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Palinsesti in subbuglio, la qualità pure

Come in una sorta di scacchiere bellico, i generali, leggi direttori di rete, dispongono le loro pedine in base alle mosse dell’avversario, sconvolgendo nella migliore delle ipotesi tutte le premesse della vigilia. Dove trasmissioni sarebbero dovuto iniziare in un determinato giorno, ora invece vengono anticipate ad un altro per contrastare l’offensiva del “nemico”, il quale a sua volta rimescola le carte, affinché i propri pezzi pregiati possano mantenere integra la capacità di attirare il maggior numero di pubblico televisivo.

Già proprio loro, in tutto questo bailamme di cifre, calcoli riveduti e corretti all’ultimo momento, i telespettatori che ruolo hanno? E poi che peso ha la qualità del prodotto rispetto alla sua reale capacità di fare audience? In molti casi c’è l’impressione che il popolo dal telecomando facile sia visto come una massa informe, priva della possibilità di ragionare, destinata solo ad ubbidire agli ordini emanati dalla “scatola catodica”. A noi dispiace che in tutto questo tatticismo esasperato a farne le spese siano prodotti che meriterebbero ben altro destino.

Salvo eventuali quanto probabili ripensamenti dal prossimo 11 settembre, sabato, prenderà il via in seconda serata su Rete 4 Lie To Me, serie già familiare al pubblico del satellite, ora finalmente sbarcata sulla terra. Lie To Me racconta le vicende del dottor Cal Lightman impersonato magistralmente da Tim Roth e del suo Lightman Group, specializzati nella cosiddetta comunicazione non verbale, che permette loro attraverso le semplici immagini di individuare quanto di vero ci sia nelle dichiarazioni dell’ospite di turno.

Inutile dire che la società di Lightman riceve incarichi di ogni tipo, dal singolo marito timoroso che la consorte abbia una relazione clandestina fino ad arrivare a vere e proprie indagini governative per scoprire potenziali terroristi, il tutto dosato con le vicende private del dottore e dei suoi collaboratori che in qualche modo vanno sempre a relazionarsi con la loro capacità di carpire le intenzioni umane. Come vi sentireste di fronte a una persona in grado attraverso una semplice quanto spontanea espressione del viso, di comprendere cosa realmente state pensando?

Una collocazione di palinsesto così “periferica” ci lascia alquanto perplessi, ma secondo Carlo Panzeri vicedirettore di Rete 4 di recente intervistato da Diego Odello sarebbe addirittura la più adatta a far apprezzare una serie di caratura come Lie To Me, che per inciso negli Usa il canale Fox trasmette di lunedì assieme a Dr House. Quest’ultimo è stato letteralmente massacrato qui in Italia da Mediaset che tra cambi di canale, giorni di messa in onda, più repliche inopportune, ha fatto in modo che il pubblico si disaffezionasse decretandone il quasi flop dell’ultima stagione trasmessa. Intanto dal 23 settembre Fox Italia canale 110 di Sky proporrà alle 21.10 gli inediti della seconda stagione di Lie To Me dopo una prima tornata trasmessa prima dell’estate. Certo che uno del calibro di Tim Roth avrebbe meritato un destino migliore del pubblico stanco e annoiato del sabato notte.

1 commento su “Palinsesti in subbuglio, la qualità pure”

  1. Spesso sono in disaccordo col sig. Mauri, ma stavolta mi trova completamente concorde. Una serie del genere avrebbe meritato una collocazione migliore, sicuramente in prima serata, se non come primo telefilm come secondo, come fa Raidue per Castle alla domenica o Criminal Mind al venerdi.

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