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La principessa Zaffiro

La protagonista dello spazio settimanale dedicato ai cartoni animati è la principessa di un regno immaginario, Silverland, che nasce femmina, seppur abbia due anime, una maschile e una femminile, a causa di un angioletto pasticcione di nome Tink. Il suo nome? La principessa Zaffiro.

Vi ho appena accennato della sua nascita. Quello che non sapete e che, alla morte del padre, la ragazza è costretta a spacciarsi per maschio, per non far cadere il regno nelle mani del cugino del padre, il duca Duralluminuim e di suo figlio, l’inetto e viziato Plastic.

La situazione, col tempo evolve talmente tanto in fretta, che raccontarvi tutta la storia, vi toglierebbe solo il piacere di seguirla, nel caso trovaste il cartone animato o leggerla, nel caso riusciste a trovare il manga da cui è tratto (Ribbon no kishi), creato da Ozamu Tezuka. Sappiate però, che la principessa, nel corso della storia si innamorerà di un principe, Franz di Goldland, che ricambierà, ma non potrà vivere il suo amore, per non farsi smascherare e che ci saranno una numerosa serie di personaggi, di cui vi parlerò più avanti, che si alterneranno, rendendo le 52 puntate da venticinque minuti l’una, molto dense di contenuti.

La principessa Zaffiro è un prodotto della Mushi Production del 1968, trasmesso lo stesso anno dalla Fuji Network System, che incredibilmente arriva in Italia solo nel 1980 su Italia 1, e sulle reti locali, come Tele Pace, dal 1981. Oltre al già citato Ozamu Tezuka, collaborano alla realizzazione anche Chikao Katsui e Kanji Akabori, in qualità di registi, Masaki Tsuji come sceneggiatore, Sadao Miyamoto e Kazuko Nakamuro come character designer.

Cosa ricordare del cartone: i tantissimi personaggi della storia, come Sir Nylon, il pirata Blood, la strega Hell e sua figlia Hekate; l’assasinio del re di Silverland ad opera degli emissari del duca Duralluminuim e l’esilio della regina; l’educazione prettamente maschile che riceve Zaffiro; la ricerca, dei cattivi di turno, di smascherare la sua vera identità;i disegni gotici, i colori forti e l’ambientazione fiabesca (come La bella addormentata nel bosco); l’aspetto da Peter Pan (cappello a punta verde, vestito verde, seppur biondo e con gli occhi grandi e azzurri); la somiglianza iniziale con Lady Oscar; la omonima sigla cantata dai Cavalieri di Silverland (le musiche sono di Isao Tomita).

Concludendo: in circolazione si possono trovare i cofanetti con nove dvd e tutti gli episodi del cartone animato, capostipite di quelli creati per un pubblico prevalentemente femminile. Io, lo consiglio, invece, ad un pubblico giovane indistintamente dal sesso, che si affezionerà facilmente ai personaggi messi in scena e che potrà viaggiare con la fantasia alla fine di ogni puntata.

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