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Ballarò e lo speciale sulle dimissioni di Berlusconi con l’intervento di Tony Blair

Sarà pur vero che i panni sporchi bisogna lavarli in casa propria, ma se ci sono di mezzo il mercato mondiale, la politica internazionale e le dimissioni del più chiacchierato dei leader politici, diventa tutta un’altra storia. Silvio Berlusconi ha lasciato il suo incarico proprio nel momento in cui i mercati lanciano ripetuti segnali d’allarme, Giovanni Floris affronta la questione con uno speciale di Ballarò.

Andato in onda straordinariamente di sabato, per il grande evento delle dimissioni di Silvio Berlusconi, Ballarò accoglie personaggi di destra e sinistra, economisti e persino l’ex primo ministro britannico Tony Blair. Giovanni Floris non nasconde un’espressione di chiara soddisfazione, seppure parziale. Festeggiamo pure, ma ricordiamoci che da lunedì toccherà rimboccarsi le maniche. Se inizialmente avere Berlusconi al Governo ci consentiva di fare previsioni a lungo termine su quel che avrebbe fatto del Paese, adesso che lui non c’è più, è tutto una sorpresa.

Concita De Gregorio, Antonio Di Pietro, Rosy Bindi, Marco Simoni, Guido Crosetto, sono tra gli ospiti che arricchiscono il parterre e che si sovrappongono, pronti a dire la loro. Ci sono, come succede sempre, i contenti e gli insoddisfatti, il punto più importante della questione rimane tuttavia il futuro dell’Italia e non i diciassette anni di Silvio Berlusconi.

La De Gregorio dichiara che finalmente il Premier ha preso una decisione istituzionale a favore di se stesso ma per il bene del Paese, solitamente le scelte erano a senso unico e abbiamo visto quali siano state le conseguenze. Di Pietro, tanto per cambiare, ha regalato delle frasi difficilmente comprensibili, che sono state sufficienti in ogni caso a dimostrare che anche lui è particolarmente soddisfatto degli ultimi avvenimenti. Sono scintille tra la Bindi e Crosetto, che le intima di stare zitta, forse dimenticandosi di essere di fronte alle telecamere e, soprattutto, dell’etichetta di Onorevole.

A Ballarò scorrono le immagini di diciassette anni di vita politica di e con Silvio Berlusconi, destreggiatosi tra gaffes e starlettes, finito sulle copertine dei più prestigiosi giornali internazionali. Tra questi il Guardian, che ha sintetizzato la situazione attuale spiegando che non sono stati i festini a luci rosse e tutti gli scandali a fermare Berlusconi, ma semplicemente i mercati. A saperlo prima… sarà stato il pensiero di molti.

Ospite speciale della serata extra di Ballarò è l’ex primo ministro britannico Tony Blair, di certo non celebre per il suo amore nei confronti dell’Europa. Difatti Floris lo punzecchia, chiedendogli se a questo punto non sia contento di essere rimasto fuori dall’unione monetaria. Con molta diplomazia, Blair non si sbilancia sulla questione euro nè tantomeno sulla politica italiana ma rimane comunque chiaro, dichiarando che l’economia dell’Italia influisce anche al di fuori del nostro Paese. Questo è un pensiero che scuote senz’altro anche gli Stati Uniti e che da lunedì inizierà a risvegliare, si spera, gli animi di molti italiani, che stasera festeggiavano come se fosse appena caduta una dittatura (non è stato forse così?) e che dovranno impegnarsi, uno per uno, a ricostruire il Paese che per diciassette anni non hanno avuto.

Giovanni Floris ricorda che d’ora in poi potremmo addirittura arrivare a renderci conto che non è più necessario parlare di Berlusconi ma per adesso agli italiani torna ripetutamente in testa un solo interrogativo, esposto da Di Pietro: E domani?

 

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