Teleagenda 2011 in edicola

 Per tutti gli amanti della televisione, per chi vuole sempre essere aggiornato sulle trasmissioni preferite, per chi cerca pratici consigli e curiosità, arriva in edicola la TELEAGENDA 2011: un pratico diario per segnare i momenti più significati del nuovo anno realizzato ed edito da R.T.I S.p.A e curato da Fivestore – la divisione prodotti editoriali e merchandising di RTI.

Dal 30 novembre in tutte le edicole italiane è in vendita la Teleagenda 2011 al prezzo di 9.90 Euro, che al suo interno offre ogni giornalmente una serie di schede ricche di contenuti extra.

Troverete al suo interno pagine con gli eventi delle città italiane, le tanto amate sagre regionali, inoltre non mancherà l’oroscopo del mese e i detti del giorno.

Il televoto: questo sconosciuto?


Alla fine il bubbone doveva scoppiare: è di questi giorni la notizia che l’Antitrust ha avviato due istruttorie nei confronti di Rai e Rti circa la questione del televoto, ossia il meccanismo grazie al quale i telespettatori durante alcune trasmissioni sono chiamati ad esprimere il loro parere attraverso l’apparecchio telefonico:”La decisione – riporta una nota – è stata presa dopo che l’Autorità aveva tentato la via della moral suasion nei confronti delle due aziende radiotelevisive, chiedendo l’introduzione di “filtri” in grado di escludere le utenze business dal meccanismo del televoto“. Le polemiche erano fioccate numerose già durante l’ultimo Festival di Sanremo, dove concorrenti apparentemente svantaggiati dal giudizio del pubblico, proprio con il televoto, nella fase finale erano stati capaci di ribaltare il risultato a loro sfavorevole.

Il sospetto che dietro ci fosse una qualche macchinazione ordita da società di call center in grado di veicolare il consenso del pubblico, con l’apporto di numerose telefonate a favore di determinati soggetti, era balenato grazie anche alle denuncie del Codacons. Quest’ultimo aveva chiesto la sospensione dei risultati finali e, assieme all’Associazione utenti radiotelevisivi, il sequestro dei televoti alla Guardia di Finanza di Sanremo e all’autorità delle Tlc. Il fatto che Rai e Rti si siano guardate bene dall’assecondare le richieste di collaborazione rivolte loro dall’Antitrust, fa pensare che molti dei sospetti finora emersi non siano privi di fondamento.

Diritti Tv Calcio – Serie A: assegnati a Sky e Mediaset, due dei sei pacchetti previsti

Sono stati assegnati i primi due pacchetti riguardanti i diritti dei campionati di calcio di Serie A 2010/11 e 2011/2012: il Pacchetto A – Platinum Live (almeno 570 milioni la prima stagione e almeno 578 milioni la stagione successiva; telecamere negli spogliatoi prima dell’arrivo delle squadre, o con i giocatori, ma senza giornalista e in differita; interviste ai giocatori durante l’intervallo), relativo alla piattaforma satellite e alla ritrasmissione IPTV e internet a pagamento in ambito nazionale è stato ottenuto da Sky; il Pacchetto C – Gold Live (almeno 210 milioni la prima stagione e almeno 225 milioni la stagione successiva; trasmissione di dodici squadre in diretta e in esclusiva), relativo al digitale terrestre e alla ritrasmissione IPTV e internet a pagamento in ambito nazionale è stato vinto da RTI (Mediaset).

Si deve ricorrere alle trattative private, invece, per il Pacchetto B – Satellite Hilights (trasmissione in differita a pagamento delle immagini salienti delle partite, almeno 14 milioni la prima stagione e 15 per la seconda), per il Pacchetto D – Silver Live (trasmissione degli altri otto team di seriea A, alla modica cifra di 70 milioni per il 2010/11 e 75 milioni per il 2011/12), Per il Pacchetto E – Platinum Highlits (trasmissione in chiaro delle azioni e dei gol delle partite, da pagare almeno 28 milioni per il 2010/11 e 30 milioni per il 2011/12) e il Radio Live (radiocronaca integrale e interviste radiofoniche post gara al prezzo di 3,8 milioni per la prima stagione e 4 per la seconda stagione).

Dell’assegnazione dei primi pacchetti di diritti (che definire non su misura sembra un’offesa all’intelligenza delle persone) si dice contento l’adivsor Infront (scoietà che doveva commercializzare per conto della Lega Calcio i diritti), rappresentato dal Presidente Marco Bogarelli che aggiunge (Fonte Digital Sat):

Calcio Diritti Tv, in lizza Rtl 102.500, Dahlia Tv, RTI, Theblogtv e Sky Italia, la Rai punta a trattativa privata

Per i diritti televisivi dei campionati di Calcio 2010/11 e 2011/12 cinque emittenti hanno presentato un’offerta alla Lega calcio per i sei pacchetti audiovisivi in vendita. Ieri, all’apertura delle buste, si è scoperto che c’erano Rtl 102.500, Dahlia Tv, RTI (Mediaset), Theblogtv e Sky Italia (non è stato specificato per quale pacchetto hanno fatto l’offerta e nemmeno l’importo economico), ma non la RAI. Il presidente della tv pubblica, Paolo Garimberti spiega così l’assenza alle buste:

La Rai non ha fatto l’offerta per i diritti del calcio perche’ la base d’asta era troppo alta rispetto ai veri valori di mercato. Intendiamo proseguire il rapporto: nei settori che ci interessano si potra’ andare a trattativa privata perche’ non c’e’ nessuna offerta superiore alla base d’asta.

