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Mi manda Raitre, Edoardo Camurri punta sul matrimonio reale ma il programma è flemmatico e legnoso


Mi manda raitre, lo storico programma del servizio pubblico televisivo, è tornato in onda stasera condotto dal giornalista Edoardo Camurri.

Nello studio apparentemente più vasto (in verità è sempre lo Studio 2 di via Teulada in Roma) per merito della scenografia asettica di Trixie Zitkowsky, il giornalista de Il Foglio ha debuttato nel popolare programma di Raitre puntando sul matrimonio reale di Kate Middletone e il Principe William. Tentativo fin troppo esplicito di attirare le curiosità dei telespettatori italiani probabilmente già saturi della giornata televisiva-regale (forse in misura minore rispetto alle aspettative, a causa del malore subìto da Lamberto Sposini, che ha in parte spostato l’interesse mediatico). Così la storia del collezionista di onorificenze nobili, probabilmente truffato dal sedicente re di Epiro, Davide Pozzi, viene snocciolata con lentezza imbarazzante e notevole assenza di chiarezza, nonostante il dispendioso impegno del conduttore.

Camurri per ritmare la trasmissione tenta di irridere Massimiliano Molini dell’Ordine militare della memoria napoleonica, il quale dovrebbe rappresentare il Pozzi, ma, dopo aver proposto provocatoriamente di fondare “l’Ordine del succo dell’arancia amara“, subisce il rimprovero dell’ospite indispettito e per nulla divertito dalla battuta:

Lei ha voglia di giocare. Se vuole giochi pure.

I successivi casi trattati, più tradizionali rispetto a quello iniziale acchiappa-ascolti, non mutano l’andamento flemmatico del programma (soprattutto per colpa degli ospiti per niente collaborativi verso il conduttore).

Camurri si crogiola per tutta la diretta nel suo entusiasmo demagogico e il suo ostentato stupore si manifesta nei ripetuti: “E’ stupefacente“, “Io non sono per niente tranquillo“, “Signora, la vedo sempre più arrabbiata“.

Mi manda RaiTre resta, come nelle previsioni, un vero programma di servizio pubblico, ma appare legnoso, come se fosse al debutto assoluto. Il buon Camurri esagera nella spettacolarizzazione delle vicende e talvolta è esageratamente sprezzante e spregiudicato nei confronti dell’ospite-imputato, sebbene appaia adeguato per la conduzione giornalistica televisiva.

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