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La tv è donna: le conduttrici ogni settimana 178 in video, i presentatori 155

Nella televisione generalista italiana si preferiscono i volti femminili a quelli maschili: stando a quanto riporta l’analisi dei palinsesti di Comunicazione Perbene (fonte Repubblica.it), le donne conducono mediamente 178 ore a settimana, mentre gli uomini 155. Unica eccezione? Raiuno.

Le signore che hanno permesso il sorpasso sono: Lucia Annunciata, Daria Bignardi, Milly Carlucci, Antonella Clerici, Serena Dandini, Ilaria D’Amico, Maria De Filippi, Barbara D’Urso, Milena Gabanelli, Alessia Marcuzzi, Monica Setta, Federica Sciarelli, Victoria Cabello e Simona Ventura.

Le donne, soddisfatte, spiegano il motivo di un simile successo:

Noi donne siamo più accoglienti, materne, ironiche. Ci siamo affrancate dalla spalla maschile, senza essere aggressive o autoritarie. I dirigenti Mediaset hanno capito che riusciamo a coprire tutte le possibili conduzioni, e gli spazi pubblicitari si vendono meglio con le donne al timone. (Alessia Marcuzzi)

Credo sia anche conseguenza del ruolo della donna nella società. Oggi ci sono donne soldato, c’è una donna presidente di Confindustria. Per fortuna anche in tv… Prima le donne venivano relegate a ruolo di vallette. Ora nel cinema come nelle fiction sono protagoniste. (Barbara D’Urso)

Il boom delle conduttrici è un fenomeno ciclico. È successo per la Carrà, la Bonaccorti, la Cuccarini e pure io… La tv parla di sentimenti, di emozioni, meglio le conduzioni morbide. Il successo di molti programmi è decretato dallo stesso pubblico femminile.Oltre alle conduttrici, oggi ci sono autori, capo-progetti donna. Io l’ho provato con il talent-show Ballando con le stelle. Ma Maria De Filippi sta avanti a tutte: lei è anche produttrice, ha proprio chiuso il ciclo. (Milly Carlucci)

Le donne conduttrici mixano meglio: raccontano le storie con più sensibilità, sanno alternare la cronaca con la politica, traducono meglio di tanti colleghi argomenti ostici. (Monica Setta)

Che le donne in televisione siano una realtà è un dato oggettivo. Mi chiedo: è possibile, però, che si debba parlare di merito generale delle donne, invece di giudicare singolarmente le conduttrici? Quanto dovremo andare avanti a fare distinzioni tra uomo e donna?

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