Sky scavalca Mediaset per i ricavi e diventa il secondo operatore italiano dopo la RAI

Sky nel 2008 è diventato il secondo operatore televisivo italiano per ricavi con 2.640 milioni di uero, alle spalle della Rai (2.723 milioni di euro) e davanti a RTI (Mediaset, 2.531 milioni di euro). A rivelarlo è stato il presidente dell’Agcom Corrado Calabrò che ieri ha presentato la sua relazione annuale:

La Rai è ancora la principale media company italiana con oltre 2,7 miliardi di euro di ricavi, anche se in decremento rispetto al 2007 a causa della flessione della pubblicità (-3,6%). Rai, Sky e RTI (che ha avuto un calo della pubblicità dello 0,3%) hanno una posizione simmetrica in termini di ricavi complessivi del settore televisivo. All’interno di essa RTI e’ leader della pubblicità e nuovo concorrente nelle offerte a pagamento; Sky e’ di gran lunga leader nella pay tv e nuovo concorrente nella pubblicità; Rai mantiene le classiche posizioni attraverso una quota di rilievo nella pubblicità e prelevando le risorse residue dal canone di abbonamento.

Le reazioni di Mediaset e Sky non si sono fatte attendere: Fedele Confalonieri, presidente della società del biscione, dice:

Law & Order televisivo: i grandi network si sfidano in tribunale

I destini dell’etere si incrociano nelle aule dei tribunali. Anche questa settimana dopo aver parlato la scorsa di Sky, seguiamo un percorso forense alla ricerca di cause giuridiche intentante da questa o quella parte verso le varie identità televisive del panorama italiano, in primo piano ancora Sky e Italia 7 contrapposte a Mediaset, riguardo la sovvenzione statale che tra il 2004 e il 2005 permise a molti utenti di poter acquistare i decoder per il digitale terrestre a prezzi scontati.

La legge finanziaria 2004 aveva previsto una sovvenzione di 150 euro per l’acquisto degli apparecchi, con uno stanziamento totale di 110 milioni. La finanziaria 2005 aveva rifinanziato lo stanziamento di 110 milioni di euro, con una riduzione del contributo individuale a 70 euro.

La Commissione UE, su reclamo di Sky, ritenne la sovvenzione come un aiuto di Stato in favore delle emittenti che sul digitale stesso offrono servizi a pagamento (Mediaset in primis) chiedendone il recupero, lo scorso 3 giugno si è tenuta di fronte al tribunale di primo grado della UE l’udienza con cui Mediaset chiede che venga annullata la precedente sentenza, l’iter sarà lungo e dall’esito incerto.

Chi vuol essere milionario? Da stasera… l’accendiamo?

La stagione estiva, contraddistinta dal flop preserale di Canale 5, vedi Jackpot e Ewerwood, è finita: da stasera torna, sulla rete ammiraglia Mediaset, Gerry Scotti, con Chi vuol essere milionario.

Il quiz, che parte una settimana prima de L’eredità, suo diretto concorrente su Raiuno, che l’ha ripetutamente battuto l’anno scorso, non muta l’impianto del gioco (dieci concorrenti si sfidano alla prova del dito più veloce per potersi sedere di fronte a Gerry per rispondere alle quindici domande che portano al milione di euro), rischiando nuove batoste.

Pubblicità -19- La Spagna come L’Italia: troppi spot in tv

La Spagna come l’Italia: fra le tante caratteristiche che possiamo permetterci di spartire con i nostri cugini spagnoli, c’è anche una prossima, procedura d’infrazione a causa della mancata ottemperanza degli spazi pubblicitari, a quelle che sono le disposizioni europee, a cui tutti gli stati membri dovranno adeguarsi entro il 19 dicembre 2009.

Già di recente L’Italia si era trovata sotto l’occhio vigile della Ue, che attraverso il proprio membro della Commissione responsabile della Società di informazione e dei Media, Viviane Reding aveva affermato: “In Italia il numero di spot non è accettabile, non viene rispettato l’intervallo di venti minuti tra un inserto e l’altro

Di fatto Mediaset, una delle principali interessante in questo senso, soprattutto per l’utilizzo delle televendite non comprese nel computo degli spazi pubblicitari ripartiti per ogni ora, si era di recente rivolta al Tar del Lazio il quale aveva accolto il ricorso presentato da Rti-Mediaset e Publitalia ‘80, sull’entrata in vigore delle modifiche al Regolamento sulla pubblicità approvate dall’Autorità per le comunicazioni, posticipando l’adeguamento a tale normativa a tempi futuri.