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Paolo Ruffini: “La politica è ossessionata dalla tv”

Foto: AP/LaPresse

In una lunga intervista rilasciata al Corriere della sera, il direttore di Rai3 Paolo Ruffini ha parlato riguardo i problemi nati dopo i successi di trasmissioni come Vieni via con me, Che tempo che fa, Ballarò, Report e Parla con me, programmi definiti “non graditi” ad una certa parte politica.

Ruffini esordisce, accusando la politica di essere ossessionata dalla tv, di come si stia tentando di espugnare Rai3 neanche fosse un partito politico:

La politica è ossessionata dalla televisione. Pensa che la soluzione ai problemi del Paese sia il controllo della tv. Vuole decidere tutto: i palinsesti, le scalette, gli ospiti e i conduttori. Ma è un’ossessione perdente. Rai3 non è un partito. La politica dovrebbe essere al servizio della società e dovrebbe fare un passo indietro.

Dopo l’addio di Milena Gabanelli, conduttrice di Report, Ruffini non nasconde il timore di perdere anche un altro pezzo da novanta della terza rete di Stato ossia Riccardo Iacona:

La situazione è abbastanza complicata. Mi auguro che si risolvano al presto i problemi su programmi che sono l’orgoglio del servizio pubblico. Soltanto immaginare di perderli significa perdere un pezzo della propria identità. Se sono stati inseriti nel palinsesto, vuol dire che sono stati votati e che quindi si vogliono risolvere i problemi che sono sul tavolo.

Il direttore di Rai3 parla anche di “attacco inqualificabile alla libertà di stampa” visto l’accanimento alle sue trasmissioni di successo:

Io penso questo: una rete che esercita il diritto-dovere di critica ha, allo stesso tempo, il dovere di accettare le critiche e di sapere di vivere in un mondo dove nessuno ha in tasca la verità rivelata. Quindi se stiamo parlando di un dibattito culturale va bene. Ma se stiamo parlando della volontà di cancellare voci dal panorama dell’informazione stiamo parlando di un attacco alla libertà di stampa inqualificabile che va combattuto.

Per quanto riguarda il ruolo di direttore de La7, Paolo Ruffini, infine, nega ogni possibilità che ciò avvenga:

No, assolutamente. Resto a Rai3.

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