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Codice Genetico su Rai5, la scienza non è mai stata così appassionante in tv

“Questa è scienza: che succede se si invertono i poli? Niente, c’è sempre Casini al centro”. E’ una delle battute di Maurizio Crozza nei panni di Antonino Zichichi, lo scienziato da poco Assessore ai Beni Culturali della Regione Sicilia. Lo scienziato ha appena spaventato la Sicilia con il suo sogno di un’isola piena di centrali nucleari, ma quelle poche volte che la scienza si palesa sulle reti Rai è sempre un evento straordinario. Come con Codice Genetico di Rai5.

Rai5 – canale 23 del digitale terrestre – ha appena mandato in onda la prima puntata di Codice Genetico, un bellissimo documentario realizzato dalla BBC e trasmesso nel 2011 da BBC 4 col titolo di The Gene Code in occasione dei dieci anni dalla decriptazione della mappatura del genoma umano, la carta che rivela la storia presente in ogni essere vivente.

Escludendo un’introduzione decisamente retorica, il documentario si è rivelato di una fattura eccezionale grazie a una costruzione del racconto che riesce ad appassionare anche il telespettatore più a digiuno di genetica. Un racconto che gioca sulle caratteristiche a cui l’uomo è accomunato dalle altre specie animali, come la spina dorsale. La spina dorsale negli esseri viventi si sarebbe sviluppata a partire dall’anfiosso, un verme dei fondali oceanici che si è sviluppato 520 milioni di anni fa. E lo sviluppo della spina dorsale in un essere vivente è direttamente proporzionale alla velocità dei geni: i geni più frettolosi hanno contributo ai boa constrictor con più di 300 vertebre, quelli più lenti alla spina dorsale dell’uomo, che consta di sole 33 vertebre.

La seconda parte ha mostrato come i geni ci distinguano dagli scimpanzè: pare che nel DNA di entrambe le specie vi siano delle sequenze chiamate “punti caldi” che nell’uomo hanno luogo nel cromosoma 2, mentre nello scimpanzè nel 3, per citarne alcuni. La spiegazione si è rivelata particolarmente intelligente con due file parallele di carte francesi, l’una nera, l’altra rossa, indicanti le caratteristiche che con la riproduzione prendiamo da nostro padre (la fila nera) e da nostra madre (fila rossa).

Ma la parte più interessante in assoluto è stata l’ultima, che ha dimostrato come i geni siano rivelatori dei costumi di un popolo: a questo proposito, il documentario ha preso a titolo di esempio la divisione in caste in uso presso la società indiana, dagli intoccabili ai mercanti. Ebbene, i matrimoni in India sono combinati e questo ha fatto sì che gli Indiani si siano riprodotti con individui della loro stessa casta, dando luogo ad endogamia. Tale fenomeno ha fatto sì che si siano creati degli errori di trascrizione nel DNA dei nascituri: per esempio, i mercanti durante un’operazione fanno molta fatica a riprendersi da un particolare anestetico. Così, i medici, prima di mettere un indiano sotto i ferri, devono chiedergli la casta di appartenenza: se è un mercante, l’anestetico andrà cambiato a favore di uno più sopportabile.

Insomma, il racconto conquista attraverso esempi accattivanti, gli argomenti attraggono e la versione italiana gode della voce calda di Michele Chevalier, doppiatore tra gli altri di Justin di Brothers and sisters.

La seconda puntata andrà in onda mercoledì 26 dicembre alle 21.10, sempre su Rai5. Fossi in voi non me la perderei per nulla al mondo.

 

1 commento su “Codice Genetico su Rai5, la scienza non è mai stata così appassionante in tv”

  1. ho visto una parte del primo e devo dire che dicono delle grosse inesattezze, è inutile che i loro calcoli li portino a fare certe deduzioni, quando poi la vita pratica ti dimostra il contrario.

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