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Sanremo 2012, Aldo Grasso: “Se vogliamo rinascere basta con il Festival. Celentano-Morandi-Pupo? Imbarazzante delirio”

Aldo Grasso non ha dubbi: è stato “uno dei Festival di Sanremo più brutti della storia. Lo storico critico televisivo del Corriere della Sera, ieri sera pesantemente insultato (deficente che scrive idiozie) da Celentano in diretta (al quale ha scelto di non replicare in maniera diretta), ha scritto di un Molleggiato “convinto di predicare meglio dei preti“. Grasso si dice convinto che per migliorare l’Italia Monti dopo aver detto no all’Olimpiade sia il tempo di dire basta al Festival:

Via l’Olimpiade del 2020, ma via, con altrettanta saggezza, anche Sanremo, usiamo meglio i soldi del canone.

Poi ha aggiunto:

Non mi preoccupa Adriano, mi preoccupano piuttosto quelli che sono disposti a prenderlo sul serio. E temo non siano pochi. Ah, il viscoso narcisismo dei salvatori della patria! Ah, il trash dell’apocalissi bellica! Cita il Vangelo e bastona la Chiesa, parla di politica per celebrare l’antipolitica: dalla fine del mondo si salva solo Joan Lui. Parla di un Paradiso in cui c’è posto solo per cristiani e musulmani. E gli ebrei?

Il giudizio più duro deve ancora arrivare:

Il trio Celentano-Morandi-Pupo assomiglia a un imbarazzante delirio. A bene vedere il Festival è solo una festa del vuoto, del niente, della caduta del tempo e non si capisce, se non all’interno di uno spirito autodistruttivo, come possano essersi accreditati 1.157 giornalisti (compresi gli inviati della tv bulgara, di quella croata, di quella slovena, di quella spagnola, insomma paesi con rating peggiore del nostro), come d’improvviso, ogni rete generalista abbassi la saracinesca (assurdo: durante il Festival il periodo di garanzia vale solo per la Rai), come ogni spettatore venga convertito in un postulante di qualcosa che non esiste più.

Infine, l’idea di un Sanremo che “è il Festival dello sguardo all’indietro (anni 70?)

dove «il figlio del ciabattino di Monghidoro» si trasforma in presentatore, è il Festival delle vecchie zie dove tutti ci troviamo un po’ più stupidi proprio nel momento in cui crediamo di avere uno sguardo più furbo e intelligente di Sanremo (più spiritosi di Luca e Paolo quando cantano il de profundis della satira di sinistra), è il Festival della consolazione dove Celentano concelebra la resistenza al nuovo. Per restituire un futuro all’Italia possiamo ancora dare spazio a un campionario di polemiche, incidenti, freak show, casi umani, amenità, pessime canzoni e varia umanità con l’alibi che sono cose che fanno discutere e parlare? Penso proprio di no.

Photo Credits | Getty Images

2 commenti su “Sanremo 2012, Aldo Grasso: “Se vogliamo rinascere basta con il Festival. Celentano-Morandi-Pupo? Imbarazzante delirio””

  1. Non ho capito se era il festival di San Remo o un programma di Celentano! Una volta ha invitato gli italiani a disertare le urne, ieri sera ha dato dell’imbecille a persone che non hanno le sue stesse idee. E’ vero bisogna che la Rai investa meglio i soldi che incassa dai contribuenti.

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