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Rex, riassunto settima e ottava puntata

 Ieri sera sono andate in onda la settima e l’ottava puntata di Rex. Nella settima puntata dal titolo L’ultima scommessa il commissario Lorenzo Fabbri (Kasper Capparoni) indaga sulla morte di Giacomo Marussi, fantino trovato morto nella sua scuderia, che si presume sia stato assassinato da un colpo di pistola.

Viene interrogato un uomo molto vicino a lui. Giacomo Marussi era separato dalla moglie, Stefania Rinaldi, che è sconvolta per il suo omicidio. La donna racconta che probabilmente l’uomo era pieno di debiti. Marussi (attraverso gli elaborati telefonici, aveva contattato un certo Guido (usuraio).

Giandomenico Morini (Fabio Ferri), viene a conoscenza che il socio di Marussi, di nome Gregorio Valli,  ha scommesso sessanta mila euro sulla puntata della corsa di cavalli e che ha vinto guadagnando un’ingente somma. Insieme a Lorenzo Fabbri, i due interrogano Gregorio Valli. Lorenzo, vuole cercare di capire da dove viene la somma su cui ha scommesso, perchè lavorando al catasto, è improbabile che abbia messo da parte tutti questi soldi.

Intanto, l’ex moglie della vittima, riceve una dichiarazione d’amore dal suo capo, nonostante il grave lutto che la donna ha subito. Stefania viene interrogata dal commissario Fabbri e dice di non essere a conoscenza della vita del suo ex marito.  Attraverso l’analisi effettuata sul cavallo del fantino, si è scoperto che all’animale era stato somministrato il Viagra, medicinale che serviva ad aumentare la potenza fisica. Fabbri va alla rimessa di Gregorio Valli, ma non è riuscito ad arrestare il maggiore indiziato, fuggito via.

Morini e Fabbri perquisiscono la casa di un grande architetto. Lorenzo e Giandomenico pensano che Giacomo Marussi, si sia introdotto nella sua villa riuscendo a togliere l’allarme, abbia rubato i quadri e con l’introito ha deciso di pagare l’usuraio, di dare 60 mila euro al suo socio, che probabilmente voleva tenere i soldi per sè. Valli fortunatamente viene catturato dai due grazie all’aiuto di Rex. L’uomo confessa che i due fossero complici nel furto dei quadri, ma smentisce di aver ucciso Giacomo Marussi.

Il capo di Stefania Rinaldi, avrebbe voluto confessare di aver comprato i quadri, ma la donna lo invita a desistere dall’intento. Il medico legale, tramite l’autopsia, spiega che l’uomo non è morto a causa di un colpo di pistola, ma di un corpo contundente allungato, di cui non si comprende la forma. Grazie all’incontro con Katia (Pilar Abella), Lorenzo si accorge che che ad uccidere il fantino è stato il tacco di una scarpa femminile, per cui Stefania Rinaldi, proprio l’ex moglie di Giacomo, è l’assassino.

Lorenzo cerca di catturarli, ma i due sembrano essere più veloci e cercano di far perdere le loro tracce dividendosi.  L’omo viene catturato da Morini, la donna dal commissario Fabbri. Stefania confessa l’omicidio. La donna aveva ricevuto da Giacomo il resto dei soldi per scommetterli sulla sua vittoria, e volendo una parte consistente del gruzzolo preso con la scommessa vinta, ha avuto una colluttazione con Giacomo provocando la sua uccisione colpendogli più volte la testa con il tacco della sua scarpa.

Nell’ottava puntata dal titolo Un uomo solo, si indaga sulla morte di Donatella (Sandra Collodel), una giornalista, trovata morta nel suo appartamento dal Dottor  Filippo Gori (Augusto Zucchi),  capo di Lorenzo. Viene interrogata la donna delle pulizie, la quale racconta che i due, quella sera, rientrando a casa,  litigavano in maniera accesa. Il Dottor Gori spiega che la chiave era inserita nella porta di casa della vittima, la quale probabilmente conosceva il suo assassino. L’unico indiziato sembra proprio essere il Dottor Gori, ma Lorenzo è sicuro che l’uomo non sia il vero colpevole, nonostante le prove dicano il contrario. Viene interrogao l’ex marito, Giulio Marciani, il quale sostiene di non essere a casa al momento del suo omicidio. L’uomo quella notte, dice di essere rimasto a casa.

Il Dottor Gori si confida con Lorenzo, e dice che i due litigavano spesso che sospettava che la donna avesse una relazione con un altro uomo, ma che i suoi fossero soltanto sospetti. Racconta al commissario della lite avvenuta in precedenza e che momentaneamente è sospeso dal servizio.

Il commissario Fabbri raggiunge il luogo di lavoro di Donatella ed interroga una sua collega, secondo quale la donna non aveva nemici a lavoro. Morini, che si occupa del caso insieme a Lorenzo, riceve una telefonata in cui il portiere dell’albergo in cui stava Donatella all’estero nell’ex Jugoslavia per lavoro, era salita in camera con un uomo ed i due scherzavano vistosamente. Lorenzo avvisa il Dottor Gori del tradimento della donna ed il giudice è costretto ad arrestarlo, ma fortunatamente Lorenzo riesce a guadagnare 24 ore per poter trovare il vero colpevole.

Dalle mail di Donatella, si viene a conoscenza del fatto che la donna aveva avuto un incontro occasionale con un uomo (con il quale non è successo niente), che in realtà si occupava di traffico illegale di auto rubate.  L’uomo, residente a Roma, viene interrogato, nega tutto, ma è alquanto nervoso.

Attraverso le telecamere dell’albergo, che riprendonola vittima in compagnia di un uomo (figura che Lorenzo aveva visto accanto all’uomo che aveva interrogato per la morte di Donatella). I due vengono arrestati dal commissario, e ne tentativo di fuga uno di loro viene ferito. I due negano di aver commesso l’omicidio, e nel frattempo il Dottor Gori sta per essere arrestato.

Lorenzo cerca di andare fino in fondo alla soluzione e parla nuovamente con il Dottor Gori, rendendosi conto che l’assassino era già dentro casa, e che probabilmente aveva le chiavi per entrare al suo interno. I sospetti cadono sul portinaio, marito della donna delle pulizie. Nella sua camera oscura vengono ritrovate molte foto della vittima. L’uomo, dopo essere stato scoperto, tenta di scappare munito di fucile e rifugiandosi in terrazzo. La fuga finisce molto presto grazie alla bravura del commissario Fabbri e di Morini.

L’uomo confessa. Era cosi ossessionato, da entrare in casa della donna e rubare suoi indumenti intimi. La notte in cui Donatella e il Dottor Gori avevano litigato, si era rifugiato nell’armadio. Mentre i due dormivano (il Dottore Gori era appensantito nel sonno dai sonniferi), il portinaio aveva cercato di andare via, ma scoperto da Donatella, l’aveva strangolata.

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