Renato Scarpa ci lascia all’età di 82 anni. È stato un pilastro del cinema italiano ed ha fatto parte di molte perle del panorama soprattutto comico. Come dimenticare i suoi iconici ruoli come Robertino in Ricomincio da tre, una breve scena con Massimo Troisi che ha segnato gli annali della comicità . Ha partecipato anche nell’esordio di Carlo Verdone con “Un sacco Bello” interpretando il ruolo dell’amico Sergio costretto a partire per un’avventura all’insegna dell’Europa dell’est anche se non era molto convinto; altro ruolo sacro quello in “Così parlo Bellavista” di Luciano De Crescenzo colonna portante della napoletanità intramontabile perla della comicità che strizza anche un occhio riflessivo sulla società di allora (ma che mantiene ancora contemporaneità sotto alcuni aspetti). Ma le sue interpretazioni non hanno fatto parte solo del panorama comico, perché ha lavorato anche per registi come Dario Argento che hanno saputo donare alla sua presenza un alone di ambiguità degna dei migliori thriller. Ha coperto più di 100 ruoli nella sua lunga e notevole carriera fino alla serie tv “Rocco Schiavone” del 2019. Renato se n’è andato in silenzio ed in solitudine, con un malore improvviso nella sua casa di Roma del quartiere Monteverde, con la stessa malinconia che dava ai suoi personaggi seppur comici ma con uno sguardo da averli resi unici col suo talento. La sua carriera copre gli anni dal 1969 al 2019.
Seppur triste la morte di Scarpa, sicuramente tragica è invece quella di Paolo Calissano che ci ha lasciati all’età di 54 anni ed in circostanze ancora da chiarire sicché è stato trovato morto in casa attestando che il decesso fosse già avvenuto 2 giorni prima. La causa sembra essere stata un cocktail di farmaci letale. Seppur abbia avuto una discreta storia attoriale, Calissano usciva comunque da una storia abbastanza triste. La sua vita infatti è cambiata quando nel suo appartamento fu trovata morta una donna per overdose di cocaina e l’attore subì una condanna di 4 anni con l’accusa di avergli venduto quella droga. Il suo percorso di riabilitazione non è stato facile ed infatti nel 2008 finì nuovamente agli onor di cronaca per aver causato un incidente stradale ed essere risultato positivo alla cocaina. Calissano era noto al pubblico per aver cominciato la carriera con i fotoromanzi ed essere passato poi a serie televisive e questo purtroppo è stato l’epilogo di una vita fatta di tumulti da cui, a quanto pare, non è riuscito ad uscirne nonostante fosse tornato a lavorare dopo i guai giudiziari.