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Riccardo Cresci: a Natale la televisione dei buoni sentimenti non sostituisca la famiglia e i valori

Nono appuntamento con le riflessioni di Riccardo Cresci, volto giovane, noto al pubblico di Sky Tg 24, riguardanti la televisione italiana. Quest’oggi si parla di televisione, Natale e valori:

Ci siamo voltati solo un attimo fa ed è già di nuovo Natale, incredibile. Le festività Natalizie passano così velocemente che neanche te ne accorgi, ma allo stesso modo tornano con altrettanta rapidità. Così tra panettoni, torroni e dolciumi vari, tanti Italiani trascorreranno i giorni più colorati e magici dell’anno.

Come ogni periodo di vacanza che si rispetti, la televisione Italiana se ne va a nanna e così diamo il via al valzer delle repliche e dei film da vedere sotto l’albero e il presepe. Menomale che almeno, essendo nel periodo invernale delle feste, i dirigenti televisivi e i responsabili dei palinsesti ci risparmiano solo in parte la tortura dei programmi visti e rivisti come verdura nel minestrone.

Da quando ero piccolo questi giorni mi hanno sempre tanto affascinato. Entravo in agitazione il giorno della Vigilia e non ne uscivo più fino alla conclusione del 6 gennaio, non parliamo del mio stato d’animo la mattina del 7 gennaio, un senso di vuoto cosmico. La sensazione che rivivo nel pensare alla fine di quel periodo dall’aria così festante è simile a come ti senti quando sai che devi tornare a casa dopo un meraviglioso viaggio trascorso con le persone a cui vuoi più bene. Ancora oggi l’Epifania riesce a mettermi addosso un po’ di tristezza, perché si spengono le luci, si chiude il sipario, si smontano gli addobbi, si ripone tutto in soffitta e si torna alla routine di sempre.

Forse sarà proprio perché si riesce finalmente ad evadere un po’ dalla vita quotidiana, dal vivere un’altra atmosfera rispetto ad altri periodi. Però ci sono pur tante persone che questi giorni vorrebbero farli sparire dal calendario il più in fretta possibile. Quest’anno però la lettera a Babbo Natale me la sono risparmiata, ma l’ho sostituita con la mia letterina televisiva a lui diretta e ho scritto un po’ di cose.

Caro Babbo Natale,

quanto mi piacerebbe rivedere dei valori e delle abitudini che stanno andando perdute e vanno sempre più lontano.

Il riscoprire la Vigilia di Natale e la mattina del 25 dicembre servono soprattutto ai piccoli di oggi che porteranno un domani, nei loro ricordi, la fantasia e il divertimento di quei giorni trascorsi da bambini. La festa è dei più piccini ed è a loro rivolta, per questo bisogna cogliere il momento per farli sorridere e giocare, possa essere solo con il papà un giorno e con la mamma l’altro. L’importante è non far crollare l’importanza dell’istante, relegandolo in un angolo buio. Alcuni dei miei flash più felici sono legati proprio a quegli anni, in cui sotto l’albero, tutta la famiglia era riunita e spendeva del tempo con me.

Sarà pure una lettera banale la mia, ovvia, ma non sostituiamo la televisione delle feste al posto dei genitori, degli zii, dei nonni o dei cugini. Recuperiamo il tempo perso con i piccoli folletti del Natale e giochiamo con loro, occupiamoci della loro gioia, sono tutti regali che possiamo donargli e che recupereranno da grandi, nella loro memoria. Il loro regalo più grande sarà proprio questo.

Spendere del tempo con gli adulti può solo che farli sentire al centro dell’attenzione dei loro affetti. Parcheggiarli davanti una trasmissione televisiva o a un programma qualsiasi, cartoni animati compresi, può essere sintomo di abbandono e dimenticanza. Vivere insieme i momenti della festa in ogni attimo, può riaccendere i colori più vivaci del Natale che negli ultimi tempi i giovani stanno perdendo di vista. Non basiamo questi giorni sulla cerimonia del regalo, ma piuttosto festeggiamo il regalo e la famiglia, seppur fossero solo pochi componenti e giochiamo, divertiamoci subito, soprattutto con i doni dei nostri baby telespettatori, non aspettiamo, torniamo anche noi bambini. Tutti quanti abbiamo creduto a Babbo Natale, forse prima più che adesso, ma se i sogni termineranno e il divertimento si trasformerà in noia non esisterà più il vero senso del Natale in futuro. Basterebbe solo volersi un po’ più bene e mettere da parte astio reciproco per la salute di una festività così importante per Cristiani e Cattolici, così sentita ed amata in tutto il globo.

E allora non facciamo vincere il Grinch, perché: “In quel fiocco di neve che ti ha appena sfiorato, c’è tutto un mondo che ti verrà svelato”, riscopriamo il vero valore e la magica atmosfera di questo periodo, senza trascurare i veri festeggiati del Natale, tutti i bambini del mondo. E per un po’ spegnete pure la tivù, la storia più bella vivrà già intorno a voi.

BUON NATALE!

Cresci con Riccardo continua…

7 commenti su “Riccardo Cresci: a Natale la televisione dei buoni sentimenti non sostituisca la famiglia e i valori”

  1. Si è vero un po’ banale e a tratti retorico, ma come sempre condivido le tue parole. Dici cose giustissime. Mi sei piaciuto!
    Però mi raccomando spegni la televisione solo per poco altrimenti come facciamo a vederti su SKY!
    Buon Natale Riccardo e mandaci tanta tanta neve in montagna!!

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  2. Riccardo,
    è proprio quello che farò a Natale. Lavoro ogni giorno e non riesco a stare coi bambini se non un’oretta la sera. A Natale sarò loro!

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