di testi per altri interpreti quali Diana Est, Loredana Bertè, Anna Oxa e molti altri. Gli anni ’80 sono ricchi di successi e di partecipazioni televisive, tra cui il Festivalbar e Sanremo, quest’ultimo vinto due volte, nel 1987 con i colleghi Morandi e Tozzi con il brano Si può dare di più e nel 1993 con Mistero.

Gli anni ’90 segnano un progressivo ritorno di Enrico Ruggeri al rock, genere musicale dal quale, tra l’altro, era partito: l’ultimo album in ordine temporale prodotto dal cantautore è del 2009 e si intitola All in L’ultima follia di Enrico Ruggeri, contenente vecchi successi ma anche numerosi inediti.