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Piero Angela festeggia trent’anni di Superquark

Ormai sentire l’Aria sulla quarta corda di Bach ci fa pensare automaticamente a Quark, il programma che ha segnato la storia della tv italiana. Dal 1981 ad oggi, sono davvero tantissime le puntate del programma condotto da Piero Angela che ci hanno intrattenuti, ed in occasione dei trent’anni, arrivano degli speciali che andranno in onda proprio sotto le feste.

La prima puntata ha preso il via stasera, Superquark è iniziato trent’anni fa. Sembra ieri, eppure di cose ne sono cambiate. A guardarsi indietro, ascoltando l’elenco dei cambiamenti storici, politici, scientifici e culturali riportato da Piero Angela, ci si rende effettivamente conto di quello che abbiamo vissuto per tutto questo tempo, adattandoci al nuovo senza nemmeno farci troppo caso.

Trent’anni di scienza raccontata con un linguaggio semplice ed immediato, servizi, animazione, scienziati e curiosità, innumerevoli parodie che rimbalzavano da un canale all’altro, Piero Angela e poi suo figlio, sono diventati i pilastri della tv che fa cultura, dell’informazione scientifica. Per trent’anni gli italiani si sono appassionati ai servizi animati, Angela torna indietro nel tempo e ripropone gli argomenti che sono stati affrontati nella prima puntata, andata in onda il 18 marzo 1981, su Rai 1. All’epoca nella tv non c’era grande concorrenza, erano i tempi degli show di Mike Bongiorno e Corrado, di Portobello e del quasi-debutto del calcio come fenomeno di massa a livello televisivo. Erano diversi i tempi, gli orari, Quark andava in onda solamente per quaranta minuti, la media degli spettatori era molto più alta di oggi. Ventitre milioni, cifre che oggi suonano da capogiro e nemmeno la più strepitosa serata presente nel palinsesto potrebbe mai raggiungere. Il festival di Sanremo era ancora un momento che teneva incollati gli italiani alla televisione e Piero Angela, “con qualche chilo in meno e dei capelli in più”, come dice lui, faceva capolino nelle case degli spettatori, per raccontare la scienza in modo tale che fosse accessibile a tutti.

E’ quello che fa ancora oggi, imperfezioni a parte, gli errori prima o poi li commettono tutti. Questi trent’anni di Quark sono molto importanti per renderci conto di come sia passato in fretta il tempo e di tutto quello che abbiamo avuto, proprio grazie alla scienza, nel corso del tempo: i progressi della medicina, per non parlare di quelli della tecnologia, grazie alla quale teniamo in pugno molte più informazioni e nel giro di qualche istante possiamo arrivare, almeno virtualmente, da una parte all’altra del mondo. Sono cambiati i costumi ed è cambiato, anche se di poco, Piero Angela, che rimane un punto fisso, sempre lì a ricordarci quanto siano importanti la cultura e la conoscenza. Questi trent’anni sono un modo, per i più giovani, di non perdere di vista tutto quel che c’è da sapere e di cogliere le informazioni preziose che per tutto questo tempo il conduttore ha voluto divulgare, impiegando molte risorse e le consulenze di grandi esperti. Non vi è mai capitato, dopotutto, di raccontare qualche curiosità iniziando la frase con “Guardando Quark ho scoperto che…”?

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