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Diario di Classe

Ormai nel cercare si creare un simil-reality o una docu-fiction, che sembra essere un termine più consono, si scava sempre di più nel granulare, cercando di offrire spaccati estremamente mirati della vita delle persone.

Gli esami di maturità, e prima ancora, l’ultimo anno di liceo. Un periodo assolutamente indimenticabile, bello, intenso, un pò malinconico nella parziale incoscenza dell’ampiezza del mondo che ti aspetta dopo quel periodo di “preparazione”.

Rai 3 ha scelto bene in questo senso. La docu-fiction Diario di Classe, in onda il 17 e il 18 Giugno, in due puntate, alle 23:45, parla proprio di questo.


Un elemento positivo salta subito all’occhio: l’obiettivo stavolta è puntato su una situazione “sul campo”, e non in uno sterile setting di laboratorio. La ricerca della conoscenza circa gli adolescenti è sempre falsata dallo studio e dalle esigenze di sacrificio emotivo che questo immancabilmente manifesta.

Stavolta no. I ragazzi sono dipinti in modo impressionistico, e seguiamo le loro vicende come se fossimo un’entità invisibile che li osserva di nascosto.

La mia ultima affermazione ovviamente è solo parzialmente vera: l’effetto della telecamera non può non esserci: ma vedendolo traspaiono ad ogni modo la spontaneità degli “attori”, ripresi nel mezzo alle loro beghe quotidiane.

L’attenzione è concentrata sui singoli, nella loro vita dentro e fuori da scuola: il contesto scolastico è quello del Liceo Socrate di Roma, e il quartiere di rifermento è la Garbatella, reso noto da I Cesaroni.

Seguiamo gli alunni uno per uno, cercando di carpirne, oltre ai comportamenti esterni, le ansie, le paure, le sensazioni vissute in quest’ultimo anno di scuola, esperito inconsciamente come così significativo.

La cosa bella è che sono tanti personaggi e tante storie: allora era vero, la realtà è più interessante della finzione! Caterina vuole andare a vivere da sola, Giulia che suona il piano con Marco, Giulia che cerca almeno una vittoria sul campo di pallavolo.

E poi seguiamo ancora le vite di Greta e Federica, Jacopo, Pier Francesco, Michelangelo. Tutti visti da vicino, tutti dettagliati nel modo più minuzioso possibile, per quanto si possa fare in due puntate.

Non sto a elencare i limti che l’effetto della presenza della tv può instillare in una serie come questa, ma posso confermare che si osserva con interesse il comportamento di ciascuno dei ragazzi, le loro storie, che ci lasciano un senso sereno di varietà e di partecipazione.

Diario di Classe è prodotta da Orisa Produzioni Srl e Discovery Communications Europe Ltd in collaborazione con Rai 3.

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