L’intervista a Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, apre l’appuntamento con Quinta Colonna, il talk politico di Paolo Del Debbio in onda lunedì 2 maggio alle 20.30 su Rete 4.
Luca Zaia
Quinta Colonna, 29 febbraio su Rete 4: Luca Zaia
L’Intervista a Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, apre il nuovo appuntamento con Quinta Colonna, il talk politico di Paolo Del Debbio in onda su Rete 4 lunedì 29 febbraio, dalle 20.30.
Ballarò, 19 maggio: Salvini, Meloni, Nardella, Calabresi, Gualmini, Scanzi, Zaia, Letta
Martedì 19 maggio va in onda alle 21.05 su Rai 3 un nuovo appuntamento di Ballarò, il talk show condotto da Massimo Giannini.
Al centro della trasmissione ancora la sentenza della Consulta, il rimborso delle pensioni, ma anche il tema del fisco in vista delle imminenti scadenze. Mancano due settimane alle regionali e il premier Renzi cerca di raccogliere consensi andando a restituire parte del dovuto alle pensioni inferiori alle soglia dei 3200 euro mensili, ma anche attraverso la discussa riforma della scuola.
Virus – Il contagio delle idee, 16 aprile: Zaia, Pinotti, Serafini, Benetton
Giovedì 16 aprile alle 21.15 su Rai 2 va in onda una nuova puntata di Virus – Il contagio delle idee, la trasmissione condotta da Nicola Porro.
Mentre ricomincia la stagione degli sbarchi, la situazione diventa sempre più difficile: il Viminale cerca alloggi e la Lega Nord minaccia di requisire scuole e alberghi destinati all’accoglienza.
Millennium, terza puntata 5 Agosto: De Micheli, Rizzetto, Sallusti
Il lavoro c’è o si fa? è la domanda alla quale si cerca di rispondere nella terza puntata di Millennium, in onda martedì 5 Agosto
Distretto di Polizia 10, Luca Zaia offeso dagli stereotipi inaccettabili sui settentrionali. Replicano Valsecchi e Confalonieri
Luca Zaia non gradisce la caratterizzazione del personaggio dell’agente scelto Giovanni Brenta (Gianluca Bazzoli) protagonista di Distretto di Polizia 10: in una lettera aperta pubblicata sul suo blog e indirizzata al presidente di Mediaset Fedele Confalonieri il governatore del Veneto protesta contro “l’andazzo di culturame razzista nei confronti del Nord e dei suoi abitanti”:
Mi riferisco, caro Presidente, all’ultima trovata del personaggio dell’agente scelto Giovanni Brenta entrato di recente a far parte della decima serie della fiction ‘Distretto di Polizia’ in onda su Canale 5 che sfodera un indubitabile accento del Nord, per la precisione bergamasco, e mostra un carattere che la stessa presentazione fatta dagli autori spiega che “non brilla né per sensibilità né per intelligenza”. Siamo alle solite. Il nordista, veneto o lombardo o piemontese che sia, è raffigurato nelle serie televisive pensate prodotte e realizzate a Roma, come terragno, servile, interessato, poco perspicace. Stereotipi che rifiuto, caratterizzazioni inaccettabili al di fuori di qualsiasi verosimiglianza. Mi sento messo in mezzo, caro Presidente, perché Bergamo, la provincia da cui sembra provenire il poliziotto della serie televisiva che fa grandi ascolti e quindi grandi danni, ha fatto parte per secoli della Serenissima Repubblica di Venezia che ne ha influenzato lingua, costume e storia. Io scrivo, penso e parlo da veneto, come i miei concittadini che hanno costituito quella classe dirigente che guida il sistema economico nazionale. E me ne vanto. Come molti bergamaschi. So che non ho il potere di cambiare le produzioni né i palinsesti televisivi, ma almeno voglio farti sentire la forte incazzatura mia personale e di milioni di miei concittadini veneti a est e a ovest del Tagliamento e dell’Adda. Posto poi che i tuoi autori sappiano andare oltre il Tevere e l’Aniene.
Luca Zaia vuole una Rai dialettale, che chiuda ai gay
La televisione statale secondo Luca Zaia. Il ministro delle politiche agricole, il leghista Luca Zaia, intervistato da Klaus Davi, parla di televisione e, dopo aver attaccato Raitre (“Un canale fortemente ideologizzato”, si dedica “Al dibattito autoreferenziale della sinistra”), propone alcuni cambiamenti per la tv di stato, a partire da Raitre che si dovrebbe regionalizzare introducendo il dialetto (non si potrebbe fare un canale totalmente dedicato ai dialetti sul digitale terrestre invece? N.D.R.).
Le idee proposte, che farebbero schizzare a livelli molto significativi gli ascolti (almeno secondo colui che le sostiene) sono: presentare un programma in dialetto, magari quelli dove si presenta la territorialità e i prodotti tipici, perché:”I piatti spiegati con l’idioma locale avrebbero altro gusto rispetto all’italianizzazione dei nomi di quei prodotti”; estendere la cultura dialettale anche ai programmi di prima serata; puntare sulle fiction in dialetto sottotitolate in italiano:“La fiction deve essere un canale anche attraverso il quale viene promossa la cultura regionale. Abbiamo la necessità di nobilitare tutte le lingue locali.”.
I no arrivano un po’ da ogni parte: Italo Bocchino, presidente vicario dei deputati PdL definisce la proposta di Zaia “Un’autentica fesseria, da classificare come una boutade estiva, senza alcuna possibilità di applicazione”; sempre del PdL Anna Maria Bernini dice:”La lega, di questi tempi si diletta a misurarsi con il paradosso estivo”; Giorgio Merlo del Pd:”La tv pubblica non è secessionista. Zaia confonde ferragosto con carnevale”; Francesco Storace:”Zaia farebbe bene a dare uno sguardo più attento a quello che succede nel suo dicastero”. Contrari anche gli attori tra cui Lando Buzzanca (“Sono sciocchezze inutili”) e Nancy Brilli (“E’ una provocazione che non so dove voglia portare”).