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Altroconsumo presenta un esposto all’UE sul passaggio al digitale terrestre

Altroconsumo, associazione indipendente di consumatori ha presentato un esposto alla DG Concorrenza della Commissione europea, per richiedere l’intervento nel rispetto delle regole di concorrenza, in ambito di pluralismo nel mercato radiotelevisivo.

Vi riporto il comunicato stampa dell’associazione:

Nel passaggio dall’analogico al digitale nel sistema radiotelevisivo in Italia saranno privilegiati i soggetti in posizione già dominante. Il duopolio in essere in Italia si riprodurrà anche nel nuovo contesto, e si ripeteranno gli effetti distorsivi e anticoncorrenziali che impediranno a nuovi soggetti di intervenire, sia sul mercato televisivo che su quello, nuovo, dei servizi a valore aggiunto veicolati attraverso le frequenze digitali.


Altroconsumo ha presentato un esposto alla DG Concorrenza della Commissione europea, scrivendo al Commissario Neelie Kroes. L’associazione indipendente di consumatori chiede di intervenire per garantire il rispetto delle regole di concorrenza, richiamando l’articolo 86 del trattato CE.


L’intervento è urgente: lo switch off parte, infatti, il prossimo 15 ottobre in Sardegna; seguiranno Valle d’Aosta e Piemonte.


La distorsione del mercato non è episodica, ma è contenuta nella legge Gasparri (la n.112 del 3 maggio 2004). Anche gli emendamenti successivi, ultimo in ordine di tempo la legge n.101 del 4 giugno 2008, non hanno sanato i motivi per i quali pende ancora nei confronti dello Stato italiano la procedura d’infrazione aperta dalla Commissione UE nel 2006, sempre a seguito di un esposto di Altroconsumo.


E’ evidente il conflitto tra la normativa italiana e il diritto comunitario, che è invece per il pluralismo nel mercato radiotelevisivo.

2 commenti su “Altroconsumo presenta un esposto all’UE sul passaggio al digitale terrestre”

  1. Alcuni anni or sono ero abbonato ad Altroconsumo, poi ho disdetto l’abbonamento, dopo aver riscontrato che tale rivista è di parte (nello specifico sta a sinistra) , cioè non è obiettiva sia quando parla di prodotti o di fatti riconducibli a sinistra (per un motivo), che a destra (per il motivo opposto). Per questa ragione è indispensabile che il lettore eserciti una assoluta vigilanza critica nelle prese di posizione di quella rivista. Infatti non parla mai male delle Coop rosse, di Unipol, ecc.mentre è critica o superficiale quando parla di aziende o prodotti non allineati a sinistra. Per esempio come mai i prodotti Coop costano come quelle di Esselunga, Auchan, Carrefour, ecc. ? Se le citate aziende hanno come fine ultimo l’utile, che poi finisce nelle tasche degli Azionisti, dove finisce l’utile delle Coop?? Nelle tasche dei soci?? io sono socio e non ho mai ricevuto un centesimo!!
    Queste cose Altroconsumo non le sa? O forse sono io il più intelligente del mondo?? Non lo credo proprio… e quindi Altroconsumo ciurla nel manico!!
    Un Saluto a tutti con l’augurio di una buona riflessione!!
    Corrado

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  2. @ corrado:
    Ciao Corrado,
    grazie della tua testimonianza. Permettimi una considerazione: il fatto che non venga detta una parte dello schifo che c’è in Italia, non giustifica il fatto di tacere l’altra. Comprendo benissimo il tuo sfogo e ti invito, ogni qual volta tu sappia di comportamenti scorretti a sinistra a destra, a denunciare il fatto anche sui nostri blog (in particolare a Guadagno Risparmiando),
    Grazie ancora.
    Buona serata!

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