Altroconsumo: spettatori preferiscono Sky per i contenuti e Mediaset Premium per i costi

Da una nuova indagine di Altroconsumo, su un campione di 1452 consumatori è emerso che agli italiani piace guardare la televisione: pensate che, il 78% degli italiani ha l’abitudine di mettersi di fronte alla tele almeno una volta al dì, tanto che la media di tv guardata al giorno è di 5,2 ore, circa mezz’ora in più della Spagna.

L’associazione per la tutela e i diritti dei consumatori, ha messo a confrotno  i due operatori di tv digitale a pagamento, Mediaset Premium, e satellitare, Sky, che sono stati valutati a seconda dei contenuti, del costo del servizio e della qualità dell’assistenza tecnica.

Le cose che più preferiscono gli italiani di Sky sono in numero dei canali e la varietà dei contenuti, ma Sky supera Mediaset anche per quanto riguarda la qualità video e audio, per quanto riguarda i costi e le offerte Mediset batte Sky, mentre nel campo assistenza tecnica i telespettatori non sono contenti di entrambi i servizi.

Altroconsumo: RTI non rispetta il tetto di frequenza, presentato esposto

RTI, secondo Altroconsumo, supera abbondantemente il limite del 20% imposto dalla legge per quanto riguarda i programmi nazionali editi e diffusi su frequenze terrestri e così facendo viola le disposizioni del Testo Unico della radiotelevisione (il decreto legislativo n.177 del 31 luglio 2005) a tutela del pluralismo e della concorrenza.

I calcoli della Associazione indipendente di consumatori sono chiari: RTI, calcolando il numero di programmi concessi o irradiato in ambito nazionale su frequenze terrestri, essendo titolare di almeno quattordici palinsesisti televisivi (Canale 5, Rete 4, Italia 1, Joi, Joi + 1, Mya, Mya +1, Mediashopping, Premium Extra 1, Premium Extra 2, Hiro, Premium Calcio 24, Iris, Boing) detiene il 29,7% del totale.

Per questo motivo Altroconsumo ha depositato un esposto all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni contro RTI e si augura che l’AGCOM intervenga adottando misure inibitorie che facciano scendere i programmi sotto il 20% del tetto previsto dalla legge.