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Un caso di coscienza 4, riassunto prima puntata

Ieri sera è andata in onda la prima puntata di Un caso di coscienza 4, durante una festa di Halloween, un ragazzo che cammina sul cornicione di un palazzo, perde l’equilibrio e cade, morendo sul colpo. L’agente Randazzo (Francesco Pannofino)  ed il Pm Francesco Trapani (Bruno Torrisi), indagano sulla sua morte. Francesco Trapani nota che sul corpo non ci sono segni di colluttazione.

Viene interrogata la madre del ragazzo  (il cui nome è Giorgio). La donna spiega che il figlio non andava d’accordo con un professore. Il nome del professore in questione con cui Giorgio aveva avuto vari diverbi è Grosso. Si festeggia il compleanno di Roberto Tasca (Sebastiano Somma). La madre di Giorgio va a parlare con lui e con Erica (Barbara Livi), sostenendo che il figlio negli ultimi tempi era diventato molto nervoso.Rocco Tasca impedisce che alcuni ragazzi malmenino un altro studente e li invita ad andare via. Viene interrogato anche il professore Grosso, il quale spiega che le sue provocazioni a Giorgio fossero fatte per stimolarlo ad essere più disciplinato. E’ lui il maggiore indagato dell’omicidio di Giorgio. Erica controlla il computer di Giorgio per scoprire maggiori informazioni e nota che il ragazzo chattava con un uomo più grande di lui, con cui aveva un forte rapporto.

Dopo aver portato Eva (Karen Ciaurro), Erica fa conoscenza con Lea Graner (Vanessa Gravina), sindacalisa molto attiva sul campo. Erica incontra in un bar l’uomo che chattava con Giorgio. In realtà si trattava di una liceale che aveva nascosto la sua vera identità per non essere molestata dagli altri ragazzi che chattavano. La studentessa rivela che il ragazzo non stava bene, ma che questo malessere non era motivato dal comportamento che il professor Grosso aveva assunto nei suoi confronti.

Rocco è convinto che il professor Grosso non sia il colpevole. Sul corpo di Giorgio sono stati trovati alcuni segni che non hanno una spiegazione logica. L’amica di Giorgio (il cui nome è Sara) si decide a parlare insieme ad un amico. I due spiegano che Giorgio era tormentato da alcuni ragazzi dell’ultimo anno che non solo lo prendevano in giro, ma lo derubavano. E questi episodi si verificavano in maniera frequente.

Il professore, sospeso per l’indagine in corso sulla morte di Giorgio, viene visto in modo pessimo dagli altri cittadini, in quanto si reputa che sia il presunto colpevole dell’omicidio dello studente. Rocco parla della testimone Sara con il  Pm Trapani e l’agente Randazzo. I due vanno a casa del professor Grosso, ma lo trovano privo di conoscenza. L’uomo ha tentato di suicidarsi avvelenandosi con il gas. Imma Piro (Francesca Canevari) ed il figlio Luca (Giorgio Lupano) prendono la difesa dei tre studenti denunciati.

I ragazzi confessano di aver compiuto atti di bullismo nei confronti di Giorgio, ma di aver reagito ad una provocazione.  Al processo contro i tre studenti, diventa testimone anche Ale, altro ragazzo che subiva gli atti di bullismo da loro. Prende le difese della povera vittima l’avvocato Rocco Testa.

Sara racconta (durante il processo) durante la sera in cui è morto Giorgio, di essere stata bloccata dai tre ragazzi e di essere stata molestata e che il ragazzo era intervenuto per difenderla. Interviene Erica sostenendo che Giorgio è stato costretto a salire sul corinicione e di essere stato ripetutamente colpito dagli studenti attraverso una fionda. I ragazzi ammettono di avere costretto Giorgio a salire sul cornicione e che non avevano intenzione di ucciderlo, ma soltanto di spaventarlo. Per questo motivo vengono condannati.

Nel secondo episodio, viene trovato morto in fondo ad un precipizio il conte Ranieri (Alfredo Piano), totalmente sfigurato. Lea è profondamente sconvolta. Viene chiesto ad Erica di indagare sul caso. Lea racconta a Rocco che alcuni esponenti di una finanziaria si comportavano come strozzini, cercando di ottenere dal conte i suoi terreni, il quale era preoccupato di questa situazione. La donna ritiene che il conte sia stato ucciso e chiede all’avvocato di indagare sul caso. Rocco Testa non è propenso ad occuparsene, ma alla fine accetta il caso.

Viene effettuata l’autopsia sul corpo del conte. Rocco viene informato che la moglie Erica è stata uccisa durante una tentata rapina. L’uomo è sconvolto e vuole vedere la moglie, che giace in obitorio a causa di un colpo di pistola alla fronte. Rocco informa la figlia (nel modo più delicato) della perdita della madre. Viene poi celebrato il funerale della povera Erica.

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