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Da Vinci’s Demons. Leonardo in una geniale serie tv contro le “capre, capre, capre”

DA VINCI’S DEMONS – Dopo il fantasy fiabesco di C’era una volta, Fox ha fatto l’ennesimo colpaccio con il fantasy storico di Da Vinci’s Demons, in onda ogni mercoledì dal 12 aprile. La serie tv segue le vicende del giovane Leonardo Da Vinci alla corte della famiglia Medici di Firenze. Ad interpretarlo è l’attore Tom Riley.

Bello (anche non mi risulta che il Leonardo storico avesse i pettorali di Tom Riley), passionale, arrogante, geniale, il protagonista di Da Vinci’s Demons è inquadrato all’interno della serie tv più per il suo lato umano che per le sue invenzioni. L’uomo è perennemente tormentato dall’incapacità di ricordare il volto della madre nel momento in cui un rapace si stava avventando nella cesta nella quale era custodito il suo corpicino da lattante, ma per raggiungere questo scopo all’apparenza banale incapperà in maniera del tutto causale in mille scoperte (alla fine della seconda puntata ricompone un’enorme mappa del Sudamerica, naturalmente non denominandolo in questo modo).

Ma al centro della storia vi è anche il rapporto di Leonardo con i potenti: il genio toscano diventa il fedele ingegnere militare della famiglia dei Medici, guadagnandosi la fiducia di Lorenzo. Tuttavia le frizioni con l’ambizioso fratello Giuliano e la passione per l’amante di Lorenzo, Lucrezia Donati, nonchè spia per conto del Vaticano, complicano non poco la situazione.

Come dite? Ho parlato di Vaticano? Ebbene sì: i Medici sono considerati nemici dalla Roma di papa Sisto IV, che cerca di piegare Firenze al suo potere mediante il perfido nipote, il conte Riario, a dire il vero uno dei personaggi più riusciti del telefilm con quel connubio perfetto di perbenismo ed efferatezza.

Al di là di una scrittura eccellente, la serie tv Da Vinci’s Demons vuole lanciare un messaggio apparentemente scontato, ma sul quale tutti noi siamo chiamati a riflettere: il valore della conoscenza. Un esempio lampante? Eccolo servito: la Chiesa di Roma impone a Firenze di accettare l’autorità dell’arcivescovo di Pisa, ma davanti a questo rifiuto  l’epidemia scoppiata in un convento di suore,viene interpretata come una punizione divina. Sarà la testardaggine di Leonardo a svelare l’esistenza di un avvelenamento attraverso il bacio del piede della statua di sant’Antonio da parte dei veneranti. Leonardo 1, oscurantismo di Santa Romana Chiesa 0.

Insomma, è attraverso la negazione all’accesso della conoscenza, il compiacimento dell’ignoranza, la disinformazione, che la classe dirigente di un Paese riesce a controllare meglio i suoi cittadini. Assieme all’onestà, l’accesso universale della conoscenza  è il principale strumento per avere Paesi all’avanguardia. E l’Italia, culla di Leonardo, dell’Umanesimo e del Rinascimento, secoli dopo finge di non sentirci con i suoi tagli all’istruzione e alla cultura. Chissà se la visione di questa serie tv potrà indirizzarci verso un periodo storico anche solo vagamente simile, ma la ricezione ristretta (Da Vinci’s Demons va in onda solo su Fox e difficilmente potrebbe sbarcare sulla tv mainstream date alcune scene di sesso, per la verità non tante) non fa ben sperare.

 

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