Slipstream in gergo informatico è quel termine che indica il procedimento con cui si aggiungono nuove caratteristiche all’interno di un software, mentre in quello letterario indica un genere di narrativa fantastica non facilmente catalogabile per la sua essenza ibrida a metà fra fantascienza e narrativa.
Splipstream – Nella mente oscura di H., dove la H indica l’iniziale di Hopkins, il regista, creatore del soggetto e delle musiche e attore protagonista del film, è tutte e due le suddette definizioni: il film è una storia fantastica, in continuo divenire, dove nulla corrisponde, temporalmente e spazialmente, alla sequenza lineare dei fatti.
Slipstream racconta la storia di uno sceneggiatore, Felix Bonhoeffer, (Anthony Hopkins) che, chiamato a rivedere la sceneggiatura di un B Movie, modificata a piacimento dal regista del film, si trova a vivere sempre in bilico tra la realtà e la fantasia, a convivere con persone e personaggi, fino ad arrivare ad un punto in cui non riesce più a distinguerli.