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Mission: la Rai risponde alle polemiche

Da quando si è iniziato a parlare di Mission, nuovo programma Rai atteso per dicembre, sono scoppiate le polemiche, ma da viale Mazzini si difendono e spiegano “non è un game, ma un racconto attraverso le immagini”.

Per annullare la messa in onda di Mission è stata addirittura lanciata una petizione, visto che il programma parla di diritti umani e mostra vip intenti a visitare alcuni campi profughi, in molti hanno subito pensato che si trattasse di un reality pronto a speculare sui drammi di molte persone. Ma adesso arriva la replica da parte della Rai, che spiega quali sono i veri intenti del programma e specifica, non si tratta di un game show:

Portare all’attenzione del grande pubblico l’importanza delle missioni umanitarie. Far riflettere e far conoscere il lavoro degli operatori internazionali. Offrire uno spaccato di realtà spesso tenute ai margini dell’informazione, sia quella televisiva sia quella della carta stampata. E, poi, permettere a tutti, in una grande operazione di trasparenza, di verificare con i propri occhi anche come vengono spesi e investiti i soldi raccolti anche grazie a grandi campagne di raccolta fondi.

E’ con questo spirito, proprio del Servizio Pubblico, la Rai si è espressia favorevolmente alla realizzazione di Mission, questa grande produzione prodotta in collaborazione con l’UNHCR e INTERSOS, apprezzando la proposta di Rai 1 di inserirla in prima serata. Una produzione che vede come partner l’istituzione piu’ importante al mondo, l’UNHCR, e una onlus serissima come INTERSOS. Mission non sarà un game, come qualcuno ha voluto far intendere, non ci saranno eliminati o vincitori.

Sarà soltanto un lungo racconto attraverso le immagini e le testimonianze di chi ha vissuto e vivrà all’interno dei campi profughi. Per quanto riguarda la produzione, non esiste al momento alcun numero zero. C’è soltanto una piccola parte video girata l’estate scorsa che non costituisce una puntata pilota. Il cast è ancora work in progress. La rete e la produzione stanno lavorando, ma di definito ancora non c’è nulla. L’unica cosa certa è che la Rai non puo’ non occuparsi di questi temi, portandoli anche in prima serata.

Mission risulta essere molto diverso rispetto a come era stato inizialmente presentato, a questo punto le proteste continueranno o si pensa comunque a un caso di speculazione?

 

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