Moro: la nuova fiction rinviata per motivi politici!

Siamo in campagna elettorale, c’e’ la par condicio e questo film non deve andare in onda perche’ raccontera’ nuove verita’. Alla Dc che e’ ben viva oggi, questo film non piace.

Queste parole signore e signori sono pronunciate da Pietro Valsecchi, produttore della miniserie televisiva sulla storia di Aldo Moro.

Vorrei scrivervi No comment, ma un commento mi viene dal cuore: che cosa centra la par condicio sulla storia di un uomo ammirato da tutti gli italiani? Non ha alcun senso! Allora non mandiamo in onda documentari sul fascismo o sul comunismo, non trasmettiamo possibili servizi su Barbarossa e, se conosciamo le inclinazioni politiche di cantanti e attori, non trasmettiamoli perché potrebbero influenzare gli italiani (in compenso teniamoci Fede, Mimun e Riotta).

Vedreste mai un film con Tommaso Crociera o Guglielmino Fabbro? Già l’avete fatto!

Il successo del discusso Scusa ma ti chiamo amore ha riacceso una curiosa diatriba sull’importanza che ha un bel nome per essere un attore di successo. Mi spiego meglio: può una ragazza che vuol fare cinema chiamarsi Michela Quattrociocche? Quanto conta l’importanza di un bel nome per riuscire a sfondare nel fantastico mondo patinato dello spettacolo?

Homer in una puntata de I Simpson cambia il suo nome in Max Power e diventa subito una celebrità. In Italia Carlo Pedersoli (Bud Spencer) e Mario Girotti (Terence Hill) diventano gli attori più visti del cinema italiano modificando la loro identità anagrafica. Lo stesso successo arriva anche a Serena Faggioli (Serena Grandi) e Sofia Scicolone (Sophia Loren) e ultimamente a Riccardo Fortunati (Ricky Memphis). Sarebbero diventati quelli che sono mantenendo il loro nome o sarebbero finiti nell’anonimato?

La risposta è semplice: il talento è importante, il bel nome aiuta, ma non condiziona irreparabilmente la possibile notorietà dell’attore. Alcuni esempi in Italia possono essere: Alberto Sordi, Carlo Verdone, Isabella Ferrari, Anna Falchi, Giovanna Mezzogiorno, Michele Placido, Stefania Rocca, Paolo Villaggio, Fabio Volo, Stefano Accorsi e Stefano Pesce. Pur avendo nomi di animali, colori, azioni, oggetti, o altro queste persone si sono affermate sul piccolo e sul grande schermo.

Febbraio 2008 a noleggio: arrivano i film candidati all’Oscar con George Clooney e Cate Blanchett

A Febbraio escono a noleggio film per tutti i gusti, prevalentemente drammatici. Da non perdere, per chi non li avesse visti al cinema grandi attori come George Clooney in Michael Clayton, Bruce Willis in Die Hard, Pierce Brosnan in The Matador, Christian Bale e Russel Crow in Quel Treno per Yuma e Keira Knightley in Seta.

Per gli amanti del cinema italiano segnalo le uscite dei film di Vanzina e Faenza, nonché l’arrivo delle Winx in Home video e il film Scrivilo sui muri, che descrive (male) un universo poco conosciuto. Consiglio di provare a vedere L’uomo privato, un thriller italiano (non l’ho visto, ma credo che si debba spingere film italiani di generi differenti dalle solite commedie).

Di seguito, in dettaglio tutti i film in uscita a noleggio, giorno per giorno:

Ascolti Tv: Domenica 13 Gennaio – Vince L’ultimo padrino con Michele Placido

Anche oggi, vi racconteremo la televisione in numeri, attraverso i dati sugli ascolti ricavati dai comunicati stampa ufficiali Rai e Mediaset, dati che possono aiutarci a capire il gusto del pubblico (anche se ho i miei dubbi) e a valutare l’evoluzione dei palinsesti televisivi.

Vi voglio ricordare che la percentuale è riferita alla quota di mercato (share) riferita al target commerciale 15-64 anni, mentre il numero di spettatori è il numero riferito all’intera totalità dei telespettatori.

Non saranno i Golden Globe, ma qualcuno anche da noi sta festeggiando per i risultati di ieri. Chi? La Rai che vince giornata e prime time, Il Tg1 che batte il Tg5 (che a detta del comunicato stampa è leader dell’informazione: in effetti più di 4 punti di differenza non sono tanti), Canale5 che con L’ultimo padrino batte (e non si capisce come abbia fatto) la puntata in replica del Commissario Montalbano (possibile che la Rai a Gennaio mandi in onda repliche? Se inizia così in Estate cosa farà? Vuol fare un po’ di concorrenza intelligente?). Incomprensibile segnalare un vincitore tra Domenica In e Buona Domenica, visto lo spezzettamento in mille parti dei due programmi. Bene Passaparola (21,39% di share) e Che tempo che fa (15,57% di share) e Terra! (20,38% di share).