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Il matrimonio di Valeria Marini e l’attentato di Luigi Preiti, una settimana in TV – The Big Bang TV di Sara Lorenzini


Cronaca semiseria di una settimana in giro per l’Italia, senza smettere di guardare la tv e seguire cinetivu. La settimana è iniziata a Bolzano ed è finita in provincia di Campobasso, passando per Roma. Da nord a sud, ho viaggiato per presentare il mio romanzo. In diretta tv, invece, la settimana è iniziata con la notizia dell’attentato di Luigi Preiti ed è finita con quella del matrimonio di Valeria Marini. 

Esempi di schizofrenia mediatica. Da La7 a Rai Uno conduttori e giornalisti hanno gonfiato e sgonfiato la notizia bomba del giorno come fosse stato un palloncino. Prima a sgonfiare la figura dell’attentatore Luigi Preiti (chiamato ossessivamente “lo sparatore” perché la parola attentato nei primi giorni sembrava troppo forte) della serie: è un caso isolato, è un povero disgraziato, è uno squilibrato…

E poi di nuovo a gonfiare la notizia per sostenere ore ed ore di dirette straordinarie: un attentato al cuore dello Stato, l’11 Settembre de noantri. E così via, mentre da Mara Venier a Barbara D’Urso sono stati continui gli aggiornamenti sullo stato di salute delle vittime, sfortunati, coraggiosi carabinieri. Attenzione, attenzione: uno ha mosso un ciglio.

Con tutto il rispetto scrivo queste parole, mentre la televisione all’ingrasso si è nutrita di dolore, personaggi, dichiarazioni per allestire la tavola del giorno. Bastava una frase detta da chicchessia per preparare il menù di un talk show. Ho preferito di gran lunga i canederli. Quelli al formaggio e funghi, poi.

E mentre scendevo giù per l’Italia, sul treno ad alta velocità… Scendeva l’attenzione sugli ultimi fatti. Un velo pietoso si è steso poi sull’intervista al figlio di Preiti, undici anni.

Il tempo di preparare le valige per scendere ancora più giù, le redazioni – dai tg ai talk – preparavano i servizi sullo scandalo delle sale da gioco nel nostro Paese. L’agenda setting si sposta, quando io arrivo in autostrada. L’argomento caldo viene da una costola del caso Preiti, rovinato dal vizio del gioco. Onore al merito a programmi tv come Le Iene che di temi così importanti e cari ai cittadini parla sempre e a prescindere da tutto. Onore al merito al ristorante molisano che intanto mi serve deliziose costolette d’agnello.

E dopo cavatelli e concertone del Primo Maggio, ho visto un pezzo di Servizio Pubblico. Ancora ci penso a quel dialogo tra Sallusti e Santoro, che cito a memoria:

“Se Marco Biagi avesse avuto la scorta forse non sarebbe morto”

”È vero. Ma forse sarebbe morto qualcun altro”

“Sì, ma non Marco Biagi”

Silenzio. Il conduttore non replica e io resto sotto le coperte di una casa di campagna. Mi chiedo: “Ci sono morti di serie A e morti di serie B, allora?”, ma nessuno mi sente tra quelle mura antiche.  Non è ovviamente quello il punto e allora penso a come sia possibile lasciarla cadere una frase così. E il telecomando mi cade, mentre cercavo di cambiare canale, puntandolo verso la tv come una pistola.

Fatto sta che torno a Roma: ho fatto il pieno di Primavera, ho fatto il pieno di colori. Non sono quelli luminosi e perfetti del piccolo schermo. Sono i colori dei fiori selvatici di campo, quelli che sbocciano di un rosa acceso pure se non li ha coltivati nessuno. La natura sarà la nostra resistenza. E intanto Valeria Marini si sposa. Con chi non lo so. Questo è il primo matrimonio senza marito. Questo è uno show, un reality, un evento mediatico. Il reality che esce delle case di plastica e irrompe nella realtà: tra matrimoni e funerali. Femminicidi, attentati e ospiti vip, ovviamente, non guastano. 

“The Big Bang TV” è la rubrica settimanale di Sara Lorenzini. Scrittrice, romana, classe 1981, ha pubblicato con Mondadori “Diario semiserio di una redattrice a progetto” (2010) e “45 mq la misura di un sogno” (2013).

foto getty image

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