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L’inchiesta – La televisione strumentalizzata

La bravata dell’attacco alla bolla trasparente del Grande Fratello 8 a Ponte Milvio di un gruppo di giovani di Fiamma Tricolore ha nuovamente portato alla ribalta il problema della strumentalizzazione del mezzo televisivo a scapito della trasmissione e dello spettatore.

Oggi L’Inchiesta vi offre alcuni spunti di riflessione circa l’utilizzo alternativo della televisione: da chi viene usata? Perché è così importante comparire in televisione? Sono tutti delinquenti quelli che abusano delle telecamere altrui?

Qualche lettore potrà che i primi ad utilizzare in maniera scorretta la tv siano gli stessi conduttori o attori, che per incapacità o antipatia non si reputano abbastanza validi. Altri per uso improprio potranno ricordarmi l’informazione faziosa dei telegiornali o la propaganda politica in tutti i tipi di programmi con presenti onorevoli o membri di partito (perché, senza raccontare favole, è palese che i politici presenzino le trasmissioni per avere visibilità, che spesso equivale a voti, sennò rimarrebbero negli uffici a lavorare).


Io, però, vorrei soffermarmi su altri soggetti (quelli sopracitati sono ormai tristemente accettati nell’universo televisivo) che possono essere presi ad esempio come “strumentalizzatori”: la categoria dei politici nelle aule parlamentari, la categoria dei tifosi, Gabriele Paolini e Graziano Cecchini.

Quando parlo di politici in aula, parlo di quel gruppo di Onorevoli, che durante le sedute approfittano delle telecamere per mostrare cartelloni o fare gesti eclatanti: pensate veramente che il cartello o lo striscione venga messo solo per essere letto dalla parte avversaria o forse è una forzatura per mostrare il proprio punto di vista agli italiani?

Mi ricollego agli striscioni per citare tra i miei imputati i tifosi, colpevoli di strumentalizzare le partite di calcio per fini politici, ma è doveroso dirlo per non fare di tutta l’erba un fascio, anche per sottolineare dei disagi e dei problemi di cui l’informazione non parla abbastanza (ad esempio di certi comportamenti ingiusti di una parte delle forze dell’ordine o l’aumento considerevole dei biglietti o il problema anticipi, posticipi e campionato al sabato, che rende più difficile ad un tifoso il seguire la propria squadra del cuore).

Ci sono poi anche casi di persone che usano la telecamera per poter mandare il proprio messaggio (condiviso o no che sia) o farsi pubblicità. Gli esempi più significativi possono essere proprio Gabriele Paolini e Graziano Cecchini.

Il primo, per chi non lo sapesse, è il detentore dei guinness dei primati delle incursioni televisive, il secondo è un signore, che si definisce artista, che ha dipinto l’acqua della Fontana di Trevi di rosso e che ha buttato giù, dalle scale di Trinità dei Monti a Piazza di Spagna, centinaia di migliaia di palline di plastica.

Di Paolini personalmente non condivido l’insistenza e il perpetrare nel disturbo ai danni del giornalista inviato di turno, però di contro, alcune delle sue battaglie, come l’uso del preservativo, possono essere condivise.

Graziano Cecchini invece proprio non lo sopporto: si definisce futurista e per questo sembra gli sia permesso tutto, compreso la possibilità di deturpare le opere d’arte di Roma, (alla faccia dei Writer che rischiano pesanti sanzioni se colorano grigiastri muri di periferia). Utilizza la televisione per aumentare la sua notorietà e il suo portafoglio (mica fa tutto da solo. I soldi gli vengono dati dagli sponsor).

Questi sono solo quattro esempi che spero vi possano servire per guardare con occhi meno ingenui la televisione: il cartellone, l’urlo, il gesto eclatante non sono mai casuali. Tutto è pensato per riuscire ad ottenere consenso, notorietà, voti, soldi, ma anche semplicemente attenzione su problemi e battaglie. Se c’è bisogno di utilizzare questi escamotage, allora è bene rendersi conto che la situazione del nostro Paese non è delle più rosee.

8 commenti su “L’inchiesta – La televisione strumentalizzata”

  1. Cecchini è uno dei rifiuti della nostra società, Paolini idem.
    Le battaglia vanno fatte verbalmente,il fare cose sbagliate per una giusta causa non fa si che poi la causa rimanga pulita.
    Deturpare opere d’arte è scandaloso!
    Scandaloso è anche Paolini che si imbuca durante interviste, questo è errato!
    Non è con certi tipi d’azione che si cambiano le cose, il dialogo fa la differenza.
    Poi,diciamo che quelle son persone che amano stare sotto i riflettori …io, li farei stare fuori casa con il collare ,la catena attaccata alla casetta del cane e una ciotola di acqua ed estratto di Stramonio.

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  2. Gill però se posso darti un consiglio,al posto dell’estratto di Stramonio ci metterei un pò di Belladonna Atropa……stando a quanto direbbe una mia amica 😉

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  3. Tutta l’informazione è malata va a mode, adesso si parla di vandalismo ma non si analizza mai il fenomeno di questi gesti. Il pseudo futurista che si definisce artista è un vandalo e in altri paesi democratici sarebbe al gabbio.

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  4. Condivido i vostri commenti. L’informazione non ha interesse ad analizzare il fenomeno di questi gesti, perché deve colpire lo spettatore con l’impatto della notizia, non spiegarla. Se qualcosa si spiega nasce un dibattito serio e un dibattito serio equivale a ragionare e noi non dobbiamo ragionare…triste realtà

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  5. chi distrugge un patrimonio artistico dovrebbe essere punito..non ci sono giustificazioni di nessun tipo..anche se è una protesta!

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  6. Riguardo il tale cecchini (che non è un futurista)i cui gesti non arrecano danni permanenti come quelli dei writers,bisognerebbe chiedersi se la sua è arte o meno. Io dico che nel momento in cui ne parla studio aperto, non può assolutamente essere arte

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