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Fatti in TiVù | Aldo Grasso contro Gianluigi Paragone, Pif a Sanremo 2014, Luca e Paolo con Giass, la Rai punta sui giovani

Dura polemica di Aldo Grasso contro La gabbia di Gianluigi Paragone, il programma che va in onda su La7 non convince il critico e nemmeno tutti i gusti del pubblico, ma il conduttore si difende.

Aldo Grasso ci è andato giù pesante con la sua ultima critica a Gianluigi Paragone e La gabbia, il giornalista del Corriere non si è fatto scrupoli a giudicare la bassezza del programma:

Quando mi capita di seguire «La gabbia», il talk show ispirato ai peggiori bar di Caracas, penso a Urbano Cairo, penso al Torino (grazie presidente!), penso alle differenze che esistono tra la tv e il calcio (La7, mercoledì, ore 21.18). Quando seguo «La gabbia» sto male perché mi dispiace non poco vedere a che bassezze linguistiche può arrivare un programma, quando si dà sfogo agli istinti più bassi (anche la politica ha i suoi), alla famosa «pancia» del Paese, alle frustrazioni dei partecipanti. L’altra sera, per esempio, fra i vari ospiti (c’erano Maurizio Zamparini, Daniela Santanchè, Sandra Amurri, Paola Taverna, Sandro Gozi), l’unico pensante era Giampiero Mughini. Gli altri andavano a copione, un pessimo copione.

Paragone però ha replicato via Twitter e attraverso Libero, anche lui senza essere troppo delicato nei confronti di Grasso, che definisce il pubblico in studio “berciante” e “da curva ultrà“:

Tu guarda, povero Aldone: lo infastidisce la pancia del Paese, gli muovono disturbo le storie dei lavoratori licenziati, gli dà noia l’incazzatura dei piccoli imprenditori alle prese con uno Stato sleale e folle. Ci sono imprenditori e lavoratori che arrivano a togliersi la vita, ci sono file lunghissime alle mense dei poveri, ci sono presidi senza sosta davanti a fabbriche, e Aldo Grasso è talmente imbalsamato da credere che sia una trasmissione televisiva ispirata ai peggiori bar di Caracas (meglio che al mortorio di via Solferino….) a creare scompiglio. Insomma, sarebbe la tv a generare la crisi sociale in corso. […] Povero Aldo, c’è da capirlo: passare tutto il giorno davanti alla tv non aiuta. Però, va ammesso, fa bene al portafogli. Il suo.

Dalle discussioni, passiamo alle nuove iniziative della Rai che dopo il successo della serie Braccialetti Rossi ha deciso di puntare sul pubblico dei più giovani, come ha dichiarato Tinny Andreatta di Rai Fiction:

 La Tv pubblica come incontro tra generazioni, che racconti il Paese nella sua complessità, nella sua ricchezza di aspetti anche problematici, ma che non perde la speranza.

E mentre continuano ad andare avanti vecchi successi come Don Matteo e Un medico in famiglia, ci sono anche delle novità che riguardano il pubblico più giovane, come la rivisitazione di 16 anni e incinta, programma di MTV che invece in Rai viene sviluppato con due serie parallele (una in tv e una per il web) e l’emozionante storia di una ragazzina che rimane incinta troppo presto e che ha una relazione con un ragazzo sordomuto. Tra le nuove collaborazioni, anche quella con Ivan Cotroneo, che continua a riscuotere successi ma anche con Pupi Avati senza tralasciare Pif che, dopo il suo primo film La mafia uccide solo d’estate, tornerà ad occuparsi dell’argomento con una fiction incentrata sulla mafia degli anni ’70. E’ Pif il nuovo portavoce di questa generazione di giovani, lo troveremo anche a Sanremo 2014, in qualità di “testimone” speciale, proprio come su MTV, all’apertura di ogni serata con un’anteprima scritta e realizzata da lui.

L’ex Iena si è ormai fatto strada su tutte le reti, mentre gli ex colleghi Luca e Paolo rimangono fedeli a Mediaset, dove daranno il via al nuovo programma di Antonio Ricci e Davide Parenti, Giass, cercando di contrastare la Rai che, a parte gli ascolti garantiti di Sanremo, non sta ottenendo risultati strabilianti. E mentre Boss in Incognito, Virus e Il grande cocomero registrano flop, Mediaset rilancia con l’accoppiata di comici liguri e lo spin-off de Le Iene, XLove, che parlerà di amore e sesso con lo stesso linguaggio della trasmissione condotta da Ilary Blasi e Teo Mammucari.

 

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