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Santoro vs studentessa a Servizio Pubblico: da che parte stai?

SANTORO VS STUDENTESSA A SERVIZIO PUBBLICO – Incredibile su La7: durante la puntata di ieri sera di Servizio Pubblico, il conduttore Michele Santoro ha uno scambio piuttosto vivace con una studentessa universitaria, costringendo il giornalista a silenziare la ragazza. Una siparietto così bislacco che ha diviso i telespettatori di Marco Travaglio e compagnia bella.Ieri sera presenti nello studio di Servizio Pubblico, gli studenti dell’ateneo di Pisa che avevano manifestato contro la presenza del ministro dell’Istruzione Francesco Profumo (tra l’altro in odore di riconferma per il prossimo governo Letta) in città. L’esposizione delle loro ragioni ha scatenato un dibattito acceso tra  due giovani e Michele Santoro. Ecco cosa si sono detti. Clicca qui per il video.

IL RAGAZZO FERITOIl primo a prendere la parola è  Martino, che si presenta nello studio di Servizio Pubblico con una benda sulla testa: “C’è stata un’aggressione delle forze dell’ordine che hanno caricato il presidio.  Eravamo in tanti, eravamo più di 200″ e si lamenta del mancato ingresso all’interno del convegno pur ammettendo l’assenza di “uno spazio per la mediazione” ma Michele Santoro replica: “Ma come pensavate di entrare se non volevate avere un confronto?”. In effetti, non fa una piega.

Martino non fornisce risposta e continua ad enumerare i motivi del distacco dall’attuale classe dirigente e da quelle future se persevereranno nel mettersi su questo piano. Successivamente è il turno di Valeria, l’altra studentessa presente e le chiede “dei tagli avvenuti per mano del ministro Profumo”. Sarà proprio lei a far arrabbiare Santoro.

Valeria espone il dissenso sui tagli apportati da Profumo come quelli sulle borse di studio:

La risposta che abbiamo avuto dal ministro Profumo è stata quella di fare spaccare la testa a Martino. Noi volevamo entrare per dire di essere gli unici nel merito di poter discutere dell’università. Non c’è più possibilità di andare avanti così. Non ci interessa vedere Fassina che si ‘arrocchetta’ (ha detto proprio così, ndr) su delle posizioni che non troviamo interessanti e ci sembrano inutili”.

La ragazza è palesemente stanca della situazione del potere e attacca l’ospite, il piddino Stefano Fassina:

Noi abbiamo accettato di venire qui in studio e farci mettere su questo trespolo ma è solo perché oggi, 25 aprile, noi siamo i partigiani, noi siamo il valore della Resistenza e noi siamo gli unici in grado di parlarne”.

Santoro la interrompe e precisa:

Una persona che parla in questo modo non sa niente della resistenza”, e invita la giovane a rivedere i motivi per cui si sono battuti i partigiani ovvero contro la pretesa di dire ‘solo noi siamo la verità’” e la giovane prosegue: “Solo chi lavora ha diritto di parlare di lavoro. Fassina ha mai lavorato?”. Santoro oramai non ci vede più e vuole chiudere l’intervento in fretta e augura ai giovani di fare tutto quello che è in loro diritto per poter manifestare. E così una discussione di vitale importanza si chiude immeritatamente in maniera brusca.

Ora cercherò di fornire un mio parere e mi auguro di non essere travisato, data la delicatezza dell’argomento: i ragazzi ospiti da Michele Santoro sono andati in televisione per difendere il sacrosanto diritto allo studio, un problema del quale si parla pochissimo. Pensate che se quest’anno sono disponibili 103 milioni di euro in borse, dall’anno prossimo passeremo a ben 12. Avete letto benissimo. 12 milioni di euro. Quindi i ragazzi hanno posto in trasmissione una problematica di grandissimo interesse. E il circuito dei media ha la grave colpa di non conferire alcun risalto alla faccenda. Ma c’è un però che mi costringe a dare ragione al conduttore.

Quando ci si presenta al grande pubblico per sollevare una tematica così impellente, è necessario affidarsi a un rappresentante adeguato. E la ragazza di ieri è stata praticamente impresentabile. E’ sacrosanto, ripeto, difendere il diritto allo studio, ma Valeria è passata dalla ragione al torto quando ha incoronato i giovani come unici depositari della verità, titolati a parlare di una nuova Resistenza. Una metafora comprensibile ma di dubbio gusto, onestamente arrogante.

Inoltre, capisco la rabbia, ma una studentessa universitaria non dovrebbe abbassarsi all’attacco populistico al politico di turno, magari mirato al facile applauso. Anche se si ha ragione, è obbligatorio conservare un proprio decoro, altrimenti si rischia di banalizzare. E lo dico da studente universitario che sa quanto sia importante una borsa di studio se non si ha alle spalle una famiglia benestante. Infine, spero che Valeria si sia resa conto di essere incorsa in un lapsus quando ha accusato Fassina di “arrocchettarsi” sulle sue posizioni. A volte l’atteggiamento è molto più importante del contenuto.

 

 

 

 

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