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Squadra Antimafia 3, quinta puntata: riassunto

Ieri sera è andata in onda la quinta puntata di Squadra Antimafia 3. Sul luogo in cui è avvenuto l’omicidio di Francesca Diamante, arrivano Domenico Calcaterra (Marco Bocci) ed il pubblico Ministero Giorgio Antenucci (Gianmarco Tognazzi). Il vice capo, nonostante sappia quanto Claudia Mares (Simona Cavallari) abbia infranto le regole, ha appreso la notizia che a sparare sia stato anche l’ex agente dei servizi segreti De Silva (Paolo Pierobon). Il poliziotto è quindi convinto che all’interno delle forze dell’ordine possa esservi una spia ad aver informato De Silva sul nascondiglio di Francesca Diamante.

Rosy Abate (Giulia Michelini) a causa dell’insufficienza di prove a suo carico, viene rilasciata. Luca Serino (Francesco Mandelli) informa telefonicamente Sandro (Giordano De Plano) della morte di Fiamma (Alice Palazzi). La polizia è alla ricerca della dottoressa Mares. La poliziotta si ritrova in una villa abbandonata. Luca è straziato dal dolore per la perdita della sua donna. Rosy, uscita dal carcere, vuole andare a trovare il figlio. Luca, in un momento di follia, insinua che la spia all’interno della squadra sia proprio Sandro. Tra i due nasce una colluttazione. Si rendono conto però, di aver sbagliato nei loro comportamenti e si abbracciano. Cercano di capire chi possa essere la spia che ha provocato la morte di Fiamma. Reputano che si possa trattare del giudice Pulvirenti, ma è solo una supposizione.

La dottoressa trova rifugio grazie al suo collega Antonucci, che cura anche la sua ferita. Rosy decide di portare a casa il figlio Leonardo, ma durante il tragitto in auto viene circondata dagli uomini di Vincent Truela (Sergio Muniz). Anche i colombiani vogliono la morte di Rosy. Si ha uno scontro a fuoco tra i colombiani e gli uomini di Rosy Abate. Vito (Giuseppe Zeno) riuscirà a trarre in salvo sia Rosy che il figlio. Antonucci inizialmente fa capire di voler aiutare Claudia, ma poi informa Sandro e Luca di raggiungerli a casa sua per catturarla. La dottoressa rimane ferita e fugge. Viene celebrato il funerale di Fiamma.

Rosy parla con i più importanti mafiosi per creare altri loschi affari. Uno di loro non è d’accordo ad andare contro i Mannino, che sono la famiglia più potente di Messina, e per questo motivo viene ucciso. Claudia Mares raggiunge il prete che sta vicino a Rosy Abate per cercare di farlo parlare. Grazie a lui, sa dove si nasconde la mafiosa.

Il mafioso Totò Mannino (Totò Schillaci)  viene ucciso per mano di Vito Portanova. La relazione tra Rosy e Vito (Giuseppe Zeno) si fa ancora più stretta e forte. Rosy vuole la morte di Claudia Mares. Sandro e Luca continuano ad indagare su chi sia la spia all’interno delle forze dell’ordine.

Sandro incontra la vedova Giulia Platania (Roberta Giarrusso) e le offre tanti soldi. Poi scompare. Vuole che la donna stia bene, ma non riesce a dirle che è un poliziotto e che ha ucciso suo marito. Calcaterra ed Antonucci si ritrovano ad una festa in cui è presente anche Rosy Abate. Sandro e Luca scoprono dove si trova Claudia Mares. Informano di quanto appreso Calcaterra ed Antonucci. La soffiata, però, arriva anche a Rosy Abate. Due uomini in moto cercano di uccidere Claudia Mares, ma la poliziotta riesce a colpire uno dei due.

Sandro pensa che la talpa sia proprio Calcaterra. Luca è invece convinto della colpevolezza del giudice Pulvirenti. Attraverso alcune informazioni, Sandro e Luca si convincono che la spia sia proprio Calcaterra, ma si sbagliano di grosso. Trovano infatti in ospedale il poliziotto al capezzale della moglie in coma che muore proprio davanti a loro. I due poliziotti si sentono in colpa per aver pensato male di lui. Calcaterra racconta loro che la moglie era in quelle condizioni perchè colta da un aneurisma.

Claudia Mares, che sta dietro a Rosy Abate, scopre che la donna incontra il pubblico Ministero Antonucci. E’ sconvolta!

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