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Preferisco il paradiso, riassunto prima puntata

 Ieri sera è andata in onda la prima puntata di Preferisco il paradiso. Corre il XV secolo e Filippo Neri (Gigi Proietti), è un prete che ha intenzione di andare a Roma per poi arrivare alla meta finale (nelle Indie). Il prete va predicando l’amore di Dio a molti orfani, tra cui un certo Pierotto (Niccolò Senni).

Un altro dei bambini il cui nome è Mezzapagnotta (Mariano Matrone) è adirato con Pierotto per il suo avvicinamento al prete e lo punisce facendolo dormire al freddo e sotto la pioggia. Il piccolo Pierotto inizia a stare molto male per la notte trascorsa fuori. Mezzapagnotta e gli altri orfani sono disperati per le sue aggravate condizioni di salute e lo portano da Filippo credendo sia morto. In realtà, il bambino sta molto male.

Il prete porta Pierotto in ospedale, dove ad accudirlo e curarlo c’è soltano il prete Persiano Rosa (Francesco Salvi). Fortunatamente, Pierotto riesce a guarire. Il prete riesce a scoprire che i bambini abbandonati vivono in una grotta e viene cacciato in modo poco carino da Mezzatesta. Nonostante tutto, Filippo offre loro del cibo senza chiedere nulla in cambio, conquistando la fiducia dei bambini, tranne che di Mezzatesta.

Il prete, infatti, viene allontanato nonostante senta il desiderio di dormire nella grotta con loro, ma lascia comunque la casa agiata in cui vive per abitare all’interno di una tenda vicina alla grotta dei bambini. Lo aiutano nella costruzione della tenda anche i Michele e Ippolita, i figli della coppia che ospitava Filippo e che decidono di stare con lui.

Il prete, per il suo modo di fare, suscita le antipatie di Alessandro (Adriano Braidotti) il nipote di un cardinale, che lo accusa davanti allo zio di prendere in considerazione ladri e prostitute. Il cardinale Capurson (Roberto Citran) viene a vedere di persona l’operato di Filippo e ne rimane stupito negativamente. Ne parla con il diretto interessato, che non è della sua stessa opinione. Filippo convince Persiano a dare ospitalità ai bambini, offrendo loro una vita quasi normale. Il prete attira anche l’attenzione del piccolo Camillo (figlio del Principe Nerano), ma anche di molti fedeli che si confessano con lui.

Il papa chiede un incontro con Filippo. Il prete ne parla con Persiano ed è molto preoccupato al riguardo. Filippo, durante il suo incontro con il papa, gli chiede di creare una confraternita. Il Papa dà la possibilità a Filippo di educare i suoi bambini e gli affida anche il nipote Aurelio.

Filippo decide di fare un coro con i suoi bambini e di farli cantare davanti al Papa, anche se in latino. Le prove all’inizio sono difficoltose, ma con l’aiuto di Camillo il coro inizia ad assumere la sua forma. Purtroppo, le prove vengono interrotte dal principe Nerano (Sebastiano Lo Monaco), che recupera il figlio e lo costringe a non far più parte del coro.

Mezzapagnotta s’introduce di nascosto nell’abitazione di Camillo, e lo convince a cantare insieme a lui e gli altri bambini davanti al Papa. E’ il momento fatidico del canto. Padre Filippo non riesce a far cantare i bambini in latino, ma riesce ugualmente a suscitare l’opinione positiva del Papa, che gli concede l’opportunità di creare una confraternità.

Alessandro, che ha tentato di uccidere padre Filippo, ha intenzione di accusarlo in ogni modo, inventando al cardinale Capurson, che il prete frequenta le prostitute. Per fare ciò, decide di far arrestare Mezzagnotta e cerca di comprarlo offrendogli qualsiasi ricchezza. Il bambino è costretto a stare al suo gioco e porta all’interno di un’abitazione Filippo Neri fingendo che una donna sia infin di vita, mentre al suo interno vi sono due prostitute.

Alessandro cerca di cogliere il prete in flagrante, ma lo ritrova mentre parla di Dio con le due prostitute. Adirato, Alessandro è convinto che Mezzatesta abbia fatto la spia. Involontariamente viene ferito da Mezzatesta ed è in fin di vita. Padre Filippo lo soccorre e riesce a guarirlo dalla ferita. Alessandro grida al miracolo.

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