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CriticoTv: piange… il telefono

I nostri lettori spero ci perdoneranno d’aver utilizzato il titolo di un noto successo del 1975 cantato da Domenico Modugno assieme ad una giovanissima Francesca Guadagno, per intitolare il post di questa settimana nella rubrica CriticoTv.

Non per mancare di rispetto al grande e indimenticabile Mimmo, ma un titolo così, per quanto già abusato, ci appariva fin troppo calzante per uno degli argomenti che maggiormente sta attirando l’attenzione dell’opinione pubblica, quello relativo alle intercettazioni telefoniche diffuse da un importante settimanale e di ricasco da numerosi quotidiani.

Osserviamo come non sia la prima volta che certe circostanze nel nostro Paese, come crediamo anche all’estero, si vengano a creare solo in determinati momenti della vita politica, con il chiaro intento di mandare un messaggio di disapprovazione verso questo o quel personaggio e comunque non si può impedire a chicchessia, in uno stato che si dichiara democratico, di venire meno al diritto di cronaca che è alla base del vero e sano giornalismo.


Senza entrare troppo nel merito, considerato che già altri lo stanno facendo con dovizia di particolari, non sembra che ci sia nulla di nuovo riguardo qualcosa che nel mondo dello spettacolo e nella fattispecie televisivo avviene da anni. Silvio Berlusconi discute con Agostino Saccà di come introdurre l’attricetta di turno nelle fiction di prossima realizzazione? Sai che novità!

Già in passato avevamo denunciato da queste pagine come certe produzioni siano dei veri e propri uffici di collocamento per artisti di infimo spessore, la cui unica dote è l’alto valore della propria personale spintarella. L’intera società italiana si basa su criteri che con la meritocrazia hanno ben poco a che fare, figuriamoci in un ambiente continuo via vai di belle gambe e quant’altro.

La politica da lungo tempo va a braccetto con lustrini e starlette, ne sa qualcosa un’amica attrice che anni addietro si ritrovava a cena con un gruppi di onorevoli incartapecoriti, pur di ottenere una parte decorosa in qualche sceneggiato; un malcostume che da sempre si annida tra le pieghe della nostro quotidiano.

Semmai l’elemento nuovo che emerge da queste nuove scottanti registrazioni è come la collocazione di ogni singolo elemento (attricetta), potesse servire a modificare i delicati equilibri politici e lascia comunque perplessi su come personaggi di apparente, elevato, spessore si prestino a questi “giochini” sottobanco pur di raggiungere i propri scopi (vocaboli scelti ad hoc visto l’argomento).

Se è vero comunque, come paventa il quotidiano Libero, che certe rivelazioni potrebbero a breve nuocere alla credibilità del Presidente del Consiglio, è altrettanto vero che nel nostro Paese la memoria è labile e certe inchieste svaniscono in fretta come nel caso di Vallettopoli, disciolta in una bolla d’aria. Da parte nostra rimaniamo sconsolati, di fronte a ciò che comunque rappresenta la punta dell’iceberg.

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