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Gigi Proietti, (presto ne Il nome del Papa re) attacca Maurizio Costanzo: “Fu molto scorretto con me”

GIGI PROIETTI NE IN NOME DEL PAPA RE – Si chiama In nome del Papa re ed è la nuova miniserie in due puntate che andrà in onda su Rai1 l’8 e il 9 aprile. Sarà Gigi Proietti  a interpretare il film per la tv ispirato a quello del 1977 diretto da Luigi Magni con protagonista il grande Nino Manfredi, che di fatto caratterizza il suo ritorno alla fiction italiana (tra non molto lo vedremo anche in Ora tocca a me).

L’appuntamento con In nome del Papa re è per l’8 e 9 aprile su Rai Uno in prima serata. Dirette da Luca Manfredi, le due puntate vedranno l’attore romano nel ruolo del cardinale Colombo, un prelato che nel 1867 propagandava idee liberali combattendo contro il papa nero Joseph Beckx, capo dei gesuiti e manovratore di Pio IX. A Roma scoppia quindi la rivolta.

Ad anticipare qualcosa è lo stesso attore romano, in un’intervista al settimanale Diva e donna:

Il nostro [In nome del Papa re, ndB] equivale a due film. Che non vuol dire dilatazione, ma più movimento e più approfondimento“.

Gigi Proietti non è spaventato dal confronto con l’originale, con Nino Manfredi:

“Non ho voluto nemmeno rivedere il film. Siamo talmente fisicamente distanti lui e io. Resta, il nostro, un omaggio a lui e a Luigi Magni“.

Ma l’attore vuole dire la sua anche sulla Chiesa contemporanea: Gigi Proietti afferma che, sulla falsariga di quanto teorizzava Pier Paolo Pasolini, la Chiesa dovrebbe tornare a essere pastorale, parlare alle coscienze e abbandonare il potere temporale che sembrava finito. La vicenda raccontata nel film In nome di Papa re  si svolge poco prima della presa di Roma, alla vigilia dell’Unità d’Italia.

Ma Proietti ha parole meno tenere nei confronti di Maurizio Costanzo, che gli è subentrato alla guida del teatro Brancaccio:

“Non l’ho più visto e sentito. L’ho proprio rimosso. Fu molto scorretto con me. Mi stupì molto. Lessi sui giornali che Costanzo era diventato il nuovo direttore del Brancaccio  quando io ero ancora in carica”.

